lunedì, dicembre 05, 2022

Bilancio stagionale 2022


Con la gara del Wien Rundumadum (WRU) anche questa volta termina qui la mia stagione. Ora è momento di bilanci. Che dire di quest'anno appena passato. Parto dai numeri che forse è più semplice.

Gare concluse 7, tre maratone, tre ultra e, ufficialmente, anche una cinque chilometri. Un totale di 1021 chilometri col pettorale portato al traguardo. Solo nel 2016 sono riuscito a correre un centinaio di chilometri in più. 

Parto in gennaio, a Trieste, con la prima ultra dell'anno per il trail della Bora. Qui colleziono subito il secondo DNF della carriera. Non male come inizio. Visto il tipo di gara, e gli errori che  faccio, ci sta e non mi sbilancio più di tanto. A febbraio ho una buona condizione che mi fa ben sperare per la gara scozzese di Cape Wrath, il mio vero obbiettivo stagionale. Invece colleziono una serie di intoppi, sempre fuori dal mio controllo, che mi mettono fuori servizio per qualche settimana. Tento di recuperare il tempo perduto ma m'infortuno subito. Solo in Aprile, nella maratona di Vienna, riesco a ritrovare una corsa senza dolori. Un po' tardi per la prestazione e così collezziono uno dei peggiori risultati nella gara viennese. Ormai è chiaro che in Scozia non potrò essere al meglio e così decido di spostare il clou della stagione a settembre, dove voglio tornare in Svizzera per lo Swiss Peaks 360. La maratona del Welsch, pochi giorni dopo quella di Vienna, mi dice che la strada intrapresa è quella giusta, ma manca ormai pochissimo all'appuntamento scozzese di fine Maggio. 

In Scozia riesco a partire e finire classificato per mera fortuna.  Il meteo, il tipo di gara della corsa a tappe e terreni sconosciuti sono una sfida tremenda. L'errore grossolano che faccio il settimo giorno, vale a dire partire con scarpe non mie, senza ammortizzamento e mai usate prima, lascia il segno. Riesco non so come a ricevere la medaglia, ma disintegro le suole dei miei piedi. Il danno non è indifferente e in giugno, due settimane dopo Cape Wrath, ho in programma di partire per la Mozart. Nessuna chances: non parto (DNS). I piedi finiranno di spellarsi solo a fine novembre cinque mesi dopo. 

A luglio, finalmente, riprendo a correre come si deve. Ho anche il privilegio di accompagnare Christian Magadits, alias Magi, alla sua seconda trasferta nella valle della morte in California. Gli rimango al fianco per molte ore e le sensazioni che ho, specialmente nella salita finale, sono ottime. Al ritorno dagli Stati Uniti la voglia di fare bene in Svizzera è tanta. Forse troppa. Così ad inizio agosto sono di nuovo fermo per infortunio al polpaccio. Continuo a non riuscire più a capire quando il carico d'allenamento diventa troppo.

Arrivo alla partenza dello Swiss Peaks dopo dieci giorni di stop assoluto. Qui la corsa non è così importante, mi dico, e mi propongo di trovare la condizione strada facendo. Invece sono sempre lì pronto a gettare la spugna, anche se poi le gambe mi sconfessano. La condizione, invece, questa volta strada facendo peggiora e tutto nella testa diventa difficile. La soddisfazione al traguardo è incredibile, ma le difficoltà incontrate pesano a livello psicologico come macigni. Ad un certo punto penso anche che sia arrivato il momento della mia ultima ultra della carriera.

Dopo lo Swiss Peaks, invece, la mia voglia di tornare a gareggiare è enorme. Ho voglia di rivincita. Tra condizione approssimativa, gambe stanche e pesanti, tornare a correre su dei livelli accettabili è ora veramente duro. Però ho ancora la gara del WRU e qualche settimana di tempo a dispozione. In mezzo anche la maratona di Linz. Riesco ad inannellare diverse settimane con ottimo carico e ritrovo anche accenni di qualità. Alla maratona di Linz provo di nuovo la gioia di un tempo sotto le quattro ore con split negativo. Al WRU forse sono un po' affaticato, ma ho un grande supporto su tutto il percorso. Parto, per la nona volta, con grande sicurezza. Una leggera flessione nella Lobau non m'impedisce di riconfermare il piazzamento dello scorso anno. Vale a dire decimo posto con un solido recupero negli ultimi chilometri.

