domenica, febbraio 12, 2012

Cricket Cross terza gara




Anche oggi 12 febbraio, non ho potuto resistere alla tentazione di partecipare alla terza gara del Cricket Cross, su di un percorso completamente innevato e con una temperatura vicino alla doppia cifra sottozero. Il tg direbbe che Vienna è sotto la morsa di un freddo polare, con i fiumi ghiacciati e morti per il freddo ovunque. In realtà è il solito inverno che si è fatto vivo solo a febbraio e cerca di recuperare il tempo perso. È anche l'occasione per testare la tenuta della mia e-bike, che, nonostante il freddo, riesce senza problemi a portarmi alla partenza. Nonostante un cielo terso, molti meno atleti si presentano al via rispetto alle prime due gare, in tutto siamo una decina. Per questo, abbiamo l'onore di essere presentati ad uno ad uno dallo speaker che commenta la gara. Un privilegio che di solito è dovuto ai soli atleti più forti. Il percorso è completamente innevato, scelgo le scarpe da trail ad alto profilo, anche se so che non fanno molto bene al mio ginocchio dolorante, ma ho bisogno di grip. Alcuni usano gli spikes, ma gli ho visti anche scivolare. Al via si parte con il classico sparo, con i primi due giri che sono accompagnati da un dolore tremendo al ginocchio. Penso al ritiro per non peggiorare la situazione, ma il dolore, così come è venuto, se ne va al terzo giro. Bene, così riesco a raggiungere e staccare un concorrente e lottare fino all'ultimo per la sesta posizione. La tattica non mi riesce fino in fondo in quanto vengo raggiunto e superato a tre giri dalla fine, anche se riesco a tenerne la scia. All'ultimo giro, però, non riesco a tenere la sua progressione e alla fine devo mollare accontentandomi della settima posizione, con tanto di primo podio stagionale nella categoria M40. I dati del mio garmin sono qui, la classifica finale qui.

domenica, gennaio 29, 2012

Cross Cup al Prater, gara due




Anche oggi mi presento al centro sportivo Cricket Vienna dove si corre la seconda gara della coppa invernale di cross. Non ci sono gare parallele nei paraggi e, nonostante la temperatura sottozero col vento, molti più atleti si presentano al via. Il percorso è uguale a quello della prima prova, riesco anche a riconosce alcune facce incontrate due settimane fa. L'obbiettivo di giornata è quello di migliorare la prestazione fatta nella prima prova, nonostante un fastidio al ginocchio che mi tiro dietro da un po'. Fastidio dovuto alle nuove scarpe, che sono si belle e scontate, ma non si adattano al mio stile di corsa sollecitando troppo il ginocchio. Un dolore che prima compariva dopo la corsa, ma che poi è comparso anche durante. Il ritorno alle vecchie scarpe ha migliorato la situazione. In questi casi bisogna veramente andare sempre nei negozi specializzati e farsi consigliare il tipo di scarpe che meglio si adattano al proprio stile, lasciando perdere i saldi invernali delle grandi catene, che guarda caso, hanno sempre in offerta le calzature che ti infiammano i legamenti. Poi sarebbe bello che i modelli di scarpe rimanessero di più sul mercato, invece ogni volta bisogna provare dei nuovi modelli e sperare che vadano bene. Alle 12 in punto, la pistola dà il via con uno sparo. Parto coi primi, ma con un ritmo un po' troppo elevato. Al terzo giro mi raggiunge un corridore della mia categoria, provo a stare un giro con lui, ma devo mollare, mi mancano dieci secondi al km. Così proseguo in solitaria fino al traguardo, mantenendo un buon ritmo che mi fa arrivare col tempo di 38:40, dodici secondi meglio della prima prova, confermando il quarto posto di categoria, il terzo di fila. I dati del mio garmin sono qui, la classifica finale qui.

lunedì, gennaio 16, 2012

Cross al Prater




Domenica 15 gennaio ho partecipato alla mia seconda gara di cross, una campestre vicino allo stadio del Prater, che si vede sullo sfondo nella prima foto. Interessante il fatto che, contemporaneamente, a circa 300 metri di distanza, si è svolta un'altra gara podistica su asfalto. Il numero dei partecipanti non lascia dubbi sulle preferenze dei corridori: più di 600 iscritti alla corsa su strada, circa 100 iscritti per tutte le categorie del cross. Per quanto mi riguarda, la scelta è caduta sulla campestre più lunga, quella di 9350 metri, che si è svolta presso il centro sportivo Cricket Vienna. In questo complesso si allenano i giovani talenti che si dedicano all'atletica leggera. Per loro, la gara di cross è un appuntamento fisso. Così al via della gara lunga ci presentiamo in una ventina, pronti per affrontare il circuito da percorrere nove volte. Il percorso è fatto di rettilinei sul prato, delle serpentine sconnesse nella boschetto e dei piccoli dossi da percorrere in contropendenza con buche a piacere, il classico terreno pesante. Il terreno è comunque asciutto. L'obbiettivo di giornata è quello di non arrivare ultimo, in quanto la concorrenza è fatta perlopiù da giovani atleti che corrono in pista con in aggiunta qualche master che lo è stato. In questo contesto, i neofiti podisti sono veramente merce rara. In gara parto veloce, anche troppo e dopo due giri mi assesto sul mio ritmo che mi porta fino al traguardo in quattordicesima posizione, quarto di categoria con una media di 4:08 molto buona. Nella mia categoria, il primo e il terzo hanno concluso la loro seconda corsa di giornata. Entrambi sono riusciti a correre la gara qui vicino di 7km, partita due ore prima, arrivando anche secondo assoluto. Non contenti si sono presentati alla mia gara di cross per arrivare primo e terzo di categoria.
In ogni modo la gara di cross mi piace molto e ogni tanto correre coi più forti ti fa capire che c'è un abisso tra chi come me corre per hobby e chi corre per vincere le gare. La classifica finale si trova qui, i dati del mio garmin qui.


domenica, gennaio 08, 2012

Tempo di cross



Oggi ho partecipato alla mia prima gara di cross nel qui vicino Prater, che non è quello della grande ruota o dello stadio, ma quello intitolato ai lavoratori della vecchia fabbrica di pietra: il Böhmischer Prater. Una specie di dopolavoro, un centro ricreativo creato sulla falsa riga del parco di divertimento del Prater più di 150 anni fa dai lavoratori stranieri della monarchia, che abitavano nel mio stesso distretto. Oggi vi si trovano molte attrazioni per i bambini più piccoli e le famiglie, come lo spettacolo dei burattini. Veniamo alla corsa. Sabato casualmente, il mio allenamento è andato a finire nei pressi del percorso gara, però, non sapendo bene il tragitto, sono andato sulle salite sbagliate. Il percorso di oggi si svolge su un circuito sterrato, di circa 800 metri scarsi, con salita finale sul prato, da compiere sei volte. Alla partenza arrivo in e-bike, abbastanza bagnato da una pioggia che va e viene. Il tipo che raccoglie le iscrizioni è il factotum organizzativo e deve fare tutto da solo, anche se sembra cavarsela molto bene. I pettorali sono riciclati e vanno restituiti, niente pacco gara, niente chip per misurare il tempo, solo un cronometro manuale, ristoro self service, però premi per ogni podio di categoria. Questo tipo di gare mi piacciono, oltre al carattere famigliare della competizione, mi ricorda tanto i "baracon" di quando giocavo a bocce, quei "garini" che si facevano in mezzo alle gare più importanti. E qui come allora nessuno vuole perdere, ma si vuole tornare a casa con qualcosa in mano. Al via siamo in 30, ma ce ne sono alcuni che vanno molto forte. Al primo giro spiano la salita e mi trovo in quarta posizione. Un numero che non impressiona i due che mi seguono, in quanto sanno bene che la salita bisogna farla sei volte. Nei giri successivi mi rimane così nelle gambe e alla fine arrivo sesto, quarto di categoria con un tempo di 18:28, a poco più di un minuto e mezzo dal primo. Il cross, o come si chiamava ai tempi delle medie "corsa campestre", mi piace, lo riproverò sicuramente al prossima occasione. La classifica ufficiale si trova qui, mentre i dati del mio Garmin qui.

martedì, gennaio 03, 2012

2011 ultimo atto: la corsa di San Silvestro


Il 31 dicembre, a Vienna, è un giorno particolare, la città si riempe di turisti provenienti da tutto il mondo, bancarelle di fuochi artificiali vengono allestite così come quelle dei portafortuna. I portafortuna sono dei piccoli gadget, spesso di cioccolata che gli austriaci si scambiano il nuovo anno. Anch'io a mezzanotte ne ho ricevuti un paio, ma questo è un altro tema. In questo giorno, la città mette in scena un grande spettacolo per festeggiare il capodanno e questo piace alle gente che viene a trascorre qui qualche giorno. Per quanto mi riguarda, il 31 è il giorno della corsa di San Silverstro, una corsa che mi vede iscritto per la terza volta consecutiva. La corsa è veloce, 5,3 km attorno al centro lungo il suo anello, il ring di Vienna. La giornata è splendida, sole e cielo terso. Alla partenza mi presento in e-bike e assieme ad altri 3600 partecipanti aspetto la partenza. Lo start viene dato da miss Austria e con fare spedito mi porto abbastanza davanti. Passo davanti al teatro dell'opera, al parlamento, al municipio e lungo il canale del Danubio. Qui giro a destra e arrivo al traguardo, che è anche la partenza, salutando un grande pubblico, con lo speaker che riesce anche a pronunciare perfettamente il mio cognome. Alla fine arrivo 99-esimo, 20-esimo nella mia categoria col tempo di 20:44, personale sulla distanza. Mi rimane il tempo per una bella vasca in duomo, in mezzo ad una miriade di stranieri, prima del pranzo dell'ultimo dell'anno. La classifica finale si trova qui, i dati del mio garmin qui. Questa è la mia ultima gara del 2011, ora c'è tempo per gli auguri di un felice anno nuovo.

mercoledì, dicembre 14, 2011

Maratona di Reggio Emilia sotto le 3h e 30


Domenica 11/12/2011 ho terminato la mia quarta maratona a Reggio Emilia. Il viaggio comincia giovedì 8, giorno di festa, parto in treno ad un orario indecente, da Vienna direzione Breda. È la prima volta che col treno passo dalla parte di Innsbruck e appena diventa chiaro mi trovo davanti ad uno splendido paesaggio innevato. Neve che però finisce presto e a Bolzano il paesaggio ritorna sul marrone. A Breda Cisoni mi aspetta la parte più difficile della preparazione, vale a dire resistere a pranzi, cene, feste di compleanno e aperitivi vari. In qualche modo riesco a superare anche quest'ultimo scoglio. Così domenica mattina parto di buon ora in macchina da Breda Cisoni alla volta di Reggio. È ancora buio e quando arrivo in città trovo subito un posteggio e a ritirare il pettorale nel palasport sono uno dei primi. Nel riscaldamento mi accorgo che devo partire dietro, le gabbie sono già piene e il posto è poco. La cosa non mi piace affatto e mi aspetto una partenza affollata. Decido così di lasciare partire tutto il gruppo e di mettermi staccato in fondo al plotone, prolungando il riscaldamento fino a maratona iniziata. Dopo tre minuti dal via, parto ultimo, staccato, tra l'ovazione del pubblico e speaker. Non sono ancora partito ed ho già il mio momento di gloria. Sembra di essere arrivati primi, un'esperienza fantastica che mi fa anche dimenticare di schiacciare lo start del mio Garmin. Partendo dietro, non ho nessun riferimento sul rimo da tenere, che dovrebbe essere intorno ai 5' al km, ma perlomeno il serpentone è in movimento. Nel circuito cittadino non è molto difficile tenere la velocità, moltissimi dietro sono partiti più forte del ritmo che volevano tenere, almeno questo è il tono dei commenti che sento. Alcuni nella ressa finiscono a terra, un corridore sembra messo male. Lasciato il centro, si parte verso la campagna e la strada è in leggera salita. In questa fase sto' attento a non esagerare col ritmo, cercando di gestire le energie. Nei pressi di Montecavolo trovo qualche strappo, ma rimango prudente, niente spianata. Poi scendo fino al passaggio della mezza. Qui passo in 1:44:52 e sono convinto di avere il giusto ritmo per stare sotto le 3:30, mi sento bene. Nella mia precedente maratona di Graz avevo sbagliato proprio in questo tratto, aumentando troppo l'andatura e pagando lo scotto nel finale. Viaggio in scia e smetto di superare, il 25-30 sarà il mio stint più lento. La strada perlopiù scende, ma trovo ancora qualche strappo ammazza gambe. Al km 30 trovo traffico e salto il rifornimento dei sali, mentre mangio qualche pezzo di banana. Al km 34 mi sorprende il mio fans club che mi incita alla grande, scattandomi la foto qui a fianco. Gli amici che mi incitano mi danno una grande carica. Al ristoro successivo mangio della cioccolata e sulle ali dell'entusiasmo, cambio passo su un piccolo pezzo di sterrato, terreno che conosco benissimo nei miei allenamenti. Le sensazioni sono ottime, gli ultimi chilometri sono in crescendo. Il sottopassaggio del km 38 è una formalità e al ritmo di 4:33 al km arrivo nei pressi del traguardo dove mi lascio andare in uno sprint da 192 battiti. Non riesco a raggiungere i palloncini azzurri del pacer delle 3h:30 per un pelo, ma il real time dice che finisco in 3h:26:25, quasi 7 sette minuti in meno rispetto al mio personale segnato due mesi fa. Senza pacer, con un Garmin partito dopo qualche minuto, su un percorso nervoso, sono riuscito a fare la mia migliore maratona. La gara non finisce certo con la medaglia al collo, che oltretutto ricevo nei denti, ma ha uno squisito e piacevole seguito a tavola. La classifica finale si trova qui, mentre i dati del mio garmin senza il primo km qui




domenica, novembre 27, 2011

Gara di 10 km verso Reggio


Oggi ho partecipato ad una gara di beneficenza organizzata dal mio nuovo club Freunde des laufsports. Una gara di 10km al Prater, su un circuito di 2,5km da percorrere 4 volte. Questo era il mio ultimo test agonistico prima della maratona di Reggio. La tabella degli allenamenti prevede una gara di questo tipo due settimane prima della maratona, citando che non ci si deve aspettare grandi tempi per via della preparazione alla maratona. Alla partenza mi sono presentato in e-bike, e con una temperatura vicino allo zero ho deciso di mettermi in maniche corte per provare il tempo. Sono riuscito a tenere un buon ritmo appena sotto i 4 minuti al km per tutta la gara, così da staccare un tempo di 39:52, 1 minuto e 8 secondi meglio del mio personale ufficiale fatto lo scorso giugno. Al Prater si corre su un bigliardo e con una temperatura bassa è molto più semplice correre velocemente. Nella classifica finale sono risultato quarto e secondo nella classifica dei quarantenni, alla quale ho partecipato per l'ultima volta da trentenne. Altro podio di categoria quindi, questa volta sul secondo gradino.
Curioso, il personale dei diecimila che passa dai 40 ai 39 e l'età dai 39 ai 40. I dati della corsa del mio garmin si trovano qui.