domenica, gennaio 05, 2014

Fine 2013



Come da tradizione, il 31 dicembre sono sul Ring Viennese per la corsa di San Silvestro che mi vede alla quinta partecipazione consecutiva. La corsa è sulla solita distanza di 5,325 km, il giro completo del Ring senza spazi tra partenza e arrivo. Dopo la performance un po' lenta alla fine novembre nei 10km, mi presento al via con la consapevolezza che i tempi veloci degli anni precedenti saranno difficili da ripetere. L'allenamento che poi sto seguendo in questo periodo è tutto impostato sulla quantità su percorsi ondulati. Per esempio, a cinque giorni dalla gara ho fatto tre sessioni consecutive da 21, 29(375m+) e 19 chilometri con il mio passo da sei ore. Al via, casualmente, mi ritrovo a partire davanti e questo è un gran bel vantaggio rispetto alle scorse edizioni. Sulle ali dell'entusiasmo riesco a seguire quelli che sono partiti con me. Invece di zigzagare riesco a stare in scia. Arrivo agli ultimi metri con passo costante e nel finale riesco anche sprintare per l'82-ema posizione, con un tempo finale di 20':03. Migliorato il personale, in questa gara, di 41 secondi e rimango incredulo. Ho l'impressione che più che sessioni brevi e veloci, invece abbia bisogno di sessioni medio lunghe, magari con pendenze, per avere la forza di tenere la media, per me molto alta di 3':45"/km, senza calare. Velocità che sembra sempre esserci anche se mi alleno a 5':15" al km. Qui i dati del mio Garmin

sabato, dicembre 28, 2013

Così sarà il nuvo anno




Per il nuovo anno ho intenzione di continuare a correre distanze superiori ai cento chilometri. Due le gare a cui sono già iscritto per questo 2014 che è alle porte. La prima è la Mozart 100 il 22 giugno. La seconda, invece, è una conferma della gara già corsa quest'anno, vale a dire la Dirndltal Extrem il 2 agosto. Poi se tutto procede bene vorrei debuttare nella classe regina delle ultra in natura, vale a dire la 100 miglia. La gara alla quale sto pensando è la Magredi 100 il 4 ottobre.
Intanto per finire bene l'anno, il prossimo 31 dicembre correrò, come da tradizione, la corsa di San Silvestro qui a Vienna. Cinque chilometri attorno al Ring viennese per aprire i festeggiamenti di capodanno.

domenica, dicembre 08, 2013

Corse di fine stagione



Anche quest'anno ho seguito lo stesso calendario gare del 2012. Così il 24.11 mi sono trovato al Prater per la consueta gara di beneficenza organizzata dal mio club Freunde des Laufsports. Due settimane dopo, l'8.12, ero a Klosterneuburg per la gara d'Avvento.
Interessante è il raffronto tra la due gare. La prima, quella del 24 novembre, è una gara di 10 chilometri piatta. Sono alla sua terza partecipazione però ogni anno che passa divento sempre un po' più lento. Quest'anno un 40':44", mentre gli anni passati ho segnato 40'28" e 39':52" . Quella dell'8 dicembre, invece, è una gara di 8 chilometri ma con alcuni saliscendi e molto vento. Sono alla sua terza partecipazione, ma qui al contrario del Prater ho un trend inverso. Ogni anno a Klosterneuburg divento sempre un po' più veloce, 32':12" il tempo in questo 2013 che sta per finire, 32':28" e 36':37' gli anni passati.
Credo che la differenza di tendenza sia dovuta al percorso. In un circuito piatto non riesco più ad esprimere la velocità costante che avevo tre anni fa, gli anni passano e gli "anta" si fanno sentire. Anche provando degli allenamenti specifici basati sulla velocità non sono riuscito a tenere sulla distanza. Sui saliscendi, invece, il discorso cambia. Riesco ad esprimermi molto meglio, spianando i sottopassaggi, cambiando ritmo in discesa e superare personaggi che nella maratona mi sono nettamente più veloci.
Questa è un'indicazione chiara per il prossimo anno, dove cercherò conferme in gare di lunga durata su percorsi montuosi e collinari cercando poi di allungare la massima distanza percorsa, che nel 2013 è stata di 111 km. Ma per questi progetti futuri ci sarà ancora tempo. I dati del mio Garmin sono qui e qui.

