mercoledì, dicembre 14, 2011
Maratona di Reggio Emilia sotto le 3h e 30
Domenica 11/12/2011 ho terminato la mia quarta maratona a Reggio Emilia. Il viaggio comincia giovedì 8, giorno di festa, parto in treno ad un orario indecente, da Vienna direzione Breda. È la prima volta che col treno passo dalla parte di Innsbruck e appena diventa chiaro mi trovo davanti ad uno splendido paesaggio innevato. Neve che però finisce presto e a Bolzano il paesaggio ritorna sul marrone. A Breda Cisoni mi aspetta la parte più difficile della preparazione, vale a dire resistere a pranzi, cene, feste di compleanno e aperitivi vari. In qualche modo riesco a superare anche quest'ultimo scoglio. Così domenica mattina parto di buon ora in macchina da Breda Cisoni alla volta di Reggio. È ancora buio e quando arrivo in città trovo subito un posteggio e a ritirare il pettorale nel palasport sono uno dei primi. Nel riscaldamento mi accorgo che devo partire dietro, le gabbie sono già piene e il posto è poco. La cosa non mi piace affatto e mi aspetto una partenza affollata. Decido così di lasciare partire tutto il gruppo e di mettermi staccato in fondo al plotone, prolungando il riscaldamento fino a maratona iniziata. Dopo tre minuti dal via, parto ultimo, staccato, tra l'ovazione del pubblico e speaker. Non sono ancora partito ed ho già il mio momento di gloria. Sembra di essere arrivati primi, un'esperienza fantastica che mi fa anche dimenticare di schiacciare lo start del mio Garmin. Partendo dietro, non ho nessun riferimento sul rimo da tenere, che dovrebbe essere intorno ai 5' al km, ma perlomeno il serpentone è in movimento. Nel circuito cittadino non è molto difficile tenere la velocità, moltissimi dietro sono partiti più forte del ritmo che volevano tenere, almeno questo è il tono dei commenti che sento. Alcuni nella ressa finiscono a terra, un corridore sembra messo male. Lasciato il centro, si parte verso la campagna e la strada è in leggera salita. In questa fase sto' attento a non esagerare col ritmo, cercando di gestire le energie. Nei pressi di Montecavolo trovo qualche strappo, ma rimango prudente, niente spianata. Poi scendo fino al passaggio della mezza. Qui passo in 1:44:52 e sono convinto di avere il giusto ritmo per stare sotto le 3:30, mi sento bene. Nella mia precedente maratona di Graz avevo sbagliato proprio in questo tratto, aumentando troppo l'andatura e pagando lo scotto nel finale. Viaggio in scia e smetto di superare, il 25-30 sarà il mio stint più lento. La strada perlopiù scende, ma trovo ancora qualche strappo ammazza gambe. Al km 30 trovo traffico e salto il rifornimento dei sali, mentre mangio qualche pezzo di banana. Al km 34 mi sorprende il mio fans club che mi incita alla grande, scattandomi la foto qui a fianco. Gli amici che mi incitano mi danno una grande carica. Al ristoro successivo mangio della cioccolata e sulle ali dell'entusiasmo, cambio passo su un piccolo pezzo di sterrato, terreno che conosco benissimo nei miei allenamenti. Le sensazioni sono ottime, gli ultimi chilometri sono in crescendo. Il sottopassaggio del km 38 è una formalità e al ritmo di 4:33 al km arrivo nei pressi del traguardo dove mi lascio andare in uno sprint da 192 battiti. Non riesco a raggiungere i palloncini azzurri del pacer delle 3h:30 per un pelo, ma il real time dice che finisco in 3h:26:25, quasi 7 sette minuti in meno rispetto al mio personale segnato due mesi fa. Senza pacer, con un Garmin partito dopo qualche minuto, su un percorso nervoso, sono riuscito a fare la mia migliore maratona. La gara non finisce certo con la medaglia al collo, che oltretutto ricevo nei denti, ma ha uno squisito e piacevole seguito a tavola. La classifica finale si trova qui, mentre i dati del mio garmin senza il primo km qui
domenica, novembre 27, 2011
Gara di 10 km verso Reggio
Oggi ho partecipato ad una gara di beneficenza organizzata dal mio nuovo club Freunde des laufsports. Una gara di 10km al Prater, su un circuito di 2,5km da percorrere 4 volte. Questo era il mio ultimo test agonistico prima della maratona di Reggio. La tabella degli allenamenti prevede una gara di questo tipo due settimane prima della maratona, citando che non ci si deve aspettare grandi tempi per via della preparazione alla maratona. Alla partenza mi sono presentato in e-bike, e con una temperatura vicino allo zero ho deciso di mettermi in maniche corte per provare il tempo. Sono riuscito a tenere un buon ritmo appena sotto i 4 minuti al km per tutta la gara, così da staccare un tempo di 39:52, 1 minuto e 8 secondi meglio del mio personale ufficiale fatto lo scorso giugno. Al Prater si corre su un bigliardo e con una temperatura bassa è molto più semplice correre velocemente. Nella classifica finale sono risultato quarto e secondo nella classifica dei quarantenni, alla quale ho partecipato per l'ultima volta da trentenne. Altro podio di categoria quindi, questa volta sul secondo gradino.
Curioso, il personale dei diecimila che passa dai 40 ai 39 e l'età dai 39 ai 40. I dati della corsa del mio garmin si trovano qui.
lunedì, novembre 14, 2011
Maratona del tricolore
A Reggio Emilia il prossimo 11 dicembre 2011 si correrà la maratona del tricolore. Io sono iscritto, ma senza difendere i colori della bandiera italiana, come si vede nell'immagine qui a fianco, bensì quella austriaca. Da poco, infatti, mi sono iscritto ad una società di atletica qui a Vienna Freunde des Laufsports, gli amici della corsa. Fornendo i dati di questa società al momento dell'iscrizione, mi ha fatto diventare, senza volere, austriaco. Interessante è il fatto che quando gareggio qui in Austria, sono invece italiano. Straniero ovunque insomma.
Comunque l'allenamento procede al meglio, dopo la mia ultima gara in montagna a Ybbsitz, ho messo da parte le competizioni per sfruttare al meglio gli allenamenti. Oggi, per esempio, c'era la mezza maratona del patrono di Vienna. Non ero iscritto, ma durante il mio lungo domenicale, sono andato fino al percorso di gara per correre assieme ai partecipanti qualche chilometro.
venerdì, ottobre 28, 2011
Corsa a Ybbsitz, arrivo in baita
Oggi 26 ottobre è festa nazionale in Austria, quindi vacanza. Per festeggiare a modo sono andato a trovare una corsa in montagna, precisamente a Ybbsitz. Se il nome del paese è impronunciabile, la sua dimensione è, per contro, molto semplice da assimilare. Più o meno come metà della Breda, però Ybbsitz fa comune. Questa corsa in montagna chiude la stagione della baita di Prochenberg, dove è situato l'arrivo. Dicono che questa baita sia la più vecchia di tutta l'Austria, magari dopo qualche brulé ci si può anche credere. La corsa è lunga 7 km con un dislivello di 700 metri, un 10% abbastanza costante. Il via lo da il sindaco in persona. A me piacciono questo tipo di gare, perché è possibile scovare posti che altrimenti sarebbe difficile conoscere, a meno ché siano di grande attrazione turistica. E quando un posto diventa meta dei turisti, poi succede come a Sabbioneta, ma questa è un'altra storia.
Rimaniamo su Ybbsitz, il paese è ad un'ora e mezza di macchina, così per non sprofondare nella monotonia di una guida lungo barriere insonorizzanti che costeggiano tutto il tragitto, nonché una lotta impari contro la selva degli autovelox, decido di prendere il treno. Il treno a Ybbsitz non passa e allora prendo su la bici per colmare "l'ultimo miglio" dalla stazione più vicina e, visto l'orario di partenza, anche da casa mia alla stazione. Alla fine della giornata saranno una settantina di chilometri passati in sella alla bici per trasferimenti vari, una sorta di duathlon self service. Alla partenza mi presento bello bagnato fradicio, ma dopo il riscaldamento smette di piovere e corro all'asciutto. La gara è pressoché una salita costante e continua, senza strappi terribili, prima su asfalto e poi su strada battuta, la cosiddetta "cavdagna". Gli avversari non sono molti, ma molto agguerriti, che conoscono a memoria la salita e sanno come gestire al meglio le forze. Io vado per il mio passo e alla fine manco i primi venti posti per sole due posizioni. In categoria sono decimo, questa volta il gruppo dei quarantenni è molto forte ed è suo anche il primo posto assoluto. All'arrivo ci aspetta tè caldo e fette di torte fatte in casa, come da vere corse paesane. Immancabile la classica griglia di wurstel e premiazioni fatte dalla proprietaria della baita. Poi scendo ed ho la possibilità di gustarmi con calma, lo splendido paesaggio dai multi colori autunnali. La classifica finale si trova qui. I dati del mio garmin qui.
