mercoledì, dicembre 15, 2021

Bilancio stagionale e pronti a ripartire

Con la gara del Wien Rundumadum anche quest'anno la mia stagione volge al termine. Non avrò tempo per una lunga pausa in quanto il prossimo 7 gennaio sarò a Trieste al via della Corsa della Bora S1 Ipertrail, ma per questo  ci sarà spazio nei prossimi post.

Come dicevo, il bilancio di quest'anno 2021 molto particolare non mi sembra affatto male. La statistica DUV dice che ho gareggiato 656Km, un numero per me molto buono e che, anzi, poteva essere anche record personale di km se non mi fossi piantato a Ponte Di Legno nell'Adamello ultra trail. Ma andiamo con ordine. 

Inizio l'anno con una serie di gare cancellate e rimandate all'anno successivo. In questo periodo la voglia di abbandonare il mondo delle gare ultra è molto forte. Uscite ridotte, nessuna gara in vista, semplicemente altri interessi mi hanno portato a guardare oltre la corsa vista nel contesto competitivo. È rimasta l'attività settimanale minima, ma, tranne che fare contento il medico di famiglia, non mi fanno andare lontano, specialmente nelle ultra. Quando è arrivato il rinvio della gara in Scozia (nuovo tentativo nel 2022), sono stato quasi sul punto di farmi rimborsare i soldi e finire la carriera qui. Quello che poi me l'ha impedito è stata l'iscrizione allo Swiss Peaks, l'unica gara ultra nelle Alpi che si è disputata nel 2020. Questo mi ha fatto ritornare la voglia riprendere a "girare in giostra". Non sono certo il tipo che trova la condizione attraverso l'allenamento, ma ho bisogno soprattutto di gare per salire di condizione. 

Con questo obbiettivo chiaro in testa,  in aprile ho ripreso ad allungare le uscite in montagna specialmente a Veitsch, dove, come sede dei campionati nazionali, sembrava quasi sicuro il ritorno alla competizione omonima. Invece l'ennesima incomprensione, di quello che amatori e tesserati nazionali possono e non possono fare assieme. Categorie di chi può e chi no. Mai assieme. Rischi. Distanziamenti. Norme. Controlli. Barriere. Un disco inceppato che sembra continuare all'infinito con una musica che va in cerca di ascoltatori senza trovarli. Cambiano anche  i disk jokey, ma il disco è sempre lì che fa tuc-tuc. Alla fine gara cancellata come l'anno precedente. 

In ogni modo, in giugno, sono riuscito a ripartire con le competizioni con 3 gare in tre giorni all'Hoch Wechsel. Molto bello ripartire così. Anche se i risultati hanno lasciato un po' a desiderare, ho mostrato una buona tenuta sui tre giorni. A luglio sono tornato a Blumau, dove si è corso la 24/12 ore, indossando però solo il pettorale di beneficenza non competitivo. Scelta sensata anche perché ho visto che su quell'anello non riesco ad andare. 

Altro passaggio obbligato verso lo Swiss Peaks, che é una gara da sei giorni non stop, è stato il Großglockner in luglio. Lì ho ritrovato le Alpi con la A maiuscola, che mi mancavano dal 2019 e ho sperato di ritrovare la confidenza con il chilometraggio a tripla cifra. Ma il maltempo me lo ha impedito. Perlomeno la gara si è effettuata lo stesso su un percorso ridotto di 80km. Il risultato non è stato un granché, anche per un problema dentale, però, finendo in crescendo la fiducia per la Svizzera non è mancata. Sopratutto quando, qualche settimana dopo, ho risolto l'infezione ai denti.

Con la fine di agosto e inizio di settembre  è arrivato il momento clou della stagione, vale a dire lo Swiss Peaks 360. Non è stata una passeggiata semplice. Nelle 143 ore che mi hanno separato la partenza dall'arrivo, con momenti di dubbio, delirio, voglia di smettere, alternati a gioia felicità e senso di invincibilità, ho avuto veramente la sorpresa di quello che un corpo, in certe particolari condizioni, riesce a fare. Arrivare al lago di Ginevra al limite dei sei giorni è stata una grande soddisfazione cancellando, di fatto,  tutti i miei dubbi e  perplessità sulle motivazioni delle gare ultra.

