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martedì, maggio 16, 2023

Maratona del Welsch-Riesling 2023

"Sai quante salite sono rimaste?" Mi chiede il mio socio, compagno di corsa quando ancora riuscivamo a correre e di camminata quando, ahi noi, abbiamo dovuto abbandonare il gesto della corsa. "Non lo so", gli dico, so solo che gli ultimi due chilometri sono tutti in discesa. Visto che di chilometri ne mancano ancora sette, non so se sia un pensiero stimolante. Tant'è che vedo il fotografo e faccio finta di correre per la foto. 

Come sono riuscito, alla mia settima partecipazione alla maratona del Welsch (42km per 1050D+) qui in Austria nel sud della Stiria al confine con la Slovenia a ritrovarmi in una situazione simile? Semplicemente fa troppo caldo, l'erba appena tagliata al bordo della strada mi da molto fastidio e naturalmente, date le condizioni, il mio ritmo è troppo elevato. Così al km 23 mi si stacca la spina. Qualcuno ha premuto l'interruttore e il bravo corridore da crisi di mezza età non va più e deve camminare. Ma dove è finito il muro del 35-emo chilometro che tutti i manuali riportano? Neanche dei muri ci si può fidare: o crollano, oppure, come nel mio caso, si spostano e ti vengono incontro. Fatto sta che ci sono ancora 18 chilometri da percorrere con almeno 400 metri di dislivello positivo e mi sono piantato. E dire che il passaggio alla mezza in 1h:59', non posso nasconderlo, mi aveva a dir poco illuso. Mi chiedo, allora, cosa posso fare in una giornata simile. Passeggiare fino al traguardo magari bevendo qualche bicchiere di vino nei vari ristori? No, invece di passeggiare fino al traguardo, come magari avrei fatto in passato o in una gara molto più lunga, decido che voglio riuscire a fare il tempo migliore possibile. Se avessi letto Camus, magari potrei citarne una sua frase del tipo: ‘If you can’t win, you have to resist’’, ma la lascio al neo campione di scacchi, che lui Camus l'ha letto, anche se, a mio parere, la citazione l'ha poi ribaltata "you have to resist if you want to win". 

Così col mio compagno di avventure, che non conosco, ma so che gli è capitato lo stesso destino: vale a dire corridore di mezza età in vera crisi già a metà gara. Ci incitiamo a vicenda quando uno supera l'altro mentre quest'ultimo cammina. Io magari vado avanti un'attimo in salita, lui mi riprende in discesa e in pianura camminiamo assieme. Ho il diritto di chiedermi se, arrivati ad una certa età, in giornate simili, abbia senso penare in questo modo? Non me lo chiedo, ma il mio compagno, secondo me, se lo sta chiedendo. Gli dico che ormai manca poco e tiriamo avanti. 

Per quanto mi riguarda non sono sicuro in pieno della mia situazione e credo di avere ancora del margine. Al km 39, sull'ennesima salita, provo la spianata che questa volta mi riesce. Tutto ha ripreso a funzionare come se niente fosse così che il mio chilometro più veloce di tutta la gara è il 41-emo. Finisco al 54-emo posto in  4h:31' :43". Il mio socio, invece, ha continuato del suo passo ed è arrivato dieci minuti dopo e dodici posizioni dietro. Interessante come solo tre chilometri finali possano fare una differenza simile. 

La festa del dopo gara, specialmente quella di Wies, che si alterna con Erenhausen, è sempre all'altezza. Quest'anno poi con una banda da 170 elementi è stata superiore. La classifica finale si trova qui.


Appena partiti, pieni di speranza al  km1

Km 35 con il mio compagno
Finta corsa per la foto














domenica, aprile 30, 2023

Maratona di Vienna 2023

Sto correndo in mezzo a centinaia di altri corridori, sono sulla Shuttelstraße al chilometro otto in questa splendida giornata di fine Aprile. Quando  passo sotto un semaforo rosso sospeso, esso, tra i molti candidati che mi si trovano intorno, sceglie proprio me come bersaglio per precipitare sull'asfalto. Il suo peso m'inchioda al suolo e non riesco più a muovere nessun arto. È un dolore lancinante ma non riesco a gridare. Una cornacchia mi monta sulla schiena e mi becca una spalla subito seguita da una sua coetanea. Un piccolo scoiattolo sgranocchia il mio tendine d'Achille mentre la cartina del Tibet, in volo, plana sulle mie caviglie. Finalmente arrivano i soccorsi. Mi lasciano a pancia a terra mentre mi legano le braccia dietro la schiena assieme alle caviglie piegate all'indietro in una sorta di Galletto Amburghese. Poi arriva il mezzo dell'MA48, addetto alla pulizia delle strade, che mi risucchia tranquillamente con le sue spazzole rotanti senza cambiare velocità.

