Sono questi gli ultimi giorni prima della mia prima maratona stagionale. Non sarà per me un debutto nella distanza, tanto meno nella manifestazione, che mi vedrà alla partenza per la settima volta consecutiva.
Quest'anno, però, le motivazioni sono diverse. La disciplina in se, intesa come ricerca del personale sui 42,195km, non fa parte dei miei programmi stagionali. In aggiunta, in questo periodo dell'anno mi trovo alle corde con un aria primaverile che mi fa funzionare molto male i polmoni. Allergia.
Però questa volta, non come lo scorso anno, il fenomeno non mi ha colto di sorpresa. Anzi, mi sta affiancando da diverse settimane costringendomi a limitare gli allenamenti o, a volte, anche cancellarli. Ci sono stati giorni in cui credevo veramente che rimandare la partenza non sarebbe stata affatto una cattiva idea.
Poi ho cominciato ad analizzare la situazione, che ha origine da una causa che non posso controllare e colpisce solo determinate persone con diverse intensità. Un'origine molto iniqua, rampa di lancio ideale per interpretare il ruolo della vittima. Quello del sarei perfetto se non fosse per l'evento xy che mi tocca subire. Del sarei stato incredibile se non fosse stato per quest'altro evento yz che ho dovuto subire. E via di questo passo.
Qui ho cominciato a cambiare il modo di vedere la gara di domenica prossima. Non come l'ennesima occasione mancata, ma la sfida contro circostanze sfavorevoli. Non che con un mio determinato atteggiamento esse possano cambiare, anzi, se c'è un punto fisso è che mi mettono in croce, volente o nolente. Coi farmaci meglio sorvolare. Non che quelli comuni funzionino, ma neanche quelli prescritti dal medico e magari sulla lista del doping, a me, servono a ben poco.
Ma è proprio in mezzo a queste circostanze sfavorevoli che ho trovato la motivazione alla battaglia. Del nonostante tutto, alla fine, la voglia di dare il massimo anche quando basta un niente per annullare il mio rendimento e umiliarmi nel cronometro. Circostanze che avranno in pugno il tempo col quale taglierò il traguardo, ma che, invece, non avranno nulla da dire sulla mia voglia di partire. Neanche sulla gioia che assaporerò ad ogni sottopassaggio o passaggio cementificato in cui i polmoni avranno la loro estate di San Martino. E se anche dovessero essere 42km e rotti di colpi di tosse e respiro affannoso, alla fine sarò sempre io a decidere, e non le circostanze, se la mia gara sarà un successo oppure no. Non vedo l'ora.
martedì, aprile 02, 2019
domenica, marzo 24, 2019
Inizio stagione trail: Lindkogel Trail
Con la medaglia di legno al collo |
Il mio risultato, però, è stato molto scadente. Dalle 3h:39' del 2017 sono passato a 4h:28' nel 2019 sullo stesso identico percorso e meteo simile. Non è stata una bella corsa, ma semplicemente una tortura. Un ambiente così ostile, per quasi la totalità del percorso (in tutto 33km con 1300D+), non l'avevo mai provato. Già al secondo chilometro potevo già tornare a casa a respirare aria più adatta al mio sistema immunitario, che con certe piante proprio non va d'accordo. Per questo motivo ho già quasi cancellato dalla mia agenda le gare in maggio e fine aprile, ma per i prossimi anni penso di farlo anche per marzo. La classifica finale si trova qui.
A due settimane dalla maratona di casa, qui a Vienna, questo risultato è tutt'altro che incoraggiante.
Unica nota positiva della giornata, la bella gita fuori porta organizzata dal Team "Grazie Mille" che per l'occasione, a gara terminata, si è riunito in una bella gelateria di Bad Vöslau.
martedì, marzo 05, 2019
Preparazione
In ogni preparazione non può mai mancare |
Il fatto è che se i volumi sono molto bassi mi risulta abbastanza semplice rimanere lontano dagli infortuni. Infatti, dopo dieci anni di corse ininterrotte, non mi sono ancora infortunato guardando la champions in tv, o meglio, visto che i tempi sono cambiati, sui siti di streaming. La pubblicità della pay-tv dovrebbe provare questo tasto, altro che dieta vegana, scarpe a drop zero, HIT training, uova alla Rocky Balboa, personal training e le ultime novità degli studi danesi sulle corse in montagna. Il vero allenamento a prova d'infortunio è quello delle ripetute davanti alla vecchia tv, che lo smartphone fa ingobbire e ne risente lo stile della falcata. Qualcuno ha mai visto un keniano che manda i messaggi whatsup o si collega con runstrassic? Ecco questa è la verità.
Lo scorso anno di questi tempi viaggiavo a ritmo del personale nella mezza e nella sei ore. Quest'anno, invece, uso il metodo easy cheesy: "Rimanda a dopodomani l'allenamento che hai pensato per domani, perché l'overtraining è meglio prevenirlo che curarlo".
Sono così curioso di vedere i suoi frutti, magari già nel Lindkogel Trail il prossimo 24 marzo. Per la maratona di casa dovrò pazientare altre due settimane fino al 7 aprile.
Poi vedrò cosa mi porterà giugno quando inizierò con le ultra. Per luglio, invece, ho in programma delle novità, ma c'è ancora tempo per definirle a modo.
venerdì, febbraio 22, 2019
Spine: sfida accettata!
Ora il mio programma stagionale è definito. Il mio finale di stagione sfiorerà il 2020 in quanto la mia sfida della Spine Race è stata accettata.
E allora l'undici gennaio 2020 sarò al via della Spine Race.