domenica, ottobre 09, 2011
Maratona di Graz con personale
Ad un anno distanza dalla mia prima maratona, torno a Graz per partecipare alla diciannovesima edizione della maratona della città di Graz. La gara di Graz si svolge su un circuito di 21,1km da svolgere due volte. Tempo ottimale per correre, temperatura sotto i dieci gradi, clima asciutto e vento, tranne gli ultimi 5 km, quasi assente. Vengo da una settimana poco tranquilla, indurimento del polpaccio sinistro dopo l'azzardo della gara in montagna di domenica scorsa, che mi tiene fermo fino a venerdì e visita aziendale ad un ristorante di cotolette XXL, a metà settimana, l'anti dieta del maratoneta. Questa è la mia terza maratona, che ho preparato, al contrario di Roma, con molte gare su distanze brevi, anche in montagna e pochi lunghi, solo quattro. Mi presento alla partenza a piedi, un po' di riscaldamento e via che si parte. Parto abbastanza davanti, assieme al pacer delle 3h:30. Il pacer parte forte, poi al primo checkpoint dei 5 km rallenta in modo notevole per tenere la media, allora lo supero e proseguo con ritmo costante. Uno sguardo al cardiofrequenzimetro mi dice che sono in zona verde, 7/8 battiti sotto la soglia anaerobica. Corro in mezzo a molti mezzi maratoneti, per cui riesco sempre a stare molto coperto. Il passaggio alla mezza è in 1:42, 9 minuti sopra il personale, viaggio al rimo di 3h:25. Al km 26 saluto il sosia di Elvis, che intrattiene i corridori, solo questo vale il costo dell'iscrizione. L'anno scorso in questo tratto ho cominciato a sentire i crampi, ma quest'anno è tutta un'altra storia. Al km 30 riesco ad aumentare l'andatura fino alla soglia aerobica, 174 battiti. Al km 36 succede quello che fino ad ora conosco solo leggendo gli articoli specializzati, il famoso muro, la fine del carburante dei carboidrati. Mi si accende la spia della riserva, i battiti scendono così come la velocità. Al km 39 la benzina finisce del tutto, correre diventa un calvario, subentrano una serie di dolori che prendono tutte le gambe. Al ristoro mi fermo, faccio il pieno di banane, di coca cola e powerade. Riprendo a muovermi in un modo che dovrebbe assomigliare alla corsa. L'ultimo sotto passaggio diventa durissimo, per fortuna che mancano solo 2 km che in qualche modo riesco a finire. Questa è la maratona, una gara che fino all'ultimo riserva molte sorprese, dove la parte più complessa è quella della gestione delle energie. L'arrivo sotto il traguardo mi regala, ancora una volta, emozioni incredibili. Alla fine arrivo in posizione 223, 39 di categoria, col tempo di 3h:33:07, personale di Roma migliorato di 17 minuti. Fare il personale sbattendo alla fine contro il "muro" non è male, ma senza lancetta del carburante è molto difficile accorgersi della fine dei carboidrati prima che sia troppo tardi. I dati del mio garmin si trovano qui.
martedì, ottobre 04, 2011
Anninger Trophy
Manca una settimana alla maratona di Graz e la tabella degli allenamenti dice di rallentare. Domenica avrei dovuto fare una corsa di circa 90 minuti, ma uno sguardo al calendario gare mi ha fatto cambiare programma. Qui vicino a Vienna, nel piccolo paese di Gaaden, viene organizzata una corsa in montagna con susseguente gara in mountain bike sullo stesso percorso. Quindi, domenica mi sveglio presto e con la bici vado ad iscrivermi alla gara, tanto per avere 25 km nelle gambe. Si corre sulla montagna Anninger, con arrivo alla stazione di trasmissione della Telekom, dentro al parco naturale. Qui molti viennesi fanno una gita domenicale con classica meta al ristorante in qualche baita. La corsa si svolge su 5,8 km, quasi tutti di sterrato con un dislivello positivo di 420 metri. In gara parto abbastanza davanti, ma tengo un ritmo tranquillo in attesa della salita dura. Nel pezzo più duro alterno un tratto camminato. Dopo il ristoro mi concedo altri due tratti camminati, un po' troppi per stare coi primi. Poi di nuovo di corsa fino alla discesa dell'ultimo km, che affronto come al solito: "a tot manac". La distanza con chi mi sta davanti è troppa per recuperare e così arrivo al traguardo in solitaria al 23-emo posto, ottavo di categoria. Torno giù ancora di corsa al traguardo, dove ritrovo la mia bici che mi porta a casa per l'ora di pranzo. Forse un po' troppo per un programma di scarico pre-maratona, ma in una splendida giornata di sole, come si fa a rinunciare ad una bella corsa in montagna? La classifica finale si trova qui mentre i dati del mio Garmin qui.
lunedì, settembre 26, 2011
Allenamento in vista di Graz
Un week-end passato senza gare e senza problemi muscolari, ideale per l'ultimo carico in vista della maratona di Graz fra due settimane. In questo fine settimana c'erano numerosissime gare in giro, difficile resistere alla tentazione di disputarne una, ma poi risulta difficile allenarsi. Quella per me più interessante era la corsa sulla montagna denominata Schneeberg, l'altro duemila metri, oltre alla Rax, che si trova nelle vicinanze di Vienna. Visto che avevo corso la Rax, correndo la Schneeberg avrei potuto partecipare alla combinata, ma meglio rimandare l'operazione al prossimo anno. Ora ultime due settimane prima della maratona, scarico e niente competizioni.
domenica, settembre 18, 2011
Mezza maratona di Wachau
Oggi ho partecipato alla mezza maratona di Wachau. Wachau è una zona turistica, di produzione del vino bianco ed è situata lungo il Danubio, al nord di Vienna. La zona, come Sabbioneta, è sotto protezione dell'Unesco. Questa mattina sveglia alle 5 e poi via col treno speciale dei podisti che mi ha portato fino alla partenza. In tutto eravamo quasi 5000 mezzi maratoneti, l'appuntamento clou in settembre per quanto riguarda le mezze qui in Austria. Il percorso non è un circuito, ma è un punto-punto quindi il clima e il percorso posso giocare a favore, oppure a sfavore, come oggi. Molto caldo e, come accade di rado in questi posti, vento contrario. Nonostante il piccolo problema della settimana scorsa parto motivato. Nel primo km provo a tenere un ritmo sotto 1:30, ma il polso è troppo alto e, col sole che picchia, meglio andare sul sicuro. Riesco a tenere un buon ritmo sfruttando le scie, che mi evitano il vento, fino a metà strada. Poi le scie si volatilizzano ai banchi dei ristori e devo fare da solo. Perdo qualche secondo, ma alla fine riesco a stare sotto il mio personale di quasi mezzo minuto. Sono arrivato 257-emo, 67 di categoria col tempo di 1:33:25. I polpacci, non come l'anno scorso, hanno tenuto bene. La classifica finale qui. Qui i dati del mio garmin.
domenica, settembre 11, 2011
Pausa e non
Week-end trascorso senza gare, dedicato, teoricamente, alla preparazione per la prossima competizione, la mezza maratona di Wachau. Una gara lungo il Danubio con arrivo a Krems, in una zona fortemente turistica, non molto lontana da Vienna. Volevo utilizzare questo periodo per allenarmi a modo, specialmente con un'uscita lunga, visto le imminenti maratone di Graz e, se ci riesco, di Reggio Emilia. Il problema, a volte, non è tanto la mancanza di tempo per allenarsi, ma la voglia di strafare. Credevo che aver finito una gara sulla Rax, mi avesse dato il foglio di via per fare tutte le salite e gli sterrati che volessi, ma non è così. Sabato, in un uscita lungo le campagne vicino a casa mia, mi sono fatto prendere da una nuova salita, che ho voluto provare e riprovare fino a quando il polpaccio sinistro ha detto basta. Se avesse avuto la parola avrebbe detto: "..e adès at laserè le d'andà so e sò".
Così ora sono a riposo forzato per un guaio muscolare, con delle belle gare toste alla porte. Comunque mai essere ottimisti, perché se l'anno scorso è andata male, quest'anno potrebbe andare peggio. Nel 2010 andò così: contrattura la settimana prima della gara, faccio lo stesso la gara, stiramento e ritiro durante la competizione, 5 settimane di stop e tempo pietoso nella maratona successiva.
domenica, settembre 04, 2011
Corsa sulla montagna Rax e podio
Podio di categoria |
Visto la mia inesperienza su pendenze di questo tipo, ho cercato di tenere un ritmo abbastanza tranquillo all'inizio, tendendo il polso intorno al 90% della frequenza massima, tenendo conto che in un diecimila sono intorno al 93-94%. Nella seconda metà della gara il percorso diventa un vero e proprio sentiero alpino, di quelli mostrati nella foto del post precedente . In questo tratto il percorso è libero e qui ho quasi sempre abbandonato la corsa per la camminata. Chi ha veramente le gambe per questo tipo di percorsi, riesce quasi sempre a correre e fa veramente la differenza. Anche la camminata va studiata bene, troppa spinta manda subito i quadricipiti in acido lattico, con troppo poca si viene subito superati e si perde moltissimo tempo. Con il percorso libero si può anche considerare il fatto di tagliare i tornanti, l'ho fatto una volta e non so se ala fine ho guadagnato o perso. Nella discesa finale, su un pietrario abbastanza impegnativo e veloce, mi sono fidato ciecamente delle nuove scarpe e con una discesa a tutta sono riuscito a superare il terzo della mia categoria, a pochi metri dal traguardo, così da guadagnarmi un posto sul podio delle premiazioni finali. Alla fine sono risultato diciottesimo della generale in 1h:12':38" e terzo di categoria, in una gara vinta da un giovane Svizzero, di quelli che fanno il mondiale delle corse in montagna arrivando nei primi. I dati del mio garmin sono qui. Il bello della corsa in montagna è, senza dubbio, il panorama che aspetta i corridori dopo tutta questa fatica.
