Mancano veramente pochi allenamenti prima del mio debutto nella Spine Race in terra inglese, che anche il tradizionale rito di San Silvestro è passato in secondo piano.
Vale a dire la gara del 31 dicembre attorno al Ring Viennese, questa volta terminata in 26':37", che non ha nulla a che vedere con quello delle passate edizioni. Corso con lo zaino dei ricambi e acqua, partito coi nordic walkers e provato solo tre km con un ritmo attorno ai 4':30". La splendida medaglia finale ha dato un senso a questa mia partecipazione, dove avevo solo da perdere a pochi giorni dal via della Spine.
Ho anche definito tutto il materiale da portare in Inghilterra, ma durante le mie uscite a zaino carico ho trovato modo di sostituire alcuni elementi che non mi soddisfano fino in fondo. Penso di scrivere un post dedicato al materiale dopo la gara.
Mi chiedo se sia possibile incrementare la condizione a undici giorni dal via, ma ormai la situazione è quella che è. Le quattro gare disputate negli ultimi tre mesi (Colonia, WRU, 10km Benefiz, 5,3km Ring) presentano dei risultati impietosi e sono, talvolta, le mie peggiori prestazioni sulla distanza.
Basterà per partire con calma?
Qualche statistica dell'anno 2019 appena passato:
Chilometri percorsi in varie gare: 891 Km
D+: 33'345 metri
Numero di gare: 19
Ultra sopra i 100: 4
Ultra tot: 6
Km in Ultra: 624 Km con 27'770 D+
Numero di maratone: 3
Gare su distanze corte (dist max 32km): 10
Migliore prestazione personale: Ötschermarathon, Dirndltal Extreme, Adamello Ultra Trail
mercoledì, gennaio 01, 2020
mercoledì, dicembre 18, 2019
Allenamento Spine
Mancano poche settimane al via della Spine (partenza domenica 12 gennaio mattina) e mi ritrovo nel pieno degli allenamenti finali.
Non sono stato lì a pensare dei lavori particolari, semplicemente uscite tranquille, più lunghe rispetto al solito e zaino pesante da gara in spalla.
Debbo dire che dopo il WRU, al momento della fase finale della preparazione, sono stato molto scettico sul da farsi. Problema al tallone destro che ogni tanto si fa sentire, materiale obbligatorio da procurare e sistemare nello zaino. Poi l'acqua, il cibo da consumare in gara e la logistica della trasferta. La navigazione e la gestione delle pause. Ce né abbastanza per cominciare a dubitare.
Piano piano ho raccimolato tutto il materiale, le uscite sono diventate sempre più continue, sistemato la logistica e così è tornata la fiducia. Ma non solo, dopo quest'assaggio di inverno viennese, ora ho proprio voglia di partire.
Per un'idea, forse un po' esagerata, di quello che vuol dire preparare il materiale per la trasferta, un partecipante della gara del gennaio scorso ha postato questo video, che mi ha lasciato un po' stupefatto. Ma alla fine, anche se non mi porterò dei guantoni polari, del materiale da portare ce né.
Non sono stato lì a pensare dei lavori particolari, semplicemente uscite tranquille, più lunghe rispetto al solito e zaino pesante da gara in spalla.
Debbo dire che dopo il WRU, al momento della fase finale della preparazione, sono stato molto scettico sul da farsi. Problema al tallone destro che ogni tanto si fa sentire, materiale obbligatorio da procurare e sistemare nello zaino. Poi l'acqua, il cibo da consumare in gara e la logistica della trasferta. La navigazione e la gestione delle pause. Ce né abbastanza per cominciare a dubitare.
Piano piano ho raccimolato tutto il materiale, le uscite sono diventate sempre più continue, sistemato la logistica e così è tornata la fiducia. Ma non solo, dopo quest'assaggio di inverno viennese, ora ho proprio voglia di partire.
Per un'idea, forse un po' esagerata, di quello che vuol dire preparare il materiale per la trasferta, un partecipante della gara del gennaio scorso ha postato questo video, che mi ha lasciato un po' stupefatto. Ma alla fine, anche se non mi porterò dei guantoni polari, del materiale da portare ce né.
sabato, novembre 30, 2019
Verso la Spine Race
Tipico paesaggio da Spine, muro da scavalcare e cartello di legno. Ora trova la scala per passare sopa il muro |
La gara è la Spine Race, che si svolgerà in Inghilterra il prossimo 12 gennaio 2020.