Due settimane di pausa e via che riprendo la preparazione per la mia  quattordicesima stagione di gare di corsa. Sto molto bene ed ho una grande voglia di correre. Forse è questo il miglior risultato stagionale di questo, inconsueto, 2022. 


martedì, novembre 08, 2022

Wien Rundumadum 2022

Al traguardo

Come da nove anni a questa parte, la mia stagione delle ultra finisce con il classico giro attorno a Vienna da 130Km (WRU). Anche se le edizioni scorrono via via come se niente fosse, la mia motivazione a fare bene al via, anche quest'anno, non manca. Probabilmente perché ho arrancato tutto l'anno, partendo in gare decisamente impegnative non sempre al meglio, che poi hanno reso difficile la partecipazione a quella successiva. Mi riferisco alla serie: Trail della Bora, Cape Wrath e Swiss Peaks 360. In ogni modo, dopo la gara in Svizzera, mi sono ristabilito e a Linz nella maratona ho ritrovato un po' di velocità. 

Qui a Vienna non mi posso lasciare andare a sorprese, conosco il percorso perfettamente ed ho molti riferimenti passati. Il via è alle 5:30 in un orario invernale che, in pratica, non richiede la lampada. Non piove, il terreno è un po' umido dalla pioggia del giorno prima, con un vento da nord abbastanza fastidioso. Parto tranquillo e sui sentieri del Wienerwald provo un po' a staccare i miei compagni. Non ho una grande velocità,  ma proseguo in solitaria senza patemi. Quest'anno ricevo già un supporto nella prima parte, che è poi è di grande aiuto in quanto, senza le fontane aperte, è difficile rifornirsi di acqua sul percorso. 

Il WRU è una gara particolare. Il supporto esterno è permesso e gradito dai partecipanti. A memoria, non ricordo altre gare in cui questo sia ancora possibile. Non sarà il massimo del fair play a livello di classifica, specialmente per chi viene da fuori senza un supporto esterno, ma lo spirito di questa gara non è quello della competizione da classifica, bensì il divertimento nell'affrontare una sfida impegnativa con se stessi. Per quanto mi riguarda, correre per la città dove vivo in compagnia di amici e famigliari è un piacere che mi stimola a fare bene. 

La prima metà scorre senza problemi, anche se, passate le colline nella parte pianeggiante, comincio a sentire le gambe un po' pesanti. Dopo il ristoro personale vicino a casa, gli ultimi 60km li affronto in compagnia. Anche qui non mi devo preoccupare dei rifornimenti e tutto quello che ho bisogno mi viene passato. All'inizio del pezzo sul Danubio, tra vento e quadricipiti piombati ho una gran voglia di camminare. Tengo duro, ma lo stesso il mio ritmo cala di una cinquantina di secondi al chilometro. È un calo che mi dura fino a 20km dal traguardo, quando ormai è buio. Il mio rallentamento mi fa anche perdere due posizioni, ma non posso farci molto. Quello che importa ora è cercare di uscire da questa situazione. Cibo, bevande, integratori, ritmo un po' più basso e pause un po' più lunghe per cercare di ristabilire un ritmo migliore. L'ultima salita, con relativa discesa sul porfido, anche quest'anno mi rimette in gara. Così sui pietroni della Kellergasse recupero posizioni perdute con il mio socio che si lamenta del pavé. Lamento, che, dopo una settimana in Svizzera nella regione Vallese, non posso condividere con i miei quadricipiti che non fanno una piega facendomi riguadagnare posizioni perdute. Anzi, ritrovo un po' di velocità persa nel bosco della Lobau per un finale senza problemi. 