Mi sveglio così alle sei di mattina, giorno della quarantesima maratona di Vienna, senza sveglia e dopo una notte senza sogni che vale la pena ricordare.  Mi avvio alla partenza in bici come le altre nove volte passate. Consegno la sacca del ricambio con grande anticipo sull'orario, in quanto questa volta non devo aspettare l'ultimo momento per togliermi la giacca a vento. Non fa freddo e il clima sembra quasi estivo. L'edizione 2023 sembra tornata ai fasti degli anni migliori: sold-out e quarantamila partecipanti, tra maratona, mezza e staffetta,  pronti a calcare le strade festanti di Vienna. Un sold-out che ha reso difficile essere qui alla partenza, ma il mio pettorale 5530, con il nome corretto a pennarello, dice che ci sono riuscito.

Parto nel primo gruppo in fondo per tenere un ritmo prudente. I cinque minuti al chilometro di media, che millantavo nella fase di preparazione, al primo chilometro sono già una mera illusione. Ma va bene così. All'ottavo chilometro il semaforo della Schuttelstraße rimane al suo posto, mentre sotto un tifoso alza la sciarpa con la scritta "Forza Napoli". Al chilometro 11 il pacer delle 3h:30' mi supera e mi stacca come una figurina di un album Panini qualsiasi. L'ultima volta che guardo l'orologio è il passaggio alla mezza in 1h:50'. Per avere un finale con un tre seguito da un altro tre dovrei fare un split negativo. Più facile che mi cada in testa un semaforo rosso. Nel classico passaggio del parco del Prater, con il giro attorno alla Lusthaus del km 33, in altre edizioni con contorni da girone Dantesco, questa volta mi ritrova in grande spolvero. Il pacer delle 3h:30' è ormai ad un tiro di schioppo, ma all'uscita dal Prater m'inchioda il viale parallelo alla Schuttelstraße dove non riesco più a respirare. Al km 38 ho ormai le gambe di legno, mentre un idrante, poco dopo, mi risparmia la doccia del traguardo. Gli ultimi chilometri sul Ring davanti all'Opera e i suoi ballerini, al Parlamento e al Teatro Burg  sono un piacere che valgono tutto il rallentamento finale. Con grande soddisfazione taglio il traguardo, per la decima volta di seguito nella maratona di Vienna, con il tempo, che apprezzo molto, di 3h:40':37" e uno split negativo di 3 secondi.


Partenza vista dall'elicottero

Davanti all'Opera, km 10 e 40

Marx

Prova lo sgambetto. Non riuscito.

     Il dettaglio dei vari passaggi:

5 km09:29:2800:26:3126:3105:1911.31
10 km09:55:3000:52:3226:0105:1311.53
15 km10:22:0101:19:0326:3105:1911.31
20 km10:47:4701:44:4925:4605:1011.64
Split HM10:53:1801:50:2005:3105:0211.93
25 km11:12:2202:09:2419:0404:5412.28
30 km11:37:2602:34:2825:0405:0111.97
33 km11:53:1802:50:2015:5205:1811.34
35 km12:02:5602:59:5809:3804:4912.46
40 km12:30:5703:27:5928:0105:3710.71
Ziel12:43:3503:40:3712:3805:4610.421570


lunedì, ottobre 24, 2022

Maratona di Linz

La mia ultima gara prima del Wien Rundumadum (WRU) è la maratona di Linz. In una splendida giornata autunnale mi porto, da Vienna,  nella vicina città austriaca con il solo pensiero di non addormentarmi troppo per non saltare la fermata del treno. Il via è alle 9 e 30 in punto dopo le foto di rito con i colleghi di lavoro locali.  Per questa gara ho delle sensazioni strane, non voglio strafare per non pregiudicare la mia preparazione al WRU, ma neanche mettermi a correre come se fossi ancora in pigiama. Le ultime tre maratone in questi ultimi quindici mesi sono state, per una ragione o per l'altra, sempre sopra le quattro ore e oggi vorrei proprio invertire la tendenza. Non che il tempo finale della maratona si fa esprimendo un desiderio, ma gli allenamenti post Swiss Peaks dovrebbero consentirmi di farlo.