Dopo  solo una settimana ho corso la mia prima e unica maratona stagionale qui a Vienna. Un tempo finale da non ricordare. Invece ricordo un corpo che, a soli pochi giorni dallo Swiss Peaks, è stato in grado di tenere un ritmo costante su tutti classici 42 chilometri del percorso. Ne potevo fare a meno? Si e il fisico ne ha risentito. Neanche due settimane dopo mi sono presentato al via dell'Adamello per la sesta volta. Non volevo finire la gara a tutti i costi, il mio obbiettivo stagionale l'avevo già ottenuto e non volevo rischiare infortuni che mi mettessero fuori gioco per lungo tempo proprio ora che ero ripartito. L'abbandonare la gara a metà è stata una conclusione prevedibile che accetto completamente, anche se è stata la prima in dodici anni di gare. Rimane la piccola soddisfazione di aver percorso almeno metà gara in posti nei quali faccio molta fatica a non tornare tutti gli anni.  

Tornato dall'Adamello senza problemi seri, sia nel corpo che nella mente, ho guardato con molta fiducia all'ultima gara stagionale, vale a dire il Wien Rundumadum. Non mi sono negato neanche la voglia di tornare a provare la gara del Kahlenberg, dove, con mia grande sorpresa, mi hanno classificato al secondo posto nel campionato regionale di corsa in montagna categoria M50 (che eravamo solo in due è un dettaglio trascurabile). 

Il Wien Rundumadum alla fine di ottobre è andato molto bene. Superate le difficoltà fisiche iniziali, dove ho ritrovato i motivi per i quali ho abbandonato l'Adamello, nel caso me li fossi dimenticati,  ho cominciato a macinare chilometri come se fosse la cosa più facile del mondo. Il match-race vinto d'esperienza con quattro o cinque giovani più veloci negli ultimi cinquanta chilometri di gara, nonché il tempo finale, è stata una bella soddisfazione.  

Per finire, il bilancio stagionale non può che essere positivo. A volte qualcuno mi chiede il senso di tutte mie ultra e le risposte che riesco a fornire raramente convincono il mio interlocutore. Quest'anno non so se riesco a trovare una risposta migliore, ma, di certo, tra tutte le azioni che ho fatto e che ho subito, volente o no, il tornare a correre delle gare ultra, come per esempio lo Swiss Peaks, è stata una delle azioni più sensate che abbia fatto in questo particolare 2021. E la prossima gara è già alle porte.



domenica, ottobre 31, 2021

WRU 2021: ottavo giro portato a termine

Appena partiti

 Anche quest'anno sono al via del Wien Rundumadum, il giro attorno a Vienna da 130km e 1800D+ alla sua ottava edizione. Solita sveglia improponibile per essere al via puntuale alle 5:30. Alla partenza incontro volti conosciuti in un gruppo, quest'anno, non molto numeroso. Forse un calendario pieno di gare tutte concentrate in questo periodo, forse la mancanza di preparazione, forse anche uno spirito di rassegnazione a quelle che sono imposizioni dall'alto senza capo né coda. 

Quest'anno il percorso è molto veloce. Nessun fango, anche nei punti storici  e temperature abbastanza basse sono i prerequisiti per una bella corsa attorno a Vienna immersa nei suoi colori autunnali. Non ho molto da chiedere a questa gara, se non quella di finirla. Così parto in compagnia di un altro corridore ad un ritmo molto blando, che ci consente di conversare in tranquillità.  Però manca qualcosa. I chilometri passano, le gambe diventano man mano pesanti e sembra che la voglia di continuare venga a mancare sempre più. Un problema, più che altro, motivazionale.

All'ingresso del Lainzertiergarten, però, provo a cambiare registro. Non sono il corridore che si presenta al WRU per vedere i colori del bosco o ammirare le viste sulla città. Ma un corridore a cui piace, su  questo percorso, portare il proprio corpo al limite. Nelle ultime due edizioni, poi, fin troppo. Così comincio a correre cercando di tenere sempre viva la corsa ad un ritmo costante. È il mio ritmo della scorsa maratona di Vienna. Ma se in una maratona produce risultati abbastanza deludenti (intorno alle cinque ore), in una gara che ne contiene tre è differente ed ha l'effetto della goccia che cade sulla roccia. 