Al traguardo arrivo dopo 15h:46' in un' ottima decima posizione. Proprio non male questo finale di stagione. Ora finalmente un po' di pausa e poi vedrò come sarà il 2023. Di certo non mancherò al via della decima edizione del WRU.   









mercoledì, novembre 02, 2022

Tutto pronto per il Wien Rundumadum 2022

Il prossimo 5 novembre alle ore 5:30 sarò al via per la nona volta consecutiva al Wien Rundumadum, gara da 130Km e 1800 D+ attorno alla città di Vienna.

Il Tracker della gara sarà il consueto https://wien-rundumadum.legendstracking.com/ dove quest'anno avrò il pettorale 44.

lunedì, ottobre 24, 2022

Maratona di Linz

La mia ultima gara prima del Wien Rundumadum (WRU) è la maratona di Linz. In una splendida giornata autunnale mi porto, da Vienna,  nella vicina città austriaca con il solo pensiero di non addormentarmi troppo per non saltare la fermata del treno. Il via è alle 9 e 30 in punto dopo le foto di rito con i colleghi di lavoro locali.  Per questa gara ho delle sensazioni strane, non voglio strafare per non pregiudicare la mia preparazione al WRU, ma neanche mettermi a correre come se fossi ancora in pigiama. Le ultime tre maratone in questi ultimi quindici mesi sono state, per una ragione o per l'altra, sempre sopra le quattro ore e oggi vorrei proprio invertire la tendenza. Non che il tempo finale della maratona si fa esprimendo un desiderio, ma gli allenamenti post Swiss Peaks dovrebbero consentirmi di farlo.

Il mio socio mi da appuntamento nei pressi del pacer delle 3h:45'. Mi dice che seguirà il pacer per la prima parte e poi proseguirà più tranquillo. Non è una tattica che mi convince e il ritmo dei 5':20" al km, come scritto sulla bandiera, non mi attira. Troppo veloce gli dico e parto del mio ritmo staccandomi subito. Non ricordo un'esperienza positiva nel seguire i pacer in quanto, nelle poche volte che gli ho seguiti, sono partiti veloci per poi rallentare alla fine e raggiungere il tempo finale previsto. Negli allenamenti delle settimane scorse ho provato questo ritmo, ma non ho fiducia nella mia tenuta. Quindi la mia tattica di giornata è quella di partire tranquillo e, se voglio provare qualcosa di più ambizioso, aspettare la seconda parte. 

Il percorso è immerso in una nebbia mattutina senza vento. Per quanto mi riguarda una condizione più che ottimale. Il profilo non è proprio piatto, ma parlare di salite mi sembra di esagerare. Però ci sono cambi di pendenza che richiedono attenzione. Mi accompagnano numerosi partecipanti alla mezza-maratona che poi lascerò a soli pochi metri dall'arrivo per un giro aggiuntivo dei restanti ventuno chilometri. Il vantaggio è che mi faccio un'idea ben precisa di quello che mi aspetterà negli ultimi sei chilometri, vale a dire percorso nervoso e porfido finale. Lo svantaggio è quello di assaporare il traguardo finale quando sono ancora a metà. 

Al passaggio della mezza guardo il cronometro che segna 1h:53', sette minuti da amministrare nella seconda parte, dove mi trovo solo com'era prevedibile. La mia solitudine si porta con sé  sensazioni di fame impreviste, non proprio un bel viatico, che comunque riesco ad ovviare con dei biscotti. Cibo extra che mi sono portato in caso di imprevisti assieme ad un paio di classici gels. Probabilmente l'alimentazione pre gara non è  andata come doveva, oppure il corpo pensa che sarò in gara per chissà quanto tempo.  In ogni modo i biscotti funzionano e mi riprendo. Dopo un paio di chilometri comincio anche a recuperare chi ha voluto esagerare col ritmo nella prima parte. Proprio non male, mi dico, e intanto il mio ritmo aumenta spinto dall'entusiasmo. Riprendo il mio socio, abbastanza provato, al km 34 che mi incita a continuare. Nel finale non mi lascio sorprendere dal percorso e continuo la mia cavalcata. Nel finale un corridore, dopo che lo supero, prova a rimanere attaccato per sprintare. Ma è al gancio e su un arrivo in leggera salita sul porfido, non ho proprio voglia di regalare la posizione e così ritrovo anche un po' di spirito competitivo residuo di tempi remoti.  