Vista al traguardo |
domenica, agosto 28, 2011
Agosto sta finendo
Il mese del sol leone sta finendo e per affrontare un settembre pieno di gare, la settimana appena trascorsa l'ho passata senza gare, ma con un ottimo carico di allenamento. Nonostante il caldo tropicale. Sono già alcuni anni che sono qui a Vienna, ma un caldo come quello della settimana scorsa non me lo ricordo. La gente qui, quando c'è sole esce, invece questa volta, nonostante il cielo blu, c'era il deserto in giro per le strade. Poteri del clima. Nella settimana che viene affronterò l'ultima corsa in montagna che ho in programma, sarà la più dura tra quelle affrontate sino ad ora, con 1100 metri di dislivello in appena 9 km e passaggio ai 1600 metri, la corsa sulla montagna Rax (nella foto un suo sentiero). Per l'occasione ho comprato un paio di scarpe nuove, le prime apposta da trail, le Mitzuno Wave Harrier 3. Vedremo se saranno d'aiuto.
domenica, agosto 21, 2011
Corsa a Pama
Ci sono settimane di preparazione ad una gara nella quali ci si potrebbe inserire una bella gara infrasettimanale per provare un po' di velocità. È quello che ho fatto venerdì scorso. Ho preso il treno per Bratislava e alla penultima fermata prima della frontiera, sono sceso a Pama. Pama non è Parma senza erre, ma un paese agricolo di frontiera, grande come Breda e Villa messe assieme, che però fa comune. Senza queste manifestazioni podistiche, certi posti non li vedrei mai. La gara si sviluppa su tre giri, per un totale di 11,1 km. Peccato che non sia un 10k, su un percorso di questo tipo potrei fare tranquillamente il personale. Percorso asfaltato piatto, veramente piatto, con pochissime curve, solo un po' di vento. Provo a partire coi migliori, ma meglio stare sul mio ritmo intorno ai 4:00 al km. Al secondo giro sbaglio strada, il tipo con la paletta ride e non mi dice nulla, poi vedo che mi sorpassa uno e torno indietro. Al terzo giro mi raggiunge un concorrente che ha scelto la tattica di partire piano per finire forte, non tanto per fare il tempo, ma tanto per superare degli avversari. Sono i tipi a cui piace superare, nel finale, quelli come me, che partono forte, ma poi non riescono a tenere il ritmo. Appena mi supera, mi metto in scia e mi faccio tirare fino al traguardo, con un passaggio ai 10km sotto i 41 minuti, nella speranza di passarlo allo sprint. Nello sprint, però, parte prima e mi batte di un pelo. Qui devo ancora imparare bene a capire come funziona lo sprint, stare coperti fino alla fine non sempre funziona, specialmente se c'è una curva a 90 gradi 200 metri prima del traguardo. Alla fine arrivo 21-emo, ottavo di categoria col tempo di 45:19. Classifica finale qui.
lunedì, agosto 15, 2011
Corsa nella cava di ferro
Sabato scorso ho partecipato alla mitica corsa nella cava di ferro, nel paese di Eisenerz. Un percorso di 12,5 km, con un dislivello di 745 metri e arrivo a quota 1400. La gara è situata all'interno di una grande dismessa cava di ferro. Il paesaggio ricorda quanto fosse importante la produzione di acciaio negli anni passati, le traccie che sono rimaste, come su questa montagna, sono imponenti. Ora la produzione di acciaio nella regione è diminuita di molto, la cava non viene più utilizzata per l'estrazione del ferro ed è diventata un'attrazione turistica, con tanto di visite guidate su enormi camion che percorrono tutta la strada fino in cima ed esplosioni controllate. Qualcosa di simile ai viaggi a bus scoperti che si vedono nelle città. La fantasia dei gestori è arrivata anche ad organizzarci sopra una gara podistica e, visto il numero di iscritti che è sempre aumentato negli anni, direi con grande successo. Considerando anche i nordic walker, sabato eravamo quasi 1000 partecipanti, 788 corridori e 149 camminatori. La mia gara è andata oltre le mie aspettative, 78-emo nella generale, 11-emo in categoria con un tempo di 1h:08:13. Dati del mio Garmin qui. Le mie origini padane si sono fatte sentire, in una corsa dove l'elemento dominante è la salita, ho dovuto prestare molto attenzione nel gestire il ritmo di gara. Nelle fasi in cui le pendenze erano elevate sono andato di rimessa, mentre ho spinto al massimo nei pezzi di falso piano o di leggera discesa. Una tattica che ha funzionato, tranne qualche eccezione, i concorrenti superati nei pochissimi pezzi di pianura, non mi hanno recuperato in salita. È il bello della corsa in montagna, il cambio di ritmo. Da Bredese, arrivare davanti a centinaia di montanari sul loro terreno direi che non è male. Al traguardo ho avuto il supporto della moglie che, in sandali, mi è corsa al fianco lungo la salita finale, e del mio amico Edi, che abita in zona, ma che da infortunato ha potuto solo seguire la corsa da spettatore. All'arrivo un bell'acquazzone ha lavato tutti i partecipanti, reso il terreno bello fangoso, così che le macchie di ferro sulla maglietta bianca l'hanno resa quasi da buttare via. Alla prossima gara in montagna, penso che mi presenterò con scarpe più adatte al terreno fangoso e sassoso.
domenica, luglio 31, 2011
Tornato a Breda in bici
Ho appena finito le vacanze, una decina giorni passati sulle montagne a Tröpolach, vicino a Hermagor e al confine italiano (Pontebba), con qualche corsettina in montagna ed escursioni con tutta la famiglia. Poi il ritorno in bici, che alla fine si è concluso a Breda Cisoni, contro le mie previsioni. Il tragitto l'ho percorso in tre tappe, percorrendo in totale circa 480 km con un dislivello positivo superiore ai 7200 metri. I passi più importanti toccati sono: Lesachtal sattel (1500 mslm), Misurina (1750 mslm), le Tre Cime di Lavaredo (2340 mslm), passo Tre Croci (1800 mslm), passo di Falzarego (2110 mslm), passo Pellegrino (1910 mslm), altopiano di Pinè (1100 mslm), salita a Sopramonte (560 mslm).
Prima tappa Tröpolach - Misurina
Nella prima tappa, dopo aver salutato tutti, parto da Tröpolach alle 10:22 con l'intento di arrivare più vicino possibile a Cortina. Il cielo è soleggiato, senza vento, con il primo tratto di strada quasi pianeggiante lungo il fiume Gail. L'eseguo completamente sulla pista ciclabile R3 nella valle del fiume, in Carinzia. Dopo una trentina di km raggiungo Kötschach - Maunhten dove imbocco la statale 111 direzione la stretta valle di Lesach. Qui la strada è stretta, con molti saliscendi con pendenze anche notevoli, ma corte, con uno splendido paesaggio, ma niente ciclabile, difficile trovare un ritmo. Dopo 20 km raggiungo Maria Luggau, dove faccio la pausa pranzo con dei panini comprati al supermarket. Alla partenza avevo fatto il pieno di barrette, che consumo ogni due ore. Qui iniziano le dolomiti dalla parte austriaca e finisce il sentiero del pellegrinaggio delle chiese di Maria. Proseguo e la strada si allarga, sale ed entro nel Tirolo dell'Est. La salita è dolce e costante fino al passo a quota 1500, il primo passo del mio tour. La lunga discesa mi porta fino alla ciclabile della Drava che da Dobbiaco arriva fino a Lienz e prosegue lungo il fiume. Questa ciclabile è percorsa da moltissime persone, quasi tutte, però, nella direzione contraria alla mia, verso Lienz, sempre in leggera discesa, con la possibilità di tornare in treno. Con la ciclabile in leggera salita arrivo in Italia, me ne accorgo dalla caserma dei Carabinieri. Faccio una sosta per un rifornimento d'acqua nella bella San Candido e continuo fino a Dobbiaco. Il sole ha lasciato il posto alle nuvole, ma non piove. Qui giro sulla statale 51 che va a Cortina. Una statale molto trafficata con molti camion e bus che ti passano vicino, anche troppo. Esiste un pezzo di ciclabile in sterrato al lato della statale. Ne percorro un pezzo ma lo lascio quando lo sterrato diventa troppo sconnesso, troppo difficile per le mie slick da 35 mm. Arrivo al bivio per Misurina, giro a sinistra per il lago. Qui la strada sale, una salita abbastanza dura che mi porta all'Hotel Dolomiti. Lì scarico le borse in camera e, visto l'orario, decido di proseguire sulla salita delle tre cime, 7 km veramente impegnativi. Alle 18:20 arrivo al rifugio Auronzo a 2340 metri, non senza difficoltà. Il panorama è bellissimo, ai bordi della strada c'è la neve e l'aria dei 2300 metri mi manda i battiti fuori soglia. Al rifugio mi disseto e torno giù all'hotel accompagnato da una leggera pioggia. La prima tappa, dopo 135 km e 3100 metri di salita, termina qui.