Pian piano risalgo posizione su posizione superando perlopiù corridori che devono alternare la corsa con la camminata. All'ingresso della Lobau, a 50 chilometri dall'arrivo, trovo il mio socio del gruppo sportivo, che mi accompagnerà fino alla fine senza paura, come mi aveva confidato qualche giorno fa, di dover comminare per i tratti che saranno necessari. Tratti camminati che, però, non ci saranno. Verso il chilometro 85 mi ritrovo a fare l'elastico con altri quattro compagni di percorso. Sembrano più veloci sulla via, ma ai ristori ci ritroviamo sempre assieme. E la gara, mi dico, è ancora lunga.

Anche sull'ultima salita di giornata, a pochi chilometri dal traguardo, le mie gambe non ne vogliono sapere di camminare e così riesco a chiudere il gap che avevo sugli ultimi due corridori che mi avevano passato sul piano. Arriviamo all'ultimo ristoro tutti assieme, ma invece di fermarmi con loro, tiro dritto verso il traguardo mantenendo un piccolo vantaggio. È un po' quello che avevo assaporato nella gara da 8km sul Kahlemberg, e quello che nelle mie ultime ultra è risultato spesso assente, vale a dire lo spirito di competizione con altri corridori. Le gare ultra sono spesso una sfida contro se stessi, oppure, come nel mio caso, possibilità di preparazione verso altre gare più impegnative e la sfida testa a testa rimane spesso esclusa o irrelevante.

Finisco al decimo posto in 15h:13' un tempo che si colloca, tra le mie otto partecipazioni al WRU, al terzo posto, dopo il 13h:35' del 2017 e il 14h:36' del 2015. La classifica finale si trova qui.

Per concludere alla fine abbiamo festeggiato, come tutte le altre volte, all'arrivo in un momento di scambio di idee e opinioni, che forse dava fastidio ad alcuni, tanto da proibirli, come è accaduto lo scorso anno, con motivazioni inaccettabili. 

   

Penultimo ristoro al km 109

Penultimo ristoro al km 109

Alla partenza

Arrivo


Split intermedi ai ristori

Lungo il Danubio al km 80


martedì, ottobre 26, 2021

Ritorno a portare il bracciale: WRU il fine settimana

Anche quest'anno sarò al via del Wien Rund Umadum, il giro intorno alla città di Vienna da 130 km e 1800D+. Le gambe non sono ancora al meglio, ma non potevo mancare al via. Tornerò ad indossare il bracciale, da tempo sostituto del pettorale, il quale l'avevo portato lo scorso anno alla fine d'ottobre e voluto togliere solo quando ho preso il via alla gara successiva, che è stato, per la cronaca, otto mesi dopo. 

Quest'anno il numero dei partecipanti è molto ridotto rispetto al solito, confermando il trend di questi ultimi mesi, ormai anni. Vale a dire che il fitness personale si migliora con iniezioni, pastiglie e scorpacciate ininterrotte di Netflix, Premium, DZone, Tik Tok e quant'altro possa dissuadere una persona normale dal praticare sport all'aria aperta. 

Di questi tempi è sempre più facile incappare in presentazioni di dati che poi magari mi fanno storcere il naso. Strava dice che mai come in questo periodo la gente si è messa a correre, registrando sul sito i successi personali virtuali come non mai. Quello che vedo nelle gare e sui campi di allenamento, invece, sono sempre meno persone che prendono al via e, a volte, quelli che decidono di partire, senza nessuna preparazione. Vedi maratona di Vienna, dove già al terzo chilometro c'era già uno, primo di una lunga fila, steso a terra in attesa dei medici e con un mezzo maratoneta che ci ha, purtroppo, lasciato le penne.  

Ma si, forse è meglio così. Le gare di corsa, specialmente le ultra, rimangono un passatempo per pochi affezionati nostalgici, che non vogliono capire che il mondo è cambiato e, per tutti gli altri, un tema per qualche video di intrattenimento. 

Ringrazio di cuore tutte quelle persone che, nonostante tutto, continuano ad organizzare gare e mobilitare tutta la gente affinché questo possa avvenire. Veramente notevole.