Taglio il traguardo in  un ottimo 3h:45':08" con un split negativo di due minuti, una fattore molto inusuale negli ultimi tempi su questa distanza. Con questa maratona si chiude anche la mia mini preparazione al  WRU, che spero di affrontare con la stessa tenuta.  

Maratona di Linz 2022 dettaglio:

Prima mezza: 1h:53':50"

Seconda mezza 1h:51':18"

Splits:

9,4km00:49:5849:5805:1911.29
21,1km HM01:53:5001:03:5205:2810.99
24,1km02:11:2017:3005:5010.29
30km02:42:2831:0805:1711.37
35,1km03:08:1625:4805:0411.86
Ziel03:45:0836:5205:1511.43285


Prima di partire

Al traguardo con la medaglia

In griglia dietro al pacer aspettando il via

domenica, ottobre 09, 2022

Prossimi appuntamenti

Anche dopo aver concluso due ultra per un totale di 760km la mia stagione 2022 non è ancora finita. Anzi, il prossimo 23 ottobre sarò a Linz per la maratona della città. Ultimo test da 42km due settimane prima del classico appuntamento di fine stagione, vale a dire il Wien Rundumadum che ha tutta la mia priorità in questo periodo della stagione. 

Archiviato lo Swiss Peaks 360, ora le mie energie sono tutte rivolte all'ultima ultra stagionale da 130 km, 1880 D+ e passaggio vicino a casa. Sarò al via per la nona volta consecutiva con la partenza prevista per sabato 5 novembre alle ore 5:30.


Tracker della gara che mi aspetto al solito link: https://wien-rundumadum.legendstracking.com/

domenica, settembre 25, 2022

2022 Swiss Peaks 360, la mia gara

Lunedì pomeriggio

Mi porto a Oberwald (Svizzera, Cantone Vallese), sede della partenza della Swiss Peaks che sono ormai tre settimane che non riesco a correre più di 3km. Non sono preoccupato più di tanto in quanto la camminata funziona e qui non credo ci sarà la possibilità di correre molto. 

La partenza, come lo scorso anno, alle ore 12 di domenica. Mi sembra di essere tornato quando ho cominciato con la corsa: fiatone, polso alle stelle, caldo e sensazione di non arrivare molto lontano. Quando supero qualcuno che sbuffa più di me comincio a tranquillizzarmi. Il primo cancello orario in uscita è alle 18:15, per me non è un problema in quanto lo raggiungo con ben 15 minuti di anticipo. Non un gran vantaggio, ma vado. Nella salita successiva, la prima impegnativa, trovo un buon ritmo, non mi pianto come lo scorso anno e, sulle ali dell'entusiasmo, raggiungo la prima base vita che sono addirittura in vantaggio rispetto al mio debutto nel 2021. Esco dalla base vita con una tale carica che nella salitona seguente mi pianto come un platano. L'alba del lunedì mattina si presenta in tutta la sua bellezza, ma non può nulla contro la mia lentezza, che, novità, non è solo in salita ma anche in discesa. In preda allo sconforto medito il da farsi e decido che, ormai, non sono più in grado di continuare. Mi tengo, però, una riserva sulla salita successiva perché magari il mio stato potrebbe essere causato dalla mancanza di adattamento in quota. Niente di tutto questo, la salita parte dai 1100 metri e non vado neanche se mi tirano. Ogni dieci minuti mi tocca farmi una pausa per riprendermi. Ormai ho deciso, in questo stato non vado da nessuna parte, non ho la condizione,  e all'arrivo della seconda vita, dopo cento chilometri abbandonerò la gara. Quando la seconda base vita diventa vicina, e così la mia fine, succede qualcosa di strano e le mie gambe cominciano ad andare in salita. Rimango sorpreso e mi chiedo se questa condizione può funzionare anche quando i gradienti sono notevoli. Sulle rampe successive provo la tenuta del polpaccio sinistro, che mi ha bloccato nelle settimane precedenti alla gara,  e in qualche modo sembra tenere bene. Arrivo alla seconda base vita di Eisten che sono solo 40 minuti in ritardo rispetto al 2021 e non posso che andare avanti. 