Qui si trova la traccia del gps http://www.gpsies.com/map.do?fileId=ceaqromjxkinlodl.
Seconda tappa: Misurina - Piscine di Sover
Secondo giorno sveglia alle sette, giornata con un sole splendido ed ho il tempo per un bellissimo giro a piedi intorno al lago di Misurina, prima della colazione. Il panorama del lago è splendido, specialmente quando il sole illumina le dolomiti sullo sfondo senza nuvole. Colazione abbondante, preparo le borse e alle 9 sono in sella, direzione Cortina. Alla partenza sono vestito con una giacca pesante antivento, braghe corte con gambiere e guanti lunghi.
Dopo una corta discesa, arriva il primo passo della giornata, il passo Tre Croci. Si trova a 1800 metri, ma partendo da 1700 non è molto impegnativo. Nella discesa incontro una colonna di vecchie Citroen d'epoca che stanno parteciapando ad un rally. La discesa a Cortina a quota 1200 è veloce, il tempo di togliermi le gambiere e giacca, che subito inizia la salita per il passo di Falzarego. Dopo qualche km di salita abbastanza agevole, arriva il bivio del passo Giau, uno sguardo al cielo con i suoi nuvoloni neri e la salita al Giau è scartata, meglio rimane rimanere sulla strada del Falzarego, più semplice per chi come me si porta appresso due borse pesanti, con oltre 13kg di bagaglio. La strada sale e il cielo diventa sempre più nuvoloso, il sole splendido del mattino è già un ricordo. Dopo un po', arrivo in cima al passo, compro una cartolina, mi cambio per la discesa e saluto un compare che viaggia come me con le borse sulla bici. Lui sembra avere anche la tenda ed è in maniche corte, non male con questo clima. Qui in cima arrivano molti ciclisti, ma sono tutti con la bici da corsa con al massimo un piccolo zaino. Dopo qualche minuto di discesa inizia a piovere leggermente, è arrivato il momento di provare la mia tenuta da pioggia. Indosso i pantaloni antipioggia, la mantellina impermeabile e riprendo la discesa. La pioggia non mi da fastidio, ma con le slick scendo con prudenza. Una volta sceso proseguo lungo i laghi di Alleghe, per poi arrivare a Cencenighe dove ha smesso di piovere. Vorrei fare un pranzo veloce, ma vedo solo un ristorante, meglio una barretta e via per la salita del Pellegrino. Si parte dai 770 metri per arrivare a 1910 metri di altitudine dopo 18,2 km. È la salita più lunga del mio giro. Salgo piano fino ai 1400 metri di altitudine, mancano ancora 6 km al passo e 500 metri di dislivello. Qui inizia il pezzo più duro, con i cartelli che indicano pendenze del 15% e poi del 18%. Riprende a piovigginare. Dopo più di due ore e trenta arrivo in cima al passo, una sosta per mangiare qualcosa e cambiarmi, poi giù in una bella discesa fino a Moena. L'arrivo a Moena offre uno splendido panorama, con le dolomiti sullo sfondo del paese. Ritorna il sole. Sono quasi le cinque del pomeriggio e i chilometri di giornata sono molto pochi, neanche novanta, decido di prendere la statale e di procedere verso Trento lungo la val di Fiemme. Passo Predazzo, Cavalese, la funivia del Cermis e al bivio prendo la provinciale per Trento. Qui la strada ricomincia a salire, la valle si fa molto più strettta e le abitazioni molto più rade. Sono stanco e fino a Trento mancano ancora troppi chilometri, non voglio pedalare al buio. Al primo cartello di camere libere mi fermo, sono a Piscine di Sover, un paese di 160 abitanti all'inizio della Val di Cembra. La camera è in una pensione, gestita dalla gentilissima signora Maria, la quale è anche bar e negozio del paese (www.mariaturismorurale.it ). Alla fine i chilometri di giornata sono 135 con un dislivello positivo di 2900 metri, abbastanza per avere voglia di consumare un'abbondante cena tipica trentina, assieme a due viaggiatori berlinesi, anche loro in bici, provenienti da Merano. Facciamo la stessa strada verso il lago di Garda, ma loro fanno tappe più brevi rispetto le mie.
Qui si trova la traccia completa della seconda tappa: http://www.gpsies.com/map.do?fileId=ajevoddwbzpdcqqg
Terza tappa: Piscine - Breda Cisoni
Il terzo giorno riesco a partire prima, in quanto la colazione è alle 7:30 e alle 8:20 sono già in sella. Anche stamattina si parte col sole. Dopo qualche km decido di salire sull'altopiano di Pinè, non è la strada più breve, ma voglio vedere i laghi dell'altopiano. I laghetti sono molto belli, un'ottima scelta. La strada poi scende dolcemente fino a Trento. Qui vedo per la prima volta dei cartelli che indicano una ciclabile con una meta precisa, in questo caso Trento, che mi evitano di passare per la tangenziale. Seguendo le indicazioni arrivo in centro città percorredo piccole stradine lungo muraglie antiche. Ora devo andare verso Riva del Garda cercando di evitare le strade più trafficate. Impresa che non mi riesce, in quanto finisco su una statale che è come un'autostrada stretta a due corsie per senso di marcia, troppo trafficata, con tanto di tunnel in salita lungo un km, da panico. Avrei dovuto salire a Sopramonte e continuare per stradine comunali e ciclabili fino a Padergnone e poi entrare nella zona dei laghi, ma sulla mia cartina non erano segnate. Lasciata la pericolosa statale, arrivo su una ciclabile, che per 5 km mi evita la statale, ma poi ci torna sopra. Alla fine riesco ad entrare nella valle dei laghi e lì è semplice seguire le piccole strade comunali che arrivano fino ad Arco. Arco è una splendida cittadina che attraverso a piedi, poi di nuovo sella per Riva. A Riva raggiungo la sponda del lago di Garda, dove da qui inizia un fastidioso vento contrario che mi accompagnerà per tutto il tratto lungo il lago. Col vento iniziano i primi problemi fisici, un dolore al ginocchio che mi accompagnerà per il resto della giornata. Alla partenza non avevo ancora deciso quanta strada fare, ma ero partito con l'idea che se entro le 17 fossi arrivato a Peschiera, avrei potuto raggiungere Breda in giornata. Alle 13:30 ero a Malcesine per la pausa pranzo. Ripartito, dopo un po' il dolore al ginocchio diventa insopportabile, mi fermo e vado nel lago per raffreddare la parte dolente. L'operazione sembra avere effetto e riesco a continuare. Alle 16:30 sono a Peschiera, il tempo tiene, il dolore è leggero e allora punto dritto su Breda. So' che a Peschiera c'è una ciclabile che va fino a Mantova, un cartello che la indica non è ben posizionato e prendo il lato sbagliato del fiume. Quando me ne accorgo è tardi per tornare indietro. Decido di tirare dritto, prima o poi troverò un ponte per passare dall'altra parte dove si trova la ciclabile. A Valeggio c'è, ma ora non mi va più di andare a Mantova e scelgo la strada per Goito che non è così trafficata. A Goito inizia una statale grande e pianeggiante, il panorama delle montagne sparisce e qui c'è solo da pedalare per Ospitaletto, Campitello e Gazzuolo. Lì prendo l'argine sull'Oglio di sinistra per poi dover passare sul ponte di barche di Torre d'Oglio, che, a questo punto, diventa la salita più dura di giornata. Un breve passaggio sullo sterrato dei Campetti e arrivo nella deserta Breda Cisoni alle 20:20. Il gps di giornata indica 10h:30m in movimento e 1h:30m fermo per un totale di 224 km. Ce l'ho fatta, il mio giro si conclude qui, a Vienna tornerò in treno.