WRU partenza alle ore 5:30 di sabato 30 ottobre 2021

Live Tracker:  http://wien-rundumadum.legendstracking.com/#

domenica, ottobre 10, 2021

Aspettando il WRU: gara Kahlenberglauf

 In questa fase di preparazione al Wien Rundumadum (WRU) sono tornato sulle strade di Kahlenberg Dorf per la classica gara del Kahlenberg (8,4Km per 490D+). Gara che ho già effettuato 4 volte, sempre sullo stesso identico percorso, nel 2013 (44':22"), 2015 (45':59"), 2016 (46':52") e 2017 (49':17"). Interessante il fatto che, con gli anni, il tempo finale di questa breve  gara si sia sempre alzato, mentre quello delle ultra, come l'Adamello o Dirndltal, si è, invece, abbassato. 

Ho avuto veramente voglia di tornare a gareggiare su una gara corta e veloce, più che altro per vedere se, finalmente, le gambe cominciano a recuperare dal grande tour de force di agosto e settembre. Quest'anno, solo al primo giorno del Hochwechsel Trail mi sono cimentato su una 10Km, ma con due giorni successivi di gare su ben altre distanze e fatiche, il mio unico pensiero è stato quello di arrivare al traguardo con gambe molto fresche.

A Kahlenberg Dorf, invece, è stata tutt'altra cosa. Temperatura molto bassa, per me ideale, e terreno asciutto. Sorprendentemente  sono riuscito ad andare in contro tendenza facendo registrare un tempo finale di  49':04" per la 28-ema piazza,  meglio del 2017.  Non credo che questa gara abbia un valore per il WRU, ma mi è servita per inquadrare lo stato delle gambe e dei piedi. Ci sono volute diverse settimane, ma finalmente sembrano tornati ad un livello accettabile, sopratutto in discesa. E con tre settimane ancora a disposizione  per recuperare, la gara del WRU è prevista per il 30.10.2021, il barometro della condizione non può altro che cambiare tendenza, anche se la strada è ancora molto lunga. 

Classifica finale qui.

mercoledì, settembre 29, 2021

Adamello 2021: DNF

 Sono appena tornato dall'Adamello 2021 dove ho incamerato il primo DNF della mia carriera. Fino ad ora non avevo mai avuto queste tre lettere nel mia classifica finale. Ma prima o poi doveva accadere, e, visto il ritmo delle ultime 4 settimane con 3 gare toste in serie, non può essere una grande sorpresa. Già dall'inizio della gara non avevo una gran brillantezza in salita, ma comunque ero più o meno in linea con i tempi che ho registrato nel 2018, prima dell'allungamento di percorso previsto per quest'anno (Bivacco Linge e Rifugio Valmalza). L'unica particolarità è che quest'anno sono rimasto a lungo nei ristori fin dall'inizio, quasi come se dovessi recuperare sempre una gran quantità di energie.

Il problema principale è stato il piede destro che mi faceva male, sopratutto in discesa, dove il mio ritmo è calato sempre più. Tutto questo abbinato ad un fastidioso mal di schiena che è sopraggiunto in nottata. La notte di venerdì sul Passo dei Contrabbandieri non è stata per nulla facile, ma ho voluto lo stesso raggiungere Ponte di Legno per avere la soddisfazione di aver concluso almeno metà gara. Vale a dire il percorso della 90 senza l'ultimo tratto in piano che da Ponte raggiunge Vezza D'Oglio. Dopo lo Swiss Peak e la maratona di Vienna, la 90 era la gara alla mia portata, mentre la 170 è rimasta una chimera. 

Ho smesso sopratutto per non compromettere il mio fisico già provato. Ma non credo, che se avessi continuato per altre 28 ore, magari rischiando una frattura da sforzo sul piede destro, avrei avuto una possibilità di finire la gara. A meno ché non fossi riuscito a trovare un cambio di ritmo, il quale, però, mi risultava molto improbabile in una giornata di sabato di nuovo molto calda e con la minaccia di pioggia nella mattina di domenica. Ho raggiunto la base vita di Ponte per ultimo alle 9:18 di sabato, 1h:42' prima del cancello orario delle 11 in uscita. Ma tutti quelli che hanno lasciato la base vita dopo le 8:44 non hanno terminato la gara, risucchiati dalla durezza della seconda parte o dal cancello del Rifugio Cascata delle 21 che, a mio parere, non era in linea con quello di Ponte (mai riuscito a fare il tratto Ponte - Rifugio Cascata in meno di 10 ore negli anni passati).

