Sul percorso della maratona del Welsch |
domenica, maggio 03, 2015
Welschlauf da podio
martedì, aprile 28, 2015
Abbots Way
Bardi |
Per quanto riguarda la mia gara, sono andato molto bene fino a Borgotaro (km 93). Nell'ultima ripida discesa le gambe si sono piantate e non c'è stato verso di riprendere la corsa fino al traguardo (32km al passo), dove sono arrivato col tempo finale di 24h:23', dopo aver percorso 125 km e superato 5500 metri di dislivello positivo. Posizione finale 88-emo su 184 partenti.
Un ampio resoconto che ho scritto in lingua tedesca si trova qui.
Appena partiti a Bobbio |
Sella dei Generali |
sabato, aprile 18, 2015
Prossima fermata: Abbots Way
Percorso Abbots Way 2015 |
Sono molto curioso di vedere queste parti dell'Appennino a me fin'ora sconosciute.
domenica, aprile 12, 2015
VCM una piacevole gara
Finalmente è arrivato il momento della gara Vienna City Marathon. L'allenamento che mi ha portato al via, mio obbiettivo principale, l'ho documentato più o meno nel corso dei mesi trascorsi. La mia partenza non era affatto scontata, motivo un infortunio sul quale stendo un velo pietoso. Ma se la mia preparazione era improntata sul pressapoco, un excursus calcistico, fonte poi del mio problema al quadricipite, a pochi giorni dalla maratona dei record ci può anche stare. La domanda più gettonata è com'è andata la mia maratona. La risposta è stata semplice: bella. Partenza intasata sotto il sole e temperatura finalmente primaverile. Questa volta ho anche voluto provare una maratona con la musica e debbo dire che è eccellente.
La mia tattica è stata quasi banale, partire piano e poi cercare di aumentare fino a quando il quadricipite non si lamentava. Fino a pochi chilometri dal traguardo tutto bene, poi la sua tolleranza è un po' calata. Però quanta gente attorno al percorso quest'anno e anche molto calorosa. Solo il dopo gara non è stato all'altezza delle mie aspettative. Lo spazio sulla piazza degli eroi era pressoché occupato da tendoni aziendali e, per chi non era su una lista, poteva solo consumare un käsekreiner in piedi.
Sulla mia prestazione cronometrica c'è poco da dire, quando sono arrivato il primo era già sull'aereo per tornare in Etiopia. Al mio passaggio sotto l'arco del traguardo, mentre il mio socio di sprint andava diretto tra le braccia dei sanitari per un probabile ricovero d'urgenza, il crono segnava circa 3h:37', un bel numero per finire una maratona. Il 2016? Già iscritto, naturalmente.
La mia tattica è stata quasi banale, partire piano e poi cercare di aumentare fino a quando il quadricipite non si lamentava. Fino a pochi chilometri dal traguardo tutto bene, poi la sua tolleranza è un po' calata. Però quanta gente attorno al percorso quest'anno e anche molto calorosa. Solo il dopo gara non è stato all'altezza delle mie aspettative. Lo spazio sulla piazza degli eroi era pressoché occupato da tendoni aziendali e, per chi non era su una lista, poteva solo consumare un käsekreiner in piedi.
Sulla mia prestazione cronometrica c'è poco da dire, quando sono arrivato il primo era già sull'aereo per tornare in Etiopia. Al mio passaggio sotto l'arco del traguardo, mentre il mio socio di sprint andava diretto tra le braccia dei sanitari per un probabile ricovero d'urgenza, il crono segnava circa 3h:37', un bel numero per finire una maratona. Il 2016? Già iscritto, naturalmente.
Appena partiti |
Al traguardo |
Traguardo |
Traguardo |
Passaggio al "Shuttel" |
domenica, marzo 22, 2015
Voglio Schnaps: -3 settimane al VCM
Prater Allee è la via più lunga dove passa la VCM |
Quest'anno, invece, è il contrario, il morale è alto ma il rendimento latita.
Ora che ho ripreso quasi completamente i miei soliti allenamenti, anche se mi manca un po' di velocità (tanta) e un po' di tenuta (anche troppa) sulla distanza, mi sento praticamente pronto per il dopo gara, dove mi aspetta il tendone dell'Ottakringer e il Kaiserschmarr al Schuttel, il locale dei FDL.
Della gara, alcuni mi hanno chiesto in quanto tempo avrei intenzione di finirla. A meno che uno non mi debba aspettare al traguardo, non credo sia una domanda alla quale debba cercare di rispondere ora, anche perché non lo saprei dire e alla fine il tabellone lo segnerà in modo perfetto.