E allora l'undici gennaio 2020 sarò al via della Spine Race.
domenica, febbraio 10, 2019
Cricket Cross Gara 3
Ultima gara della serie cross sul percorso della società di atletica di Vienna. Molti più partecipanti rispetto la seconda gara, in tutto 31 e tutti molto tosti. Per quanto mi riguarda, netto miglioramento rispetto alla gara 2. Ho completato il percorso da 9350 metri in 40':37" che mi è valsa la 17-ema posizione finale. L'unica nota negativa è che alla fine, a pochi metri dal traguardo, ho accusato una contrattura alla Bolt che mi è costata secondi e sprint. La classifica finale si trova qui.
sabato, febbraio 09, 2019
Obbiettivi
Il bravo maratoneta ha sempre ben in testa i suoi obbiettivi. Per quanto mi riguarda posso elencare l'elenco delle mie prossime gare:
- Cricket Cross gara 3 - 10.02
- Lindkogel Trail - 24.03
- Vienna City Marathon - 07.04
Niente di particolare, nulla di nuovo. Ma come sarà la mia preparazione in vista della classica maratona di casa?
Il tempo speso preparando la maratona è quello in cui veramente riesco a concentrarmi sul metodo di allenamento. È una di quelle gare in cui i consigli non mancano, così come gli studi, i video, libri e tabelle. È forse per questo che non sono mai riuscito ad ottenere un risultato che abbia un crono soddisfacente?
Però il tempo passato nella preparazione alla maratona è quello che mi diverte di più. Cercare di affinare la preparazione, di limare i passaggi al km, la velocità ottimale nei lunghi, il tempo di recupero durante le ripetute. Applicare modelli che spiegano come ottimizzare la gittata del cuore, il migliore utilizzo dell'ossigeno, lo smaltimento ottimale del lattato.
Poi arriva la stagione delle ultra e l'allenamento perde il suo fascino. Che effetto può avere una sessione di 20 minuti fatta ai 4':20" anziché ai 4':14" per una gara da quarantanove ore? Irrelevante, come la maggioranza delle sessioni che faccio tra un'ultra e l'altra. Eppure nell'avvicinamento alla maratona sembra fondamentale.
Ah se correre una maratona sotto i le 3h:20' fosse così facile come arrivare nei primi dieci al Wien Rundumadum.
- Cricket Cross gara 3 - 10.02
- Lindkogel Trail - 24.03
- Vienna City Marathon - 07.04
Niente di particolare, nulla di nuovo. Ma come sarà la mia preparazione in vista della classica maratona di casa?
Il tempo speso preparando la maratona è quello in cui veramente riesco a concentrarmi sul metodo di allenamento. È una di quelle gare in cui i consigli non mancano, così come gli studi, i video, libri e tabelle. È forse per questo che non sono mai riuscito ad ottenere un risultato che abbia un crono soddisfacente?
Però il tempo passato nella preparazione alla maratona è quello che mi diverte di più. Cercare di affinare la preparazione, di limare i passaggi al km, la velocità ottimale nei lunghi, il tempo di recupero durante le ripetute. Applicare modelli che spiegano come ottimizzare la gittata del cuore, il migliore utilizzo dell'ossigeno, lo smaltimento ottimale del lattato.
Poi arriva la stagione delle ultra e l'allenamento perde il suo fascino. Che effetto può avere una sessione di 20 minuti fatta ai 4':20" anziché ai 4':14" per una gara da quarantanove ore? Irrelevante, come la maggioranza delle sessioni che faccio tra un'ultra e l'altra. Eppure nell'avvicinamento alla maratona sembra fondamentale.
Ah se correre una maratona sotto i le 3h:20' fosse così facile come arrivare nei primi dieci al Wien Rundumadum.
lunedì, febbraio 04, 2019
Aspettando la Spine
Come dal logo qui a fianco, per questa stagione mi sono preposto di prolungarla fino al prossimo gennaio con l'intenzione di partecipare alla Spine Race. La Spine è una gara da 270 miglia con un tetto di 168 ore, in Inghilterra e si disputa nella seconda settimana di gennaio. Vediamo se la mia iscrizione verrà accettata in quanto è a discrezione dell'organizzatore.
Cricket Cross gara 2
Nel frattempo sono tornato, dopo qualche anno, sui campi del Cricket per la tradizionale coppa di cross. Con un tempo di 41':44" sui 9350 metri del percorso, mi sono aggiudicato la decima posizione di giornata, la quarta di categoria. La classifica finale si trova qui.
Tempo più alto rispetto alle edizioni passate, anche se il percorso è cambiato. In ogni modo il cross al Cricket rimane una gara con la quale ci si può confrontare con i migliori giovani talenti austriaci e presentarsi al via richiede una buona dose di autostima, specialmente nella mia classe di rendimento. Anche perché può capitare, come questa volta, che su dieci giri venga doppiato tre volte dal vincitore.
Cricket Cross gara 2
Nel frattempo sono tornato, dopo qualche anno, sui campi del Cricket per la tradizionale coppa di cross. Con un tempo di 41':44" sui 9350 metri del percorso, mi sono aggiudicato la decima posizione di giornata, la quarta di categoria. La classifica finale si trova qui.
Tempo più alto rispetto alle edizioni passate, anche se il percorso è cambiato. In ogni modo il cross al Cricket rimane una gara con la quale ci si può confrontare con i migliori giovani talenti austriaci e presentarsi al via richiede una buona dose di autostima, specialmente nella mia classe di rendimento. Anche perché può capitare, come questa volta, che su dieci giri venga doppiato tre volte dal vincitore.
Photoshop non c'entra e non è un doppiaggio. Veramente sono riuscito a fare mezzo giro davanti ad Alfred Sugy |
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