La traccia completa del gps si trova qui: http://www.gpsies.com/map.do?fileId=seokkoazaqlrjloa
Prima tappa Tröpolach - Misurina
Nella prima tappa, dopo aver salutato tutti, parto da Tröpolach alle 10:22 con l'intento di arrivare più vicino possibile a Cortina. Il cielo è soleggiato, senza vento, con il primo tratto di strada quasi pianeggiante lungo il fiume Gail. L'eseguo completamente sulla pista ciclabile R3 nella valle del fiume, in Carinzia. Dopo una trentina di km raggiungo Kötschach - Maunhten dove imbocco la statale 111 direzione la stretta valle di Lesach. Qui la strada è stretta, con molti saliscendi con pendenze anche notevoli, ma corte, con uno splendido paesaggio, ma niente ciclabile, difficile trovare un ritmo. Dopo 20 km raggiungo Maria Luggau, dove faccio la pausa pranzo con dei panini comprati al supermarket. Alla partenza avevo fatto il pieno di barrette, che consumo ogni due ore. Qui iniziano le dolomiti dalla parte austriaca e finisce il sentiero del pellegrinaggio delle chiese di Maria. Proseguo e la strada si allarga, sale ed entro nel Tirolo dell'Est. La salita è dolce e costante fino al passo a quota 1500, il primo passo del mio tour. La lunga discesa mi porta fino alla ciclabile della Drava che da Dobbiaco arriva fino a Lienz e prosegue lungo il fiume. Questa ciclabile è percorsa da moltissime persone, quasi tutte, però, nella direzione contraria alla mia, verso Lienz, sempre in leggera discesa, con la possibilità di tornare in treno. Con la ciclabile in leggera salita arrivo in Italia, me ne accorgo dalla caserma dei Carabinieri. Faccio una sosta per un rifornimento d'acqua nella bella San Candido e continuo fino a Dobbiaco. Il sole ha lasciato il posto alle nuvole, ma non piove. Qui giro sulla statale 51 che va a Cortina. Una statale molto trafficata con molti camion e bus che ti passano vicino, anche troppo. Esiste un pezzo di ciclabile in sterrato al lato della statale. Ne percorro un pezzo ma lo lascio quando lo sterrato diventa troppo sconnesso, troppo difficile per le mie slick da 35 mm. Arrivo al bivio per Misurina, giro a sinistra per il lago. Qui la strada sale, una salita abbastanza dura che mi porta all'Hotel Dolomiti. Lì scarico le borse in camera e, visto l'orario, decido di proseguire sulla salita delle tre cime, 7 km veramente impegnativi. Alle 18:20 arrivo al rifugio Auronzo a 2340 metri, non senza difficoltà. Il panorama è bellissimo, ai bordi della strada c'è la neve e l'aria dei 2300 metri mi manda i battiti fuori soglia. Al rifugio mi disseto e torno giù all'hotel accompagnato da una leggera pioggia. La prima tappa, dopo 135 km e 3100 metri di salita, termina qui.
Qui si trova la traccia del gps http://www.gpsies.com/map.do?fileId=ceaqromjxkinlodl.
Seconda tappa: Misurina - Piscine di Sover
Secondo giorno sveglia alle sette, giornata con un sole splendido ed ho il tempo per un bellissimo giro a piedi intorno al lago di Misurina, prima della colazione. Il panorama del lago è splendido, specialmente quando il sole illumina le dolomiti sullo sfondo senza nuvole. Colazione abbondante, preparo le borse e alle 9 sono in sella, direzione Cortina. Alla partenza sono vestito con una giacca pesante antivento, braghe corte con gambiere e guanti lunghi.
Dopo una corta discesa, arriva il primo passo della giornata, il passo Tre Croci. Si trova a 1800 metri, ma partendo da 1700 non è molto impegnativo. Nella discesa incontro una colonna di vecchie Citroen d'epoca che stanno parteciapando ad un rally. La discesa a Cortina a quota 1200 è veloce, il tempo di togliermi le gambiere e giacca, che subito inizia la salita per il passo di Falzarego. Dopo qualche km di salita abbastanza agevole, arriva il bivio del passo Giau, uno sguardo al cielo con i suoi nuvoloni neri e la salita al Giau è scartata, meglio rimane rimanere sulla strada del Falzarego, più semplice per chi come me si porta appresso due borse pesanti, con oltre 13kg di bagaglio. La strada sale e il cielo diventa sempre più nuvoloso, il sole splendido del mattino è già un ricordo. Dopo un po', arrivo in cima al passo, compro una cartolina, mi cambio per la discesa e saluto un compare che viaggia come me con le borse sulla bici. Lui sembra avere anche la tenda ed è in maniche corte, non male con questo clima. Qui in cima arrivano molti ciclisti, ma sono tutti con la bici da corsa con al massimo un piccolo zaino. Dopo qualche minuto di discesa inizia a piovere leggermente, è arrivato il momento di provare la mia tenuta da pioggia. Indosso i pantaloni antipioggia, la mantellina impermeabile e riprendo la discesa. La pioggia non mi da fastidio, ma con le slick scendo con prudenza. Una volta sceso proseguo lungo i laghi di Alleghe, per poi arrivare a Cencenighe dove ha smesso di piovere. Vorrei fare un pranzo veloce, ma vedo solo un ristorante, meglio una barretta e via per la salita del Pellegrino. Si parte dai 770 metri per arrivare a 1910 metri di altitudine dopo 18,2 km. È la salita più lunga del mio giro. Salgo piano fino ai 1400 metri di altitudine, mancano ancora 6 km al passo e 500 metri di dislivello. Qui inizia il pezzo più duro, con i cartelli che indicano pendenze del 15% e poi del 18%. Riprende a piovigginare. Dopo più di due ore e trenta arrivo in cima al passo, una sosta per mangiare qualcosa e cambiarmi, poi giù in una bella discesa fino a Moena. L'arrivo a Moena offre uno splendido panorama, con le dolomiti sullo sfondo del paese. Ritorna il sole. Sono quasi le cinque del pomeriggio e i chilometri di giornata sono molto pochi, neanche novanta, decido di prendere la statale e di procedere verso Trento lungo la val di Fiemme. Passo Predazzo, Cavalese, la funivia del Cermis e al bivio prendo la provinciale per Trento. Qui la strada ricomincia a salire, la valle si fa molto più strettta e le abitazioni molto più rade. Sono stanco e fino a Trento mancano ancora troppi chilometri, non voglio pedalare al buio. Al primo cartello di camere libere mi fermo, sono a Piscine di Sover, un paese di 160 abitanti all'inizio della Val di Cembra. La camera è in una pensione, gestita dalla gentilissima signora Maria, la quale è anche bar e negozio del paese (www.mariaturismorurale.it ). Alla fine i chilometri di giornata sono 135 con un dislivello positivo di 2900 metri, abbastanza per avere voglia di consumare un'abbondante cena tipica trentina, assieme a due viaggiatori berlinesi, anche loro in bici, provenienti da Merano. Facciamo la stessa strada verso il lago di Garda, ma loro fanno tappe più brevi rispetto le mie.
Qui si trova la traccia completa della seconda tappa: http://www.gpsies.com/map.do?fileId=ajevoddwbzpdcqqg
Terza tappa: Piscine - Breda Cisoni
Il terzo giorno riesco a partire prima, in quanto la colazione è alle 7:30 e alle 8:20 sono già in sella. Anche stamattina si parte col sole. Dopo qualche km decido di salire sull'altopiano di Pinè, non è la strada più breve, ma voglio vedere i laghi dell'altopiano. I laghetti sono molto belli, un'ottima scelta. La strada poi scende dolcemente fino a Trento. Qui vedo per la prima volta dei cartelli che indicano una ciclabile con una meta precisa, in questo caso Trento, che mi evitano di passare per la tangenziale. Seguendo le indicazioni arrivo in centro città percorredo piccole stradine lungo muraglie antiche. Ora devo andare verso Riva del Garda cercando di evitare le strade più trafficate. Impresa che non mi riesce, in quanto finisco su una statale che è come un'autostrada stretta a due corsie per senso di marcia, troppo trafficata, con tanto di tunnel in salita lungo un km, da panico. Avrei dovuto salire a Sopramonte e continuare per stradine comunali e ciclabili fino a Padergnone e poi entrare nella zona dei laghi, ma sulla mia cartina non erano segnate. Lasciata la pericolosa statale, arrivo su una ciclabile, che per 5 km mi evita la statale, ma poi ci torna sopra. Alla fine riesco ad entrare nella valle dei laghi e lì è semplice seguire le piccole strade comunali che arrivano fino ad Arco. Arco è una splendida cittadina che attraverso a piedi, poi di nuovo sella per Riva. A Riva raggiungo la sponda del lago di Garda, dove da qui inizia un fastidioso vento contrario che mi accompagnerà per tutto il tratto lungo il lago. Col vento iniziano i primi problemi fisici, un dolore al ginocchio che mi accompagnerà per il resto della giornata. Alla partenza non avevo ancora deciso quanta strada fare, ma ero partito con l'idea che se entro le 17 fossi arrivato a Peschiera, avrei potuto raggiungere Breda in giornata. Alle 13:30 ero a Malcesine per la pausa pranzo. Ripartito, dopo un po' il dolore al ginocchio diventa insopportabile, mi fermo e vado nel lago per raffreddare la parte dolente. L'operazione sembra avere effetto e riesco a continuare. Alle 16:30 sono a Peschiera, il tempo tiene, il dolore è leggero e allora punto dritto su Breda. So' che a Peschiera c'è una ciclabile che va fino a Mantova, un cartello che la indica non è ben posizionato e prendo il lato sbagliato del fiume. Quando me ne accorgo è tardi per tornare indietro. Decido di tirare dritto, prima o poi troverò un ponte per passare dall'altra parte dove si trova la ciclabile. A Valeggio c'è, ma ora non mi va più di andare a Mantova e scelgo la strada per Goito che non è così trafficata. A Goito inizia una statale grande e pianeggiante, il panorama delle montagne sparisce e qui c'è solo da pedalare per Ospitaletto, Campitello e Gazzuolo. Lì prendo l'argine sull'Oglio di sinistra per poi dover passare sul ponte di barche di Torre d'Oglio, che, a questo punto, diventa la salita più dura di giornata. Un breve passaggio sullo sterrato dei Campetti e arrivo nella deserta Breda Cisoni alle 20:20. Il gps di giornata indica 10h:30m in movimento e 1h:30m fermo per un totale di 224 km. Ce l'ho fatta, il mio giro si conclude qui, a Vienna tornerò in treno.