Nel frattempo, l'allenamento, le discussioni, le varie strategie e tutto quello che gira attorno alla gara sono un piacevole passatempo che mettono in secondo piano la mia gara vera e propria. E l'obbiettivo della partenza è proprio lì a portata di mano.
domenica, marzo 08, 2015
VCM sempre in gamba
La gamba del maratoneta |
Così ho preso la mia gamba destra e le ho detto che dovevamo parlare. Va bene mi ha riposto. Le ho chiesto che cos'è che non va tra noi, se sono io che mi preoccupo troppo di lei, se è la fase critica della della crisi di mezza preparazione, o della settima settimana e infine perché non vuole più correre con me. È rimasta in silenzio, poi ha iniziato con voce tremante a dire che non le va di uscire quattro volte la settimana al freddo, che le fa male e che le piace di più stare distesa sul divano, magari con la tv che emette suoni simili a cronache calcistiche. Lì per lì non ho detto nulla, poi ho fatto una scenata, con il classico e me lo vieni a dire così e da quanto tempo dura questa storia. Più di due mesi mi ha risposto. Allora ho detto basta, ho sbattuto la porta e sono uscito a fare una corsa ed è venuta anche lei, senza protestare. Si è sorbita tutta l'uscita senza mai dare segni di sconforto o turbamento, solo in qualche momento mi ha fatto qualche allusione, allora l'ho aspettata al passo, le ho messo la mano sul collo e ha ripreso come se nulla fosse.
Su sito del prof. Satt c'è la tabella degli allenamenti della prossima settimana che non seguirò.
venerdì, febbraio 27, 2015
VCM la fase di rifinitura
Con l'arrivo di marzo comincia la fase finale della mia preparazione alla maratona di Vienna o VCM. Non che per me sia mai cominciata, ma siccome gli esperti non si stancano di ripetere che una maratona si corre più che altro con la testa, allora ho deciso di puntare tutto sull'approccio mentale tralasciando la fase della corsa. In un interessante colloquio con un compare di sauna, alla sua domanda di come mai portassi dietro la gamba un nastro azzurro ho risposto che è perché ho qualcosa che non quadra nella muscolatura e nel rispondere alla domanda se il sistema funzioni, gli ho risposto che forse aiuta a livello psicologico. La sua domanda non era disinteressata, infatti mi ha confermato che lui ha un problema al tendine d'Achille e, guarda la fatalità, dovuto alla corsa. La mia classica replica istintiva è stata che a guardare la TV questi dolori non vengono di sicuro. Divertito, ha spostato la discussione sui miei obbiettivi VCM e qui, di getto, ne ho sfoggiato uno bello nuovo, vale a dire quello di riuscire a partire. Non è molto difficile partire, mi ha fatto notare e infatti non lo è. Ma partire senza arrivare in fondo, non è un gran bel partire e il muro del trentacinquesimo chilometro è sempre lì che ti aspetta al varco pronto a farti saltare tutti i tuoi obbiettivi.
Ma se il mio obbiettivo l'ho già raggiunto al via, cosa può poi andarmi storto?
Ecco allora il mio allenamento mentale per la prossima settimana:
LU: visualizzare l'arrivo a piazza degli eroi a braccia alzate ignorando gli addetti che stanno già smontando il palco.
MA: guardare una partita classica di calcio austriaco su orf sport per abituarsi a passare i 90 minuti di totale apatia degli ultimi tre chilometri.
ME: cercare di metabolizzare il fatto di aver saltato la sessione del giorno prima perché orf sport non lo si riceve e l'aver guardato una replica radiofonica della Freccia Vallone del 1929 non ha lo stesso effetto apatico.
GI: studiare l'andatura dei camion delle nettezza urbana MA48. Cercare di capire come non farsi aspirare nel caso si dovesse lasciare il gruppetto finale strisciando per qualche chilometro.
VE: cercare una scusa plausibile alla Schettino nel caso si venga colti in flagrante mentre si sale sulla metro U1 per cercare di stare dentro le sei ore.
SA: risposo mentale rigenerante. Attività fisiche sono ammesse purché non sollecitino troppo i neuroni provati da una intensa settimana di allenamento mentale. Ideali le attività legate a telecomandi o pulsanti.
DO: simulazione di gara: sei ore di vaneggiamenti, tracotanza, alterigia e incontinenza senza mai, però, perdere di vista l'obbiettivo finale rimanendo fedeli alla propria strategia in un pragmatismo reale superiore.
Ma se il mio obbiettivo l'ho già raggiunto al via, cosa può poi andarmi storto?
Ecco allora il mio allenamento mentale per la prossima settimana:
LU: visualizzare l'arrivo a piazza degli eroi a braccia alzate ignorando gli addetti che stanno già smontando il palco.
MA: guardare una partita classica di calcio austriaco su orf sport per abituarsi a passare i 90 minuti di totale apatia degli ultimi tre chilometri.
ME: cercare di metabolizzare il fatto di aver saltato la sessione del giorno prima perché orf sport non lo si riceve e l'aver guardato una replica radiofonica della Freccia Vallone del 1929 non ha lo stesso effetto apatico.
GI: studiare l'andatura dei camion delle nettezza urbana MA48. Cercare di capire come non farsi aspirare nel caso si dovesse lasciare il gruppetto finale strisciando per qualche chilometro.
VE: cercare una scusa plausibile alla Schettino nel caso si venga colti in flagrante mentre si sale sulla metro U1 per cercare di stare dentro le sei ore.
SA: risposo mentale rigenerante. Attività fisiche sono ammesse purché non sollecitino troppo i neuroni provati da una intensa settimana di allenamento mentale. Ideali le attività legate a telecomandi o pulsanti.
DO: simulazione di gara: sei ore di vaneggiamenti, tracotanza, alterigia e incontinenza senza mai, però, perdere di vista l'obbiettivo finale rimanendo fedeli alla propria strategia in un pragmatismo reale superiore.
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