La tappa successiva è una di quelle che mi mette timore. Comincia con dei gradienti incredibili nel bosco, che per l'occasione è anche in fase di disboscamento con tanto di tronchi abbattuti sul sentiero. Ma è il passaggio sull' Augstbordpass quello che mi preoccupa di più. I suoi pietroni mi fanno propendere di aspettare la luce del giorno. Inaspettatamente riesco a trovare un ottimo ritmo su questo tratto. La cosa mi stupisce e riesco anche a superare diverse persone, fatto molto inusuale, specialmente in salita. La discesa scorre molto bene e riesco a recuperare terreno. Ma ho sempre molto sonno e ogni tanto faccio una pausa per dormire all'aperto qualche minuto. Su questi sentieri, contornati da Chalet molto esclusivi con splendida vista su un vasto numero di ghiacciai, un tizio che ha tutta la faccia di essere il Sign. Clooney in passeggiata con due personal trainer mi incita con un "Standing ovation per Igor" per poi scambiare qualche frase di circostanza. Vorrei chiedergli un selfie, ma se poi, invece, si dovesse trattare di un'allucinazione va a finire che faccio una foto inconcludente. Arrivo alla terza base vita di Grimentz che comincia a piovere. Alle basi vita ho sempre il mio stesso rituale. Vale a dire dormita, che è sempre sotto l'ora, doccia e mangiata per una durata di due ore e mezza circa.    

Dal caldo insopportabile dei primi tre giorni si passa alla pioggia della serata di martedì. Non un gran peggioramento, ma sulla salita alla Caban a tremila metri le nuvole e l'umidità rendono la navigazione molto impegnativa. Però con il GPS riesco a raggiungere il ristoro senza problemi, cosa che non sono sicuro dei miei soci in quanto intravedo luci sparse fuori percorso. In discesa vado molto bene ed al ristoro di Evolene sono in linea con i tempi dello scorso anno. All'uscita del ristoro, però, ho una crisi micidiale. Non vado avanti per la stanchezza e decido di dormire un attimo all'aperto anche se è notte e sta piovendo. Il freddo mi sveglia e arrivo devastato al ristoro successivo che è già giorno. Qui mi fermo in branda per due ore per cercare di rimettermi in sesto. La base vita della diga Grand Dixence la raggiungo che è quasi mezzogiorno di mercoledì. 

All'uscita mi trovo nel pezzo più bello del Grand Desert. Tratti molto tecnici che però riesco a gestire molto bene. Trascorro così una bella giornata in mezzo a scenari incantevoli prima di arrivare al ristoro di Plampro in serata. Qui decido di dormire un po', ma non ci riesco per il freddo e il rumore. Raggiungo il Col du Mille dopo una lunga e lenta salita intramezzata da una sosta in una casa privata adibita a ristoro self-service improvvisato. Non male. Nella lunga discesa successiva, all'alba del giovedì, mi abbandona la voglia di correre. Eppure è molto facile come dimostrano tutti quelli che via via mi superano. Invece di aggregarmi a loro, mi metto a dormire su una panca. Non è un gran momento, anzi, avrei proprio voglia di piantare lì e di tornarmene a casa. Il ristoro successivo, che avevo saltato lo scorso anno causando delle allucinazioni incredibili, mi rimette in sesto in vista di uno dei pezzi più difficili, vale a dire la salita della Fenetre d'Arpette con inclusa discesa. Salita infinita e discesa tosta successiva. Però arrivo al ristoro di Trient che ho ancora entrambi i bastoni e non sto male. Ho solo qualche difficoltà a trovare la giusta via per la base vita di Finhaut in quanto la traccia gps mi porta su un cantiere dove è vietato l'accesso. 