La traccia completa del gps si trova qui: http://www.gpsies.com/map.do?fileId=seokkoazaqlrjloa
sabato, luglio 16, 2011
Vacanza
Oggi si parte per la vacanza in montagna. Il ritorno sarà in bici, ma il percorso non terminerà a Breda Cisoni, ma in Austria. Mi piacerebbe passare dalle tre cime di Lavaredo (Tre cime gps), passare per Orvaro e Sutrio (Orvaro gps) poi ritornare in Austria verso Vienna ( Sutrio - Vienna gps). Dovrei partire lunedì 25 luglio e continuare per qualche giorno lungo il percorso indicato. Buone vacanze.
domenica, luglio 10, 2011
Ochsenburg altra corsa in montagna
Dopo il debutto della settimana scorsa, questo week-end la replica su un percorso un po' più lungo ma dal profilo più dolce. 8,2 km per un dislivello di 382 metri. Il percorso partiva da Ochsenburg per arrivare alla baita che porta lo stesso nome. Una splendida giornata, sole e caldo. Il percorso si snoda tra una parte asfaltata e sterrato abbastanza semplice. Solo in un piccolo pezzo di bosco, ho cambiato il passo dalla corsa alla camminata veloce. Purtroppo, nella fase camminata, ho esagerato troppo con la spinta e pur riuscendo a superare un paio di corridori, ho restituito tutto con gli interessi nella discesa, i quadricipiti si sono piombati per il troppo acido lattico. Si vede che con questo tipo di tecnica ho ancora molto da imparare. La tattica di corsa, questa volta è stata più accorta, partenza tranquilla, accelerazioni in discesa e progressione finale. Alla fine mi sono classificato 18-emo e quinto nella categoria M40. Qui la classifica finale. Il profilo gps della corsa sul mio garmin qui.
domenica, luglio 03, 2011
Debutto nella corsa in montagna
Estate è tempo di corse in montagna. Oggi sono andato un po' fuori Vienna, nella Bassa Austria, per effettuare la mia prima gara puramente di montagna. Avevo già partecipato ad una competizione con un dislivello vicino ai 300 metri, diluiti sui 10 km, con molta discesa e asfalto. Questa volta il percorso era solo in salita e lungo un sentiero, il cosiddetto trail. La lunghezza era di 5,5 km per un dislivello di 485 metri. Si partiva da Rabestein per arrivare alla baita di Franz Jösef, dove si può ammirare uno splendido panorama su tutta la valle. La partenza era davanti all'officina del meccanico, aperta per l'occasione per offrire un riparo ai partecipanti. In gare di questo tipo, il chip per il tempo è superfluo. Fondamentale è il servizio trasporto borse, per avere un ricambio all'arrivo. Temperatura di 13 gradi, per essere in luglio abbastanza freddo, mentre non sono mancati pioggia e sopratutto vento. Alla partenza ho evitato il solito scatto e mi sono tenuto in centro gruppo, per evitare di piombare subito i quadricipiti. Nei rarissimi pezzi di falso piano sono riuscito ad incrementare la velocità, ma in pendenza è stata dura. Ho notato che alcuni, nei tratti di salita più impegnativa, hanno usato la camminata veloce per poi ritornare alla corsa quando la pendenza calava. La camminata veloce manca nel mio repertorio e non l'ho mai usata tranne l'ultimo pezzo, che era duro anche al passo. Rispetto agli specialisti, ho pagato proprio su questo tipo di tratto. L'arrivo alla baita è stato molto bello, con pezzi di torta fatta in casa che hanno ristorato gli atleti, specialmente quelli arrivati prima. Alla fine sono risultato 34-emo, un ottimo risultato per un debuttante come me su un percorso sconosciuto. Il ritorno obbligato a piedi, ma questa è la montagna, sullo stesso percorso della gara, dove ho potuto ammirare con calma il panorama. Dopo avere corso in posti come questi, come si fa a tornare a gareggiare su strade come le tangenziali? Qui la classifica finale, mentre i dati del mio gps sono qui.
domenica, giugno 19, 2011
10 km a Parndorf
Sabato 18.6.2011 è stata l'occasione per tornare a gareggiare sulla distanza dei 10km pianeggianti a Parndorf (nella foto con la maglietta verde). Il paese è vicino alla frontiera slovacca e ungherese, è sede di un enorme outlet e dista ad un tiro di schioppo dal lago, e parco naturale, di Neusiedl am See. Tutti requisiti necessari per smuovere la famiglia al gran completo e partecipare all'evento, non solo da spettatori, ma anche da concorrenti. L'outlet in caso di pioggia, il lago in caso di bel tempo, il parco naturale in caso di tempo incerto; l'appeal era per tutti i gusti. La gara si è svolta in condizioni ottimali, poco vento, cielo nuvoloso e percorso quasi piatto. Così sono riuscito a migliorare il mio personale sui 10000 metri portandolo a 41:00, con posizione finale 38 e 11-emo di categoria. La corsa l'ho svolta secondo uno schema che è emerso nelle ultime competizioni che ho effettuato. Partenza alla Bolt, crisi del 7km e sprint finale al limite. Dati del mio garmin qui.
sabato, maggio 28, 2011
Scarpe nuove
Oggi pioggia e vento a Vienna, ma sfoggiando le mie nuove scarpe Saucony Trumph 7, il meteo passa in secondo piano. Week-end senza gare, in una settimana di scarico. La prossima sarò a Breda e vorrei recuperare il giro sugli arginelli del comune di Sabbioneta. Questa è la mappa che avevo creato manualmente, la prossima la farò in automatico col garmin. Un bel giro sterrato di circa 19 km sull'argine, che avevo concluso in circa 2 ore, con qualche costina di troppo sullo stomaco.
domenica, maggio 22, 2011
Corsa in collina
Il bel tempo continua imperterrito e allora quale migliore occasione per affrontare una gara di corsa su un percorso collinare? Oggi ho partecipato alla wappenlauf, una corsa che si svolge a 30 km da Vienna nel famoso bosco viennese, il Wienerwald.
La partenza e l'arrivo era nel paesino di Siegenfeld, villaggio grande come circa metà Ponteterra.
La gara era di 11,4 km con 283 metri di dislivello, non molti per chi corre trail a colazione. Una somma di tutto rispetto per chi, come me, non può allenarsi molto in montagna, con il parco vicino a casa mia che offre solo una salitella di 70 metri di dislivello. Da bredese poi neanche a parlarne, la bassa padana non offre altro che qualche arginello da scavalcare. Alla partenza mi sono presentato in bici, tanto per mettere 27 km nelle gambe, ma sopratutto per gustare il panorama campagnolo alla domenica presto. In gara non conoscendo il percorso, sopratutto l'altimetria, ho deciso di partire coi primi, sulle ali dell'entusiasmo della settimana scorsa. In salita però, gli specialisti mi hanno fatto vedere come si corre in salita. Con mia grande sorpresa, invece, sono riuscito a recuperare posizioni in discesa. Probabilmente chi corre spesso questo tipo di gare, cura molto di più la fase della salita, cercando di risparmiare forze in discesa.
Per quanto mi riguarda, la poca discesa che ho fatto nella preparazione, ho sempre cercato di farla veloce, un modo per provare ad imparare velocità superiori alle solite. Un altro aspetto che mi è mancato è il fatto di poter andare agganciato a qualcuno che corre appena più veloce. In piano si può fare, in salita è molto impegnativo e serve a poco, se non a far aumentare l'acido lattico nelle gambe che poi ti inchioda. La ripida rampa finale della gara mi ha demolito, sopratutto psicologicamente quando l'ho imboccata.
La partenza e l'arrivo era nel paesino di Siegenfeld, villaggio grande come circa metà Ponteterra.
La gara era di 11,4 km con 283 metri di dislivello, non molti per chi corre trail a colazione. Una somma di tutto rispetto per chi, come me, non può allenarsi molto in montagna, con il parco vicino a casa mia che offre solo una salitella di 70 metri di dislivello. Da bredese poi neanche a parlarne, la bassa padana non offre altro che qualche arginello da scavalcare. Alla partenza mi sono presentato in bici, tanto per mettere 27 km nelle gambe, ma sopratutto per gustare il panorama campagnolo alla domenica presto. In gara non conoscendo il percorso, sopratutto l'altimetria, ho deciso di partire coi primi, sulle ali dell'entusiasmo della settimana scorsa. In salita però, gli specialisti mi hanno fatto vedere come si corre in salita. Con mia grande sorpresa, invece, sono riuscito a recuperare posizioni in discesa. Probabilmente chi corre spesso questo tipo di gare, cura molto di più la fase della salita, cercando di risparmiare forze in discesa.