Il mio socio mi da appuntamento nei pressi del pacer delle 3h:45'. Mi dice che seguirà il pacer per la prima parte e poi proseguirà più tranquillo. Non è una tattica che mi convince e il ritmo dei 5':20" al km, come scritto sulla bandiera, non mi attira. Troppo veloce gli dico e parto del mio ritmo staccandomi subito. Non ricordo un'esperienza positiva nel seguire i pacer in quanto, nelle poche volte che gli ho seguiti, sono partiti veloci per poi rallentare alla fine e raggiungere il tempo finale previsto. Negli allenamenti delle settimane scorse ho provato questo ritmo, ma non ho fiducia nella mia tenuta. Quindi la mia tattica di giornata è quella di partire tranquillo e, se voglio provare qualcosa di più ambizioso, aspettare la seconda parte. 

Il percorso è immerso in una nebbia mattutina senza vento. Per quanto mi riguarda una condizione più che ottimale. Il profilo non è proprio piatto, ma parlare di salite mi sembra di esagerare. Però ci sono cambi di pendenza che richiedono attenzione. Mi accompagnano numerosi partecipanti alla mezza-maratona che poi lascerò a soli pochi metri dall'arrivo per un giro aggiuntivo dei restanti ventuno chilometri. Il vantaggio è che mi faccio un'idea ben precisa di quello che mi aspetterà negli ultimi sei chilometri, vale a dire percorso nervoso e porfido finale. Lo svantaggio è quello di assaporare il traguardo finale quando sono ancora a metà. 

Al passaggio della mezza guardo il cronometro che segna 1h:53', sette minuti da amministrare nella seconda parte, dove mi trovo solo com'era prevedibile. La mia solitudine si porta con sé  sensazioni di fame impreviste, non proprio un bel viatico, che comunque riesco ad ovviare con dei biscotti. Cibo extra che mi sono portato in caso di imprevisti assieme ad un paio di classici gels. Probabilmente l'alimentazione pre gara non è  andata come doveva, oppure il corpo pensa che sarò in gara per chissà quanto tempo.  In ogni modo i biscotti funzionano e mi riprendo. Dopo un paio di chilometri comincio anche a recuperare chi ha voluto esagerare col ritmo nella prima parte. Proprio non male, mi dico, e intanto il mio ritmo aumenta spinto dall'entusiasmo. Riprendo il mio socio, abbastanza provato, al km 34 che mi incita a continuare. Nel finale non mi lascio sorprendere dal percorso e continuo la mia cavalcata. Nel finale un corridore, dopo che lo supero, prova a rimanere attaccato per sprintare. Ma è al gancio e su un arrivo in leggera salita sul porfido, non ho proprio voglia di regalare la posizione e così ritrovo anche un po' di spirito competitivo residuo di tempi remoti.  

Taglio il traguardo in  un ottimo 3h:45':08" con un split negativo di due minuti, una fattore molto inusuale negli ultimi tempi su questa distanza. Con questa maratona si chiude anche la mia mini preparazione al  WRU, che spero di affrontare con la stessa tenuta.  

Maratona di Linz 2022 dettaglio:

Prima mezza: 1h:53':50"

Seconda mezza 1h:51':18"

Splits:

9,4km00:49:5849:5805:1911.29
21,1km HM01:53:5001:03:5205:2810.99
24,1km02:11:2017:3005:5010.29
30km02:42:2831:0805:1711.37
35,1km03:08:1625:4805:0411.86
Ziel03:45:0836:5205:1511.43285