Lascio la base vita numero cinque che è notte fonda di giovedì. La salita del Fenestral, che lo scorso anno mi sembrava molto semplice, questa volta mi sembra molto impegnativa. Raggiungo il ristoro della diga di Salanfe senza un bastone, che ho spaccato cadendo almeno tre volte su un tratto molto viscido. Un altro attacco di grande stanchezza e mi tocca andare in branda per un paio d'ore. Esco che è già giorno e così mi posso gustare il paesaggio lunare di queste vie che nel 2021 non ho visto in quanto l'ho fatto di notte.  Prima di raggiungere Barme un signor temporale mi blocca in un riparo dal vento e dalla pioggia. Al ristoro quasi quasi spero in una fine prematura della gara per via del maltempo. Invece esce di nuovo il sole e devo continuare. Raggiungo l'ultima base vita a Morgins con una buona calma e recupero il bastone che ho rotto. Il meteo peggiora e mi prendo più tempo del solito prima di uscire per l'ultima tappa prima dell'arrivo al lago di Ginevra. Ormai anche il venerdì è finito e rimane a disposizione solo il sabato per arrivare al traguardo di Le Bouvret.

Per questi ultimi chilometri voglio solo gestire anche perché le gambe mi si sono gonfiate e correre mi sembra impossibile. La pioggia in se non è fastidiosa, il problema è il terreno che è diventato estremamente scivoloso. Specialmente su uno dei tratti più difficili di tutta la gara che è il Tour del Don, dove rompo il secondo bastone dei tre che ho a disposizione. All'alba di sabato ha smesso di piovere e  decido che è arrivato il momento dell'ennesimo sonnellino. Mi sistemo dietro una roccia e mi addormento all'istante. Ad un certo punto mi sento girare e mi sveglio. Quando apro gli occhi mi trovo davanti un toro a testa bassa che indubbiamente mi ha girato per accertarsi della situazione. Gli dico che ho capito e che lascio subito il suo territorio.  Nei due ristori successivi mi ritrovo in mezzo alla gara della maratona appena partita. Ritrovo un collega di viaggio della 360 dei primi due giorni che mi riconosce. Mi chiede se sono ancora in gara e gli rispondo di sì. Al che non mai visto una faccia così delusa. Lui ha abbandonato il mercoledì ed al sabato ha pensato bene di fare la maratona. Però non riesce a capacitarsi del fatto che lui andava meglio di me in salita, ma si è ritirato probabilmente perché non si sentiva all'altezza della situazione. Si, arrivare in fondo è sicuramente molto più appagante che smettere in mezzo. Con questi pensieri riesco a colmare anche gli ultimi chilometri mancanti con le gambe che ormai non si piegano più da tanto che sono gonfie. Arrivo alle 21:18 di sabato sera, due ore e quaranta prima del cancello finale, 153 ore dopo la partenza,  in mezzo ad un concerto con tutto il publico che mi dedica un grande applauso mentre la band suona come se niente fosse. Un arrivo veramente molto emozionante. 

Per concludere ho portato al termine anche questa gara . Ma è stata veramente molto dura, non tanto a livello fisico, ma a livello mentale. Il continuo confronto con la gara della scorso anno con un risultato per me impossibile da migliorare quest'anno, mi ha spesso sconfortato ed ogni difficoltà è stata un pretesto per abbandonare. Le gambe, però, anche se alla fine assomigliano più a quelle di un elefante, non me l'hanno consentito.  Torno così a casa con  la conferma di poter finire una competizione massacrante come lo Swiss Peaks 360, che col passare dei giorni comincio veramente ad apprezzare.