Il percorso si snoda lungo il trail a balissaggio fisso denominato "Pennine Way", immerso in diversi parchi nazionali inglesi.
Il materiale obbligatorio che dovrò portare con me conta trenta elementi, una quantità alla quale non sono abituato. Su tutti un sacco a pelo, stuoia, fornello da campeggio, gps a pile, e 3000 calorie in cibo.
Gli acciacchi che ho accumulato durante la maratona di Colonia, e confermati nel WRU, sono ormai passati così che la fiducia è ora buona.
Per me, la Spine, sarà una tipologia di gara da scoprire e conoscere. Troppe sono le incognite, come la navigazione, pause da gestire autonomamente per una settimana, alimentazione e meteo. In questo contesto il ritmo da tenere in gara, che è di solito la base sulla quale si basa la preparazione della gara, diventa perlomeno comprimario, se non secondario.
Elenco ufficiale dei partecipanti |
Il live della gara si trova qui.
domenica, novembre 03, 2019
WRU 2019
Marswiese sede del CP1. A destra il secondo classificato mentre riempie la borraccia |
CP1 passaggio senza sosta |
Arrivo dopo 16h:18', con un DOOM muscolare non indifferente diritto nei denti |
L'allenamento omeopatico delle ultime tre settimane mi hanno ridato sollievo, ma non hanno risolto tutti problemi. Sopratutto non hanno niente a che vedere con un allenamento specifico per una gara da 130 Km attorno a Vienna e 2000D+.
La carica della gara, però, è stata sufficiente a coprire i dolori al tallone e i primi 50 chilometri li ho affrontati al ritmo di record personale senza avere l'impressione di strafare o caricare troppo il piede dolorante.
Verso metà gara mi sono ritrovato senza acqua in quanto alcune fontane erano già in modalità invernale. Una bella mazzata che mi è costata subito due posizioni ed è stato l'avvio del mio declino. Nella Lobau, con 45km ancora da percorrere, i primi segnali di cedimento con l'inizio delle fase camminate. Fasi che si sono allungate sempre più fino a diventare prevalenti. Il cammino è stato costretto da un dolore muscolare ai quadricipiti che era da un pezzo che non si presentava così forte in gara. Forse solo nella Via degli Abati del 2015 ho incontrato un fastidio simile.
Gli ultimi dodici chilometri, dopo l'ultimo check-point, mi sono costati ben 2h:08', con una fase di corsa praticamente inesistente. Tempo finale di 16h:18' che alla fine non è neanche il peggiore del mio palmares.
Adamello, Colonia e WRU affrontate al massimo nel giro di 5 settimane è facile intuire che non può funzionare senza problemi. Sopratutto la differenza tra maratona e ultra è notevole. Gli ultimi 37km di pena del WRU sono serviti a farmelo ricordare.
Nella speciale classifica di quelli che hanno affrontato tutte le edizioni del WRU, il risultato di quest'anno ha sancito che siamo rimasti solo in 4 ad aver concluso tutte e 6 le edizioni della gara da 130km.
martedì, ottobre 29, 2019
Verso il WRU
L'ultima mia gara, come ultra, in questo 2019 sarà, come da sei anni a questa parte, il Wien Rundumadum (WRU).
Che in italiano è il giro attorno alla città di Vienna. Giro da 130 chilometri con un po' meno di 2000 metri di dislivello positivo. Partenza, come da due anni a questa parte, vicino alla sede dell'ONU, in posizione abbastanza centrale, alle ore 5:30 di sabato mattina 2 novembre.
La mappa del percorso si trova su questo link, mentre il live della gara su questo link.
Arrivo a questo appuntamento in uno stato un po' particolare, dove le gare degli ultimi due mesi cominciano a farsi sentire nelle gambe, specialmente nel piede destro.
In ogni modo, questa è una manifestazione che mi piace molto e, anche se il percorso non mi è nuovo, non ho rinunciato in queste settimane ad una perlustrazione del tracciato.
Quest'anno ci saranno due piccole variazioni, ma non credo che influenzeranno la navigazione più di tanto.