Per concludere, torno da Vezza D'Oglio soddisfatto di essere stato in grado di completare perlomeno metà percorso della 170 con un'uscita di oltre 24ore. Ma anche del fatto di aver incassato, finalmente, il primo DNF della carriera senza rimpianti dopo 170 gare in 12 anni di competizioni. Un fattore che stava diventando quasi uno peso, che magari mi avrebbe portato ad infortuni non voluti o a scadimenti di prestazioni per essere sicuro di arrivare in  fondo.

Nella tabella qui sotto, ci sono gli orari di passaggio nella ultime 4 edizioni dell'Adamello 170/180 da me disputate (il tempo tra parentesi nella colonna 2017 è il delta con il tempo del 2019).

Check orario

2021

2019

2018

2017

Cima Rovaia

11:25:35

11:16:53

11:27

11:13 (-0h:03')

Porta Muralta

11:46:43

11:32:49



Plaza Gerù

12:10:02

11:50:48



C.ne Bles

12:31:06

12:04:45

12:25


Cortebona

13:24:49

12:36:48

13:10


Bocchette Valmassa

14:36:36

14:08:23

15:07

13:56 (-0h:12')

Prisigai

15:54:26

14:32:17

15:39

14:20 (-0h:12')

Malga Somalbosco

16:39:16

14:56:15

16:03


L. Monticelli

17:54:01

16:02:02

17:23


Malga Monticelli


16:16:00



Bivacco Linge

18:47:53




Rifugio Valmalza

19:11:53




Santa Apollonia

20:02:42

16:47:55

18:10

16:50 (+0h:03')

B. delle Graole

21:41:23

18:03:52

19:55


Malga Forgnuncolo

22:26:16

18:29:45

20:30


Case di Viso

22:47:15

18:57:03

21:26

19:20 (+0h:23')

Rif. Bozzi 

01:11:53

20:20:35

23:15

20:39 (+0h:19')

Passo Contrabbandieri

01:44:46

20:45:14



Malga Valbiolo

02:43:24

21:05:53

00:09


Città Morta

04:02:23

22:11:01

1:34

23:58 (+1h:47')

Malga Strino

05:08:17

22:43:17

2:16

------

Forte Zaccarana

05:44:03

23:14:49



Salone Carosello

07:11:54




Malga Cadì


23:48:49



Vescasa

08:25:37

00:35:39

5:43

3:15 (+2h:40')

Ponte di Legno

9:18 DNF

01:41:04

7:17

4:25 (+ 2h:44')

Valbione


02:39:39

8:09


Rifugio Petit Pierre


03:37:28

9:17


Pozzuolo


04:13:23

10:05


Dosso delle Pertiche


05:17:15


7:28 (+2h:11')

Maralsina


05:53:25

11:35


Pontagna


07:00:54

12:52

9:40 (+2h:40')

Monte Calvo


09:31:11

15:40

12:00 (+2h:29')

Malga Laghetto


10:38:16

16:44


Piana dei Morei


11:10:11

17:23

13:45 (+2h:35')

Pornina


11:48:13



Rifugio Cascata


12:10:06



Rifugio Aviolo


13:09:55

19:55

15:45   (+2h:36')

Passo Gallinera


14:31:40

21:25

16:47  (+2h:16')

Malga Stain


15:51:35

23:19

18:28 (+2h:37')

Edolo


17:49:14

00:51

20:31 (+2h:42')

M.ga Mola


20:46:35

4:16

23:24 (+2h:38')

Costa Bella


22:48:13

6:10

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Lago Mortirolo


00:14:02

7:01

1:35 (+1h:21')

Caret


01:49:53



Pianaccio


03:35:28

9:28

3:54 (+0h:19')

Casinelle





Vezza d'Oglio


04:32:26

10:20

5:02 (+0h:30')