Risultato:

Stazione                                              Tempo di gara     Delta                   Posizione      

Départ 
00:36"
212
Hiischi
07':59"
07:24
210
Mosbode
13':56"
05:57
212
Gere
19':48"
05:52
205
Geisshitte
28':36"
08:49
215
Gonerlistafel
54':21"
25:46
214
Üerlicherblase *
1h:12':39"
18:18
Ulrichen (R)
2h:26':50
1:14:12
194
Schossmatte
4h:51:50
2:25:00
188
Reckingen (R)
5h:46:50
55:00
190
Chummefurgge
8h:56:00
3:09:10
196
Chäserstatt (R)
10h:31:00
1:35:00
192
Fiesch (BV in)
11h:51:30
1:20:30
196
Fiesh (BV out)
13h:40:00
1:48:30
161
Furggerchäller
16h:59:00
3:19:00
158
Fleschbode (R)
20h:09:00
3:10:00
178
Lengritz (R)
24h:31:30
4:22:30
179
Giw (R)
29h:04:50
4:33:20
187
Eisten (BV in)
31h:19:50
2:15:00
205
Eisten (BV out)
34h:31:00
3:11:10
189
Grächen (R)
37h:51:00
3:20:00
151
Jungu (R)
41:h41:00
3:50:00
150
Augstbordpass
45h:14:50
3:33:50
149
Bluömatt (R)
46h:54:50
1:40:00
143
Col de la Forcletta
49h:44:50
2:50:00
146
Tsahèlett (R)
50h:39:50
55:00
147
Grimentz (BV in)
52h:24:50
1:45:00
142
Grimentz (BV out)
52h:39:50
15:00 
136 (OUT inesatto, 2,30h)
Cb. des Becs de Bosson (R)
58h:53:50
6:14:00
133
Evolène (R)
62h:33:50
3:40:00
129
Chemeuille (R)
65h:28:30
2:54:40
127
Grande Dixence (BV in)
71h:03:30
5:35:00
132
Grande Dixence (BV out)
71h:18:30
15:00
104 (OUT inesatto, 2,30h)
Col de Prafleuri
76h:03:30
4:45:00
119
Grand Désert
77h:08:30
1:05:00
117
Louvie
77h:56:00
47:30
103
Plampro (R)
80h:51:00
2:55:00
121
Cabane Brunet
83h:28:30
2:37:30
116
Cb du Col de Mille (R)
88h:17:00
4:48:30
119
Prassurny (R)
93h:06:30
4:49:30
121
Fênetre d'Arpette
98h:08:20
5:01:50
117
Trient (R)
100h:53:20
2:45:00
114
Finhaut (BV in)
103h:18:20
2:25:00
117
Finhaut (BV out)
103h:28:20
10:00
92 (OUT inesatto, 2,30h)
Col de Fenestral
108h:34:50
5:06:30
107
Col d'Emaney
111h:09:50
2:35:00
109
Auberge de Salanfe (R)
114h:44:50
3:35:00
108
Col de Susanfe
117h:46:20
3:01:30
112
Barme (R)
121h:56:20
4:10:00
116
Chaux Palin (R)
125h:56:20
4:00:00
115
Portes de l'Hiver
126h:46:20
50:00
111
Morgins (BV in)
129h:01:20
2:15:00
115
Morgins (BV out)
132h:51:50
3:50:30
110
Portes de Culet
134h:14:20
1:22:30
111
Conche (R)
134h:54:20
40:00
109
Tour de Don
137h:07:10
2:12:50
114
Chalet de Blanc Sé (R)
140h:58:00
3:50:50
115
Taney (R)
144h:43:00
3:45:00
118
Lovenex
147h:02:10
2:19:10
117
Le Fréney (R)
148h:59:49
1:57:39
118
Débarcadère
153h:08:24
4:08:35
72
Arrivée Bouveret
153h:18:33
10:09
121

 

Domenica pomeriggio appena
partiti