Per chi volesse tentare l'approccio ad una gara a chilometraggio a tre cifre, il WRU è certamente una gara indicata. L'alta percentuale di DNF (non hanno terminato la gara) sta ad indicare che chi ha tentato, magari per la prima volta, ha però sottovalutato l'evento. Per me è sempre difficile capire cosa passa nella testa di chi abbandona. Ma normalmente sento argomenti molto ragionevoli e anche raggiungere magari la soglia dei cento non è da sottovalutare.
WRU, la sfida continua.
Che in italiano è il giro attorno alla città di Vienna. Giro da 130 chilometri con un po' meno di 2000 metri di dislivello positivo. Partenza, come da due anni a questa parte, vicino alla sede dell'ONU, in posizione abbastanza centrale, alle ore 5:30 di sabato mattina 2 novembre.
La mappa del percorso si trova su questo link, mentre il live della gara su questo link.
Arrivo a questo appuntamento in uno stato un po' particolare, dove le gare degli ultimi due mesi cominciano a farsi sentire nelle gambe, specialmente nel piede destro.
In ogni modo, questa è una manifestazione che mi piace molto e, anche se il percorso non mi è nuovo, non ho rinunciato in queste settimane ad una perlustrazione del tracciato.
Quest'anno ci saranno due piccole variazioni, ma non credo che influenzeranno la navigazione più di tanto.
Per chi volesse tentare l'approccio ad una gara a chilometraggio a tre cifre, il WRU è certamente una gara indicata. L'alta percentuale di DNF (non hanno terminato la gara) sta ad indicare che chi ha tentato, magari per la prima volta, ha però sottovalutato l'evento. Per me è sempre difficile capire cosa passa nella testa di chi abbandona. Ma normalmente sento argomenti molto ragionevoli e anche raggiungere magari la soglia dei cento non è da sottovalutare.
WRU, la sfida continua.
mercoledì, ottobre 23, 2019
Nuova gara
Altra settimana, altra gara. Questa volta al Prater, nella classica gara di beneficenza organizzata, come ogni anno, dal mio gruppo sportivo "Freunde des Laufsports".
Ancora menomato dalle fatiche della domenica precedente nella maratona di Colonia, ho pensato più che altro a non farmi male. Infatti ho un piede che non è in perfette condizioni e a due settimane dal Wienrundumadum non vale la pena forzare. Ne è uscita una gara in 45' sui dieci chilometri, un ritmo che non mi ha rattristato più di tanto. La classifica si trova qui.
Ancora menomato dalle fatiche della domenica precedente nella maratona di Colonia, ho pensato più che altro a non farmi male. Infatti ho un piede che non è in perfette condizioni e a due settimane dal Wienrundumadum non vale la pena forzare. Ne è uscita una gara in 45' sui dieci chilometri, un ritmo che non mi ha rattristato più di tanto. La classifica si trova qui.
Inversione di marcia |
Ancora presenti le tracce sulla Hallee per guidare l'auto che ha fatto da pacer nel tentativo, riuscito, di correre una maratona in 1h:59' |
Ultima inversione prima del traguardo |
lunedì, ottobre 14, 2019
Maratona di Colonia
Aspettando il Wien Rundumadum (WRU) del prossimo 2 novembre, ho seguito il gruppo aziendale che si è iscritto alla maratona di Colonia la scorsa domenica 13 ottobre. Una gara alla quale volevo partecipare solo in veste di pacer, ma all'ultimo momento è mancato il corridore al quale dovevo fare da pacer. Così sono partito in solitaria in una maratona, che non ho preparato per nulla, nel mezzo di due ultra come Adamello e WRU distanti sei settimane.
Visto gli allenamenti delle ultime due settimane, improntati sulla velocità, non ho fatto fatica a partire subito dietro al pacer delle 3h e 15. La strategia ha funzionato fino quasi alla mezza (passaggio in 1h:39':17"), ma poi ho continuato con un costante e lento declino.
Così ho continuato del mio passo divertendomi nell'atmosfera festante di Colonia, una città che ha il carnevale nel sangue tutto il tempo dell'anno. E la maratona non può essere altro che una nuova scusa per una festa.
Il traguardo l'ho tagliato con uno split positivo non indifferente dopo 3h:37'. Un margine, però, del tutto sufficiente per assaporare in tranquillità il Kölsch nel ristoro dell'arrivo.
Ultimi chilometri |
Verso metà percorso |
Arrivo |
Traguardo sul tappeto rosso |
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