Per quanto mi riguarda, la poca discesa che ho fatto nella preparazione, ho sempre cercato di farla veloce, un modo per provare ad imparare velocità superiori alle solite. Un altro aspetto che mi è mancato è il fatto di poter andare agganciato a qualcuno che corre appena più veloce. In piano si può fare, in salita è molto impegnativo e serve a poco, se non a far aumentare l'acido lattico nelle gambe che poi ti inchioda. La ripida rampa finale della gara mi ha demolito, sopratutto psicologicamente quando l'ho imboccata.
Alla fine sono risultato 21-emo, non male per un debuttante, sopratutto bello lo sprint finale a massima frequenza cardiaca di 197 battiti in leggera discesa. Qui il dettaglio dell' arrivo. Dettaglio Garmin degli ultimi chilometri qui .
martedì, maggio 17, 2011
La prima sul podio
In questo periodo sto preparando la seconda parte della stagione. In questa fase partecipo a delle gare intorno a Vienna per migliorare l'esperienza in gara e per divertirmi. Correre in maggio è molto piacevole. Così venerdì scorso sono andato col treno a Berndorf, un piccolo comune a 45 km da Vienna famoso per le sue posate, per partecipare alla gara serale denominata Sunsetrun . Il percorso era un circuito pianeggiante in mezzo la campagna da percorrere tre volte, per un totale di 8,7 km. Con mia piacevole sorpresa mi sono trovato alla fine al terzo posto della mia categoria, la M40, e al settimo nella classifica generale. Come tempi è una prestazione in linea con le ultime gare effettuate, forse leggermente migliore. Alla fine ho dovuto aspettare la premiazione durante la quale ho ricevuto una piccola coppa con la foto di rito. Attesa che mi ha fatto perdere il treno, ma ho trovato lo stesso un passaggio fino a Vienna da una famiglia di podisti con nonno, papà e figlia. I dati del mio garmin sono qui. La classifica finale qui
giovedì, maggio 05, 2011
Fine della prima parte stagionale
Con la mezza maratona di Vienna ho concluso la prima parte della stagione agonistica. Dopo la maratona di Roma, i 10 km a Fischament, solo la corsa di Vienna non si è conclusa con un primato personale. Un bilancio molto soddisfacente. Dopo una breve fase di rigenerazione, completata anche a Breda con pranzi a tutto spiano, inizia ora la fase di preparazione alla stagione agonistica autunnale. Mi sono già iscritto alla maratona di Graz il 9 ottobre e alla mezza maratona a Wachau il 19 settembre. C'è anche la maratona di Reggio Emilia l'11 dicembre, che cade in un week-end col ponte, alla quale mi piacerebbe partecipare. L'allenamento riprende in funzione alla gare autunnali, anche se non disdegnerò di partecipare ad una delle molte gare che ci saranno nel circondario, da qui fino alla fine di giugno. Prossimo appuntamento, quindi, venerdì sera 13 maggio a Berndorf per la tradizionale sunsetrun.
domenica, aprile 17, 2011
Conclusa la mezza maratona di Vienna
Oggi ho terminato la mezza maratona di Vienna col tempo di 1:36:08. Una giornata splendida sole, quasi estiva, col cielo sempre blu, e vento debole. Condizioni ideali per una gara. Alla partenza mi sono presentato come al solito in bici, secondo me un ottimo riscaldamento. Alla partenza è stato molto difficile partire davanti, i settori non sono ben divisi come a Roma e allora sono partito dal fianco, in mezzo al pubblico. I primi 5 km sono stati da gara campestre. In una gara come la mezza, se si vuole migliorare il personale, non si può partire piano ma bisogna partire con un ritmo costante da tenere fino alla fine. Qui a Vienna la parte più facile e veloce è proprio l'inizio, dove il primo km è in discesa e poi continua in un lungo rettilineo pianeggiante nel parco. Col fuori pista nel parco sono riuscito a portarmi abbastanza davanti per avere dei corridori di riferimento che corressero alla mia stessa velocità. I primi 5 km li ho corsi in 22 min:06 sec, i secondi in 21 min:59 sec, quindi il passaggio ai 10km in 44 minuti, ritmo perfetto per chiudere in 1h:31 min. Dopo è cominciata la parte in leggera salita che si è conclusa al km 18. Il passaggio ai 15km in 1h:05 min, con split di 5km in 21 min:46 sec, è stato il pezzo più veloce. Nel rifornimento, ho mangiato una banana, non una gran idea, in quanto mancavano solo 7 km e lo stomaco ne ha risentito. È seguito il passaggio al castello di Schönbrunn e immissione nella strada dello shopping, la Mariahilfestraße. In questo tratto, la strada è in leggera salita e un piccolo dolore al polpaccio si è fatto sentire. Un dolore che conosco bene che mi ha bloccato nel 2010 tre volte. Ho calato appena, ma la leggera pendenza ad alta velocità mi ha tradito e al km 18, tre prima dell'arrivo in discesa, mi sono preso una contrattura al polpaccio. Mi sono fermato subito, mi sono tolto le calze e ho pensato subito al ritiro. Non sapendo come arrivare al traguardo, ho continuato camminando. Il dolore è diminuito ed ho ricominciato a correre. Al km 20, dopo un breve rifornimento, il dolore si è volatilizzato ed ho ripreso a correre ad un buon ritmo. Quando ho visto il traguardo mi sono lanciato nel classico sprint finale, alla va o la spacca. Ultimi 400 metri in 80 secondi e poi finalmente la medaglia del finisher. Personale mancato per 2 minuti, ma grande soddisfazione per essere arrivato in fondo. Le occasioni, anche più semplici, per migliorarlo non mancheranno di sicuro. Finale sotto il tendone, stile gran premio di Spielberg con un paio di birre col mio amico Edi, che questa volta era solo spettatore. Dettaglio dati del mio gps: http://connect.garmin.com/splits/79758193
martedì, aprile 12, 2011
Mezza maratona a Vienna
Domenica 17 aprile qui a Vienna ci sarà la maratona, l'evento sportivo della città più importante dell'anno. Io parteciperò alla mezza, l'avversario da battere è quello della foto. Basta stare sotto i 40 minuti di distacco.
lunedì, aprile 04, 2011
Gara sui 10km, bici e mercatini
La maratona di Roma è alle spalle ed ho ripreso gli allenamenti quasi a pieno ritmo. Questo è il periodo tra due eventi principali, quattro settimane tra la maratona del 20 marzo e la prossima mezza maratona qui a Vienna il 17 aprile al quale sono iscritto. Domenica 3 aprile ci sono i mercatini a Schloßhof, il meteo ha messo tempo estivo, allora quale occasione migliore per fare un bel giro in bici lungo il Danubio fino al castello. Questo il tragitto previsto sul gps http://www.gpsies.com/map.do?fileId=dqvqumezvgsptjcd. La tabella di avvicinamento alla mezza maratona consiglia un test sui 10 km per questo week-end e, guarda caso, a metà strada sulla strada per il castello c'è una gara podistica. Quale migliore occasione per abbinare un bel giro in bici ad una gara di corsa? Alle 8:30 partenza in bici per Fischament e, dopo un'ora, arrivo appena in tempo per iscrivermi alla gara. La gara sui 10km è abbastanza dura, qualche saliscendi, ma sopratutto un passaggio nel bosco con cambio di terreno dall'asfalto allo sterrato. L'ho conclusa al 34emo posto col tempo di 41:39 (http://www.pentek-timing.at/results/show_results_db.php?veranstnr=11520&racenr=4) migliorando di molto il mio primato sulla distanza di 45:03 fatto a Baden il giugno scorso. Qui il dettaglio del mio Garmin http://connect.garmin.com/splits/77029601. Poi di nuovo in sella fino a Schloßhof, con il ricongiungimento familiare per visita ai mercatini di Pasqua. Da segnalare uno splendido attraversamento del Danubio fatto col ferry-boat che offre un servizio a richiesta.