mercoledì, novembre 13, 2013

Dubbi e domande



Sono le domande che sto cercando in questo periodo, per le risposte, sempre che ci siano, c'è tempo.
Con quale spirito riprendo qualche allenamento per trascorrere serenamente questa fase autunno-invernale, con le sue corte giornate, i bui, il freddo e presto anche il gelo?
Con uno spirito leggero e con qualche analisi in vista di quello mi aspetterà nei prossimi mesi. Come affrontare la preparazione? Dipende da come si svolgerà la prossima stagione, quali gare affrontare, sfide che perlopiù sono già definite. Veramente è così?
Se nelle ultime due stagioni sono uscito dall'inverno con due infortuni che hanno compromesso tutta la stagione primaverile, mi sembra sia arrivato il momento di cambiare qualcosa. Al bando le uscite lunghe, che poi dovrebbero essere anche lente, per lasciare spazio a sessioni brevi ma veloci. O forse no. Mi lascio guidare dall'istinto, nessuna tabella in particolare, nessun obbligo, nessun dovere.
Devo trovare la giusta lunghezza d'onda che mette in sintonia corpo e mente per arrivare a completare sforzi che, al momento, mi sembrano irraggiungibili. Già, ma come fare?

mercoledì, novembre 06, 2013

Fine della stagione



Anche se mancano due mesi alla fine dell'anno la mia stagione della corsa è ormai finita. Ora sto preparando quella nuova in modo un po' differente rispetto agli anni passati. Prima di guardare alle gare della prossima stagione è doveroso uno sguardo a quella appena passata.
Primi mesi dell'anno in buona condizione dedicati alle gare di cross. Condizione che si è spezzata a fine febbraio con gli infortuni ai tendini d'Achille. Tre mesi passati tra alti e bassi dove però sono riuscito a svolgere tutte le gare che mi ero prefissato, seppure senza una preparazione adeguata. Maratona di Vienna, quella del Welsch e poi l'ultra in montagna a Veitsch. Il preludio per il Drindltal Extreme, la gara più lunga e entusiasmante della stagione. Con l'ottima condizione psicofisica che ne è scaturita, sono riuscito a completare, a fine settembre, la maratona di Berlino col personale. Sei giorni dopo, la sei ore di Schwechat ai limiti dei settanta chilometri. Un'annata da incorniciare.
Per quanto riguarda questo blog, una bella sorpresa è stata la traduzione in tedesco da parte degli organizzatori del resoconto della mia gara Dirndltalextrem. Il mio interesse si è spostato decisamente sulle gare di lunga durata, nel 2014 cercherò una conferma.

domenica, ottobre 20, 2013

Kahlenberglauf, corsa sulla montagna viennese


Al traguardo
Guardo in terra e vedo il segno sull'asfalto dei 7 chilometri. Non ne ho più, la strada sale ancora e c'è un vento contrario. Alle mie spalle sento arrivare un altro corridore. Perché non lo lascio passare e mi metto in scia, invece di continuare a tirare come un matto?
Con questi pensieri mi accingo a terminare gli ultimi metri di questa corsa sulla montagna viennese. È una sensazione strana, non mi sento un concorrente bensì uno spettatore che corre assieme ai corridori, che li incita e li fa stare in scia. Pur avendo il pettorale e il chip che misura il tempo. Forse è la bellezza della giornata, della montagna, oppure è semplicemente stanchezza mentale. Quella che viene a mancare dopo diverse settimane di gare corse a tutta, con grande dispendio di energie sopratutto mentali.
Non ho mai gareggiato sul Kahlenberg, che per molti viennesi è terreno abituale di allenamento e passeggiata. Abito a sud, Kahlenberg è a nord, troppo scomodo per diventare il mio terreno di allenamento settimanale. A questa gara, che chiude il mio ciclo di gare per questa stagione, sono iscritto da tempo. È il dessert finale di questo periodo, la terza gara in tre settimane dopo una maratona e una sei ore corse a tutta. Alla partenza arrivo in Ebike e ho fortuna a ritirare il pettorale, appena me lo consegnano sbaraccano tutto e vanno su in cima al traguardo. Chi arriverà dopo dovrà correre senza pettorina che integra il chip per il tempo. Un paio di ritardatari li vedo un po' alterati per questo. Si parte in riva al Danubio si sale lungo la salita del Waldbachsteig, si scende passando in mezzo alle vigne e si risale fino alla torre della televisione per un totale di 8,6 km e 490 metri di dislivello positivo. Al via mi ritrovo nella pancia del gruppo, sulla prima salita non smetto di correre e sulla discesa mi ritrovo tra i primi trenta. L'ultima salita non è impegnativa, ma ho finito la benzina e divento spettatore. Al traguardo arrivo sotto i 45 minuti, che è per me un ottimo tempo.
Ora il periodo delle gare è finito, un po' di riposo e poi penserò a come preparare al meglio la stagione 2014, cercando di evitare di arrivare a febbraio e poi infortunarmi.