Prima di partire

Al traguardo con la medaglia

In griglia dietro al pacer aspettando il via

martedì, maggio 10, 2022

Maratona del Welsch Riesling 2022


Per completare la mia pseudo preparazione alla trasferta in Scozia (Cape Wrath Ultra) a fine mese, ho deciso di prendere il via alla maratona del Welsch. Il polpaccio sembra lasciarmi un po' più di margine nelle uscite d'allenamento e sono curioso di vedere se la mia condizione è migliorata rispetto alla maratona di Vienna. La gara, che si svolge in Stiria, è su strada asfaltata e conta un migliaio di metri di dislivello su una distanza di 42,3km.  Alla partenza il solito clima di festa di paese, con banda e sindaco pronti a dare il via. Questa volta il meteo mi rimane amico fino in fondo, vale a dire pioverà dall'inizio alla fine e quindi niente sorprese dalla vegetazione circostante.  L'inizio scorre via in modo molto soft e dopo un po' trovo un ritmo piacevole nei dolci saliscendi. Non è la prima volta che mi trovo  su queste strade, ma rimango perplesso al passaggio della mezza in quanto mi trovo solo e non vedo nessuno. Normalmente in questo punto mi aspetto la partenza della mezza maratona che ci accompagnerà fino al traguardo. Che abbia sbagliato strada in mezzo a questa nebbia e acqua? Poi d'improvviso mi ritrovo in mezzo al serpentone dei mezzi maratoneti e ritrovo sicurezza. Non ho sbagliato strada, anzi, preso dall'entusiasmo comincio a risalire il gruppo dei più lenti.  Un paio di rampe micidiali che non ricordavo piazzate al chilometro trentasei, mi fanno però tornare alla normalità di chi, due settimane prima, ha corso una maratona in quattro ore e venti. Malvolentieri abbandono la corsa per qualche tratto, ma poi torno a correre in modo tranquillo nell'ultima discesa verso il traguardo. Traguardo che taglio dopo 4h:11' e direi tutto sommato, molto meglio che a Vienna. 

Una prestazione in vista della lunga trasferta scozzese che fa ben sperare. La classifica finale si trova qui, mentre i dati del mio TomTom qui







domenica, maggio 08, 2022

Maratona di Vienna 2022

Una delle strade attraversate dalla maratona

Finalmente la maratona di Vienna è tornata nel suo tradizionale formato primaverile, con staffetta, mezza maratona e, naturalmente, la maratona. Trentamila persone iscritte, non così tanti come ai bei tempi, ma neanche tanto pochi. Non posso mancare all'appunamento e al via mi presento con una preparazione, che definire approssimativa è esaltare uno stato di condizione pessimo. La ragione? Una serie di eventi, in primis un problema al polpaccio sinistro, che mi hanno impedito di allenarmi in modo decente nelle ultime 10 settimane. Però sono al via con un ritrovato entusiasmo. Alla partenza, con un meteo  molto favorevole, mi avvio alla fine del mio blocco, che ha un tempo finale previsto di 4h:30. Non voglio ripescare prestazioni passate che mi consentirebbero di partire più avanti, ma voglio rimanere realista. Bella, invece, la partenza in un grande clima di entusiasmo. Tantissima gente ai bordi  delle strade pronta ad incitare.  Per tutta la prima parte riesco sorprendentemente a mantenere un buon ritmo costante e passo la mezza in 1h:56', che è meglio di ogni mia previsione. Poi l'ingresso nel parco del Prater si trasforma nel solito patibolo. Questa volta, oltre ai classici problemi respiratori dovuti alla vegetazione, mi prende anche un forte mal di pancia che mi costringe ad una pausa imprevista nel bagno chimico. Sono venti minuti di sofferenza per percorrere solo due chilometri al chilometro 33. Poi una volta uscito dal parco e dal viale seguente, il ritorno nella città fatta di palazzi e cemento mi rimette in sesto e di ottimo umore. Taglio il traguardo dopo 4h e 19' con lo speaker che trova il tempo di scandire il mio nome all'arrivo. Una bella sorpresa prima di ricevere la medaglia. 


5 km

09:46:31

00:27:08

27:08

05:26

11.06

10 km

10:13:25

00:54:02

26:54

05:23

11.15

15 km

10:40:51

01:21:28

27:26

05:30

10.94

20 km

11:09:25

01:50:02

28:34

05:43

10.50

Split HM

11:15:41

01:56:18

06:16

05:43

10.50

25 km

11:37:23

02:18:00

21:42

05:34

10.79

30 km

12:06:21

02:46:58

28:58

05:48

10.36

33 km

12:26:19

03:06:56

19:58

06:40

9.02

35 km

12:46:57

03:27:34

20:38

10:19

5.82

40 km

13:25:52

04:06:29

38:55

07:47

7.71

Ziel

13:39:09

04:19:46

13:17

06:04

9.91

2807