venerdì, marzo 25, 2011
Maratona di Roma, la gara
Questa è la cronaca della mia gara a Roma, la seconda maratona della carriera, dopo aver esordito lo scorso ottobre a Graz in 4h:32' . Il viaggio di avvicinamento a Roma mi ha demolito, prima venerdì in auto fino a Breda Cisoni con annessa cena dalla mamma e il giorno dopo da Parma a Roma in treno. Sul treno regionale per Bologna c'erano 18 gradi fuori, mentre dentro 30 gradi climatizzati e finestrini blindati. Credevo che il controllore portasse il secchiello dell'acqua, come si vedono qui nelle saune. Naturalmente il treno ha accumulato ritardi, forse nel far salire quelli che chiedevano l'elemosina invece dei biglietti. Il freccia rossa a Bologna l'ho preso per un pelo ed era strapieno con molti corridori. A Roma ho dovuto nell'ordine: mangiare, trovare l'hotel, passare all'Eur a ritirare il pettorale e tornare in camera. Lì mi sono messo un po' sul letto e mentre guardavo la partita, ho fatto un dritto fino al giorno dopo. La colazione c'era dalle 7, troppo tardi per me, così alle 6 ho fatto da me e mi sono azzannato una mezza crostata comprata la sera prima dal fornaio. Mi è rimasta sullo stomaco fino al km 10 e neanche in 4 ore l'ho digerita. La partenza, in mezzo ad una bolgia incredibile, è stata alle 9 davanti al Colosseo. Dopo qualche chilometro, in una strettoia mi sono trovato persino a camminare e i primi 5 km li ho fatti piano con una proiezione finale di 4h:30'. Lì ho lasciato il mio amico Edi, che diceva di voler andare piano e mi sono messo al passo delle 4h. I primi due rifornimenti di Gatorade hanno reagito con la crostata e mi sono ritrovato quasi a vomitare, con stomaco in subbuglio e dolori alla milza. Niente di grave, ma fino alla mezza sono andato di conserva. Dopo aver passato la mezza, ho fatto una sosta fisiologica dietro una pianta e ai ristori ho abbandonato il Gatorade in favore dell'acqua più pezzi di banane. Dopo il freddo della partenza, il vento contrario del lungo Tevere, è arrivato un sole forte al km 30. Col polso sempre sotto controllo, la crostata digerita, ho deciso di cambiare passo e di portarmi su frequenze cardiache vicine a quelle che ho avuto nella mezza maratona. Dal km 30 fino al km 35 ci sono riuscito molto bene ed è stato il mio tratto più veloce. Al km 35 sono cominciati i sanpietrini e quelli si sono fatti sentire. C'erano delle salitelle, le strade sono diventate strette con buche e una marea di gente che attraversava o che camminava. Qualcuno l'ho visto a terra sdraiato assistito dai sanitari mentre in questo tratto ho dovuto mollare intorno ai 20 secondi al km. Le gambe erano molto pesanti con un dolore al muscolo della tibia destra davanti, per me una novità. Finalmente al km 40 ho ritrovato la zona della partenza. Qui ho corso l'ultima salita finale dietro al Colosseo con il calcestruzzo nei quadricipiti che sembrava mollare. Allora ho trovato la forza per il classico sprint finale, che però mi è costato una passaggio troppo veloce sotto le telecamere che filmavano l'arrivo. Alla fine mi sono sentito molto meglio rispetto a Graz e anche il tempo finale mi è andato benissimo: personale migliorato di 42 minuti e obbiettivo centrato.
Per me correre a Roma è stato uno vero spettacolo, solo il passaggio in piazza S.Pietro ne è valsa tutta la fatica. Poi la fontana di Trevi, piazza di Spagna, l'altare della patria e molti altri punti che mi hanno lasciano a bocca aperta. Il resto della giornata l'ho passato con la medaglia al collo così da poter girare gratis sulla metropolitana. Una pizza, una vasca in centro poi sono andato sull'areo per tornare a casa. Una volta sceso dall'aereo, ho sentito subito un freddo becco e solo allora mi sono accorto che la maratona era veramente finita. All'uscita dell'aeroporto, il taxista ha mostrato un cartello con su il mio nome, beh, ho pensato, manca il tempo: 3h50.
Arrivederci Roma. Qui i dati del mio Garmin.
lunedì, marzo 21, 2011
Terminata la mia seconda maratona a Roma
Ieri ho terminato una splendida maratona a Roma. Il porfido nel finale mi ha tagliato un po' le gambe, ma è stata un ottima corsa, con tanto sprint finale. Personale migliorato di 42 minuti. Qui il dettaglio:
Split | Time | min/Km | Delta | min/Km | RealTime |
Km 5 - Via Ostiense | 0:32:43 | 6,32 | 0:32:43 | 6,32 | 0:30:16 |
Km 10 - Lungotevere Testaccio | 1:00:03 | 6,00 | 0:27:20 | 5,28 | 0:57:37 |
Km 15 - Lungotevere Marzio | 1:26:55 | 5,47 | 0:26:52 | 5,22 | 1:24:29 |
Km 21,097 - Lt. della Vittoria | 1:59:22 | 5,39 | 0:32:27 | 5,19 | 1:56:56 |
Km 25 - Via del Foro Italico | 2:19:55 | 5,35 | 0:20:33 | 5,15 | 2:17:29 |
Km 30 - Lt. G.A. Thaon di Revel | 2:46:35 | 5,33 | 0:26:40 | 5,20 | 2:44:08 |
Km 35 - Largo di Torre Argentina | 3:12:44 | 5,30 | 0:26:09 | 5,13 | 3:10:18 |
Km 40 - Via Petroselli | 3:40:44 | 5,31 | 0:28:00 | 5,35 | 3:38:18 |
Arrivo | 3:52:42 | 5,30 | 0:11:58 | 5,27 | 3:50:16 |
La classifica completa della gara si trova qui: classifica Roma 2011
domenica, marzo 13, 2011
Ultima settimana poi Roma
È iniziata l'ultima settimana di preparazione alla gara di Roma del 20 marzo. Tutto precede secondo i piani e non ci sono imprevisti di sorta. È una situazione alla quale non ero abituato. Nelle mia breve esperienza podistica, degli imprevisti erano sempre capitati durante la preparazione, probabilmente è lo scotto che ho pagato per il fatto di essere partito da zero ed avere fatto troppo fai da te. Il bello della maratona, oltre alla gara per sé, è tutta la fase di preparazione. Settimana dopo settimana, senza stare a pesare tanto se nevica o fa freddo, essere sempre lì a portare avanti gli allenamenti e vedere piano piano che la condizione aumenta, senza commettere errori. Una maratona come quella di Roma che parte in marzo, richiede una preparazione distribuita su tutto l'inverno. E in questo periodo non so se è più difficile superare un cenone di capodanno o le ripetute in salita sulla neve; passare indenne le cene di Natale, di carnevale e l'aperitivo da Zanetti, o i lunghi con -10 gradi. Vedremo domenica prossima. Intanto venerdì si parte con l'Opel corsa verso Breda, sarà il suo ultimo viaggio, per quanto mi riguarda.
domenica, marzo 06, 2011
Tapering
A due settimane dalla maratona di Roma, l'allenamento è cambiato. Sono entrato nella fase di tapering, ovvero della riduzione dell'attività fisica. Ho ridotto il chilometraggio del 30% e anche l'intensità. Ultima settimana nella quale ho svolto delle ripetute: 5x1000 ai 4:08, questa volta sul tapin rouland. Il resto sono stati km corsi a ritmo basso per recuperare dalle settimane scorse e migliorare il metabolismo, senza trascurare una sessione corsa a ritmo molto simile a quello della maratona. Nei prossimi giorni la riduzione degli allenamenti sarà ancora più accentuata.
domenica, febbraio 27, 2011
Il lungo più lungo
Nella tappa di avvicinamento alla maratona, la terza settimana prima della partenza è quella della sessione di allenamento più lunga. Tre ore con un totale di 30,5 km con un giro di boa nel parco del Danubio, un paesaggio che mi ricorda molto quello del fiume Po. Il dettaglio del percorso e della sessione qui: http://connect.garmin.com/activity/70370687
domenica, febbraio 20, 2011
Manca un mese alla maratona di Roma
Manca un mese alla maratona di Roma e gli allenamenti stanno per toccare la punta di massima intensità. In questi ultimi mesi sono riuscito ad allenarmi con grande continuità seguendo i consigli che ho ricevuto dal centro sportordination, un centro medico sportivo di Vienna che segue numerosi atleti e offre la possibilità di check completi. L'allenamento che ho seguito in questi ultimi mesi è partito con una prova del lattato sotto sforzo, per stabilire con precisione le varie zone di allenamento. Da lì è iniziata una fase di costruzione a bassa intensità con lo scopo di migliorare le prestazioni alle basse pulsazioni. In quel periodo, ho dedicato alla corsa tre giorni alla settimana, mentre il resto è stato svolto in palestra e in mountain bike. Da gennaio sono aumentate le intensità degli allenamenti, con l'aggiunta di ripetute e sessioni di durata a velocità superiori al ritmo maratona. I giorni a settimana dedicati alla corsa sono passati da tre a quattro, mentre è calato un po' la bici e le intensità in palestra. Questa settimana appena trascorsa, per esempio, è stata: martedì ripetute 10 x 1 km a 4:15,4:25, giovedì 1h tranquilla andando al lavoro, sabato 70 minuti con 30min in ga2 e poi 20 min in ga3 su percorso collinare. Domenica lungo da 29 km, con seconda metà al ritmo di 5:05. La prossima settimana sarà un po' più intensa, per poi iniziare la fase di tapering, dove le intensità diminuiranno notevolmente fino alla maratona del 20 marzo. Il viaggio Vienna-Roma lo farò in parte con la mitica opel corsa, che farà il suo ultimo viaggio in terra austriaca, passando per Breda il venerdì 18 marzo. Poi il sabato in treno da Parma a Roma con ritorno in aereo. A Roma non ho ancora deciso quale alloggio scegliere.
domenica, gennaio 23, 2011
Ultimo test agonistico: mezza maratona VCM
La preparazione alla maratona di Roma, a parte un piccolo inconveniente, procede ottimamente. Oggi ultimo test competitivo prima delle otto settimane finali di allenamento specifico. Nonostante la temperatura gelida e un vento fastidioso, ho disputato la mezza maratona al Prater di Vienna. La manifestazione è stata organizzata dal comitato della maratona Vienna che si disputerà il prossimo 18 aprile. Con l'ottimo tempo finale di 1h:33', mi sono piazzato al 26-emo posto. Qui i risultati completi.
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