Sono appena tornato dall'Adamello 2021 dove ho incamerato il primo DNF della mia carriera. Fino ad ora non avevo mai avuto queste tre lettere nel mia classifica finale. Ma prima o poi doveva accadere, e, visto il ritmo delle ultime 4 settimane con 3 gare toste in serie, non può essere una grande sorpresa. Già dall'inizio della gara non avevo una gran brillantezza in salita, ma comunque ero più o meno in linea con i tempi che ho registrato nel 2018, prima dell'allungamento di percorso previsto per quest'anno (Bivacco Linge e Rifugio Valmalza). L'unica particolarità è che quest'anno sono rimasto a lungo nei ristori fin dall'inizio, quasi come se dovessi recuperare sempre una gran quantità di energie.
Il problema principale è stato il piede destro che mi faceva male, sopratutto in discesa, dove il mio ritmo è calato sempre più. Tutto questo abbinato ad un fastidioso mal di schiena che è sopraggiunto in nottata. La notte di venerdì sul Passo dei Contrabbandieri non è stata per nulla facile, ma ho voluto lo stesso raggiungere Ponte di Legno per avere la soddisfazione di aver concluso almeno metà gara. Vale a dire il percorso della 90 senza l'ultimo tratto in piano che da Ponte raggiunge Vezza D'Oglio. Dopo lo Swiss Peak e la maratona di Vienna, la 90 era la gara alla mia portata, mentre la 170 è rimasta una chimera.
Ho smesso sopratutto per non compromettere il mio fisico già provato. Ma non credo, che se avessi continuato per altre 28 ore, magari rischiando una frattura da sforzo sul piede destro, avrei avuto una possibilità di finire la gara. A meno ché non fossi riuscito a trovare un cambio di ritmo, il quale, però, mi risultava molto improbabile in una giornata di sabato di nuovo molto calda e con la minaccia di pioggia nella mattina di domenica. Ho raggiunto la base vita di Ponte per ultimo alle 9:18 di sabato, 1h:42' prima del cancello orario delle 11 in uscita. Ma tutti quelli che hanno lasciato la base vita dopo le 8:44 non hanno terminato la gara, risucchiati dalla durezza della seconda parte o dal cancello del Rifugio Cascata delle 21 che, a mio parere, non era in linea con quello di Ponte (mai riuscito a fare il tratto Ponte - Rifugio Cascata in meno di 10 ore negli anni passati).
Per concludere, torno da Vezza D'Oglio soddisfatto di essere stato in grado di completare perlomeno metà percorso della 170 con un'uscita di oltre 24ore. Ma anche del fatto di aver incassato, finalmente, il primo DNF della carriera senza rimpianti dopo 170 gare in 12 anni di competizioni. Un fattore che stava diventando quasi uno peso, che magari mi avrebbe portato ad infortuni non voluti o a scadimenti di prestazioni per essere sicuro di arrivare in fondo.
Nella tabella qui sotto, ci sono gli orari di passaggio nella ultime 4 edizioni dell'Adamello 170/180 da me disputate (il tempo tra parentesi nella colonna 2017 è il delta con il tempo del 2019).