domenica, aprile 30, 2023

Maratona di Vienna 2023

Sto correndo in mezzo a centinaia di altri corridori, sono sulla Shuttelstraße al chilometro otto in questa splendida giornata di fine Aprile. Quando  passo sotto un semaforo rosso sospeso, esso, tra i molti candidati che mi si trovano intorno, sceglie proprio me come bersaglio per precipitare sull'asfalto. Il suo peso m'inchioda al suolo e non riesco più a muovere nessun arto. È un dolore lancinante ma non riesco a gridare. Una cornacchia mi monta sulla schiena e mi becca una spalla subito seguita da una sua coetanea. Un piccolo scoiattolo sgranocchia il mio tendine d'Achille mentre la cartina del Tibet, in volo, plana sulle mie caviglie. Finalmente arrivano i soccorsi. Mi lasciano a pancia a terra mentre mi legano le braccia dietro la schiena assieme alle caviglie piegate all'indietro in una sorta di Galletto Amburghese. Poi arriva il mezzo dell'MA48, addetto alla pulizia delle strade, che mi risucchia tranquillamente con le sue spazzole rotanti senza cambiare velocità.

Mi sveglio così alle sei di mattina, giorno della quarantesima maratona di Vienna, senza sveglia e dopo una notte senza sogni che vale la pena ricordare.  Mi avvio alla partenza in bici come le altre nove volte passate. Consegno la sacca del ricambio con grande anticipo sull'orario, in quanto questa volta non devo aspettare l'ultimo momento per togliermi la giacca a vento. Non fa freddo e il clima sembra quasi estivo. L'edizione 2023 sembra tornata ai fasti degli anni migliori: sold-out e quarantamila partecipanti, tra maratona, mezza e staffetta,  pronti a calcare le strade festanti di Vienna. Un sold-out che ha reso difficile essere qui alla partenza, ma il mio pettorale 5530, con il nome corretto a pennarello, dice che ci sono riuscito.

Parto nel primo gruppo in fondo per tenere un ritmo prudente. I cinque minuti al chilometro di media, che millantavo nella fase di preparazione, al primo chilometro sono già una mera illusione. Ma va bene così. All'ottavo chilometro il semaforo della Schuttelstraße rimane al suo posto, mentre sotto un tifoso alza la sciarpa con la scritta "Forza Napoli". Al chilometro 11 il pacer delle 3h:30' mi supera e mi stacca come una figurina di un album Panini qualsiasi. L'ultima volta che guardo l'orologio è il passaggio alla mezza in 1h:50'. Per avere un finale con un tre seguito da un altro tre dovrei fare un split negativo. Più facile che mi cada in testa un semaforo rosso. Nel classico passaggio del parco del Prater, con il giro attorno alla Lusthaus del km 33, in altre edizioni con contorni da girone Dantesco, questa volta mi ritrova in grande spolvero. Il pacer delle 3h:30