I dati del mio Garmin qui, la classifica finale qui

sabato, ottobre 05, 2013

6 Ore a Schwechat


Oggi ho corso per la prima volta nella mia breve carriera di corridore una 6 ore. Anche se non è passata neanche una settimana dalla mia maratona corsa a Berlino, ho voluto lo stesso provare questo tipo di gara. Le ragioni sono molteplici, molti del mio gruppo sportivo sono iscritti, il nostro presidente è tra gli organizzatori e la partenza si trova a cinque km da casa mia. Aspettare un altro anno va poi a finire come quest'anno, con un conflitto con altre gare. Arrivo alla partenza in bici e mi trovo davanti un immagine totalmente diversa rispetto ad una settimana fa. In questo tipo di gare, molti gruppi sportivi allestiscono un gazebo per i ristori e i fans. Depongo una bottiglia e una barretta nel box, forse un po' poco. In questo tipo di gara vince chi percorre più chilometri dopo sei ore dalla partenza. Il cielo è limpido, la temperatura è simile a quella di Berlino, vale a dire 6 gradi, ma c'è un vento micidiale. Parto con gli altri del mio gruppo tirato da due veterani che fanno l'andatura per una ragazza che vuol provare a vincere la gara femminile. Io sono nel mezzo. Le prime due ore scorrono tranquille con un andatura molto vicina ai 5' al km. Qui però la nostra ragazza rallenta vistosamente e il gruppo di supporto si dissolve. Rimaniamo così in due fino alla fine della terza ora di gara. Sono le tredici, molti saranno a tavola, ma noi continuiamo a girare intorno e siamo solo a metà. Ho seguito fin qui il mio socio Christian, una leggenda nel mondo ultra, come un ombra. Un grande vantaggio in condizioni ventose e sopratutto non ho dovuto pensare a quale andatura tenere. Ora dopo tre ore di gara, come da programma, il mio socio mi lascia andare e mi ritrovo da solo a cercare di tenere il ritmo in questa seconda parte. Mi riesce bene; le gambe sembrano rompersi ogni momento, ma tengono. Dopo quattro ore, come preventivato, il momento migliore e provo a spingere. Dopo cinque ore, invece, cerco solo di tenere l'andatura, ma la fatica comincia a farsi sentire. Nell'ultima mezz'ora si corre solo dentro lo stadio e un'un altro mio socio, Thomas, mi fa da apripista. Il percorso si accorcia, i doppiaggi aumentano, solo la mia velocità rimane sempre quella. Con grande soddisfazione arrivo al traguardo delle 6 ore correndo sempre. Con la partenza alle 10, l'arrivo della sei ore dovrebbe essere alle 16. Schwechat non fa eccezione e così alle 16 in punto arriva l'ordine di fermarsi. Ogni giro completo vale 1.3km, ogni giro di pista dell'ultima mezz'ora 400 metri, mentre i metri residui vengono misurati con il ruotino. Il mio Garmin mi dice erroneamente che ho corso per 70.5km mentre il tabellone ufficiale per 69.18 km. Risultato: ottavo posto nella generale, la quarta di categoria. Magnifico. Alla fine sono demolito: questo tipo di gara è veramente massacrante, non ti da respiro, devi correre sempre ad una velocità costante su un piccolo circuito sempre in tondo.
La classifica finale qui, i dati del mio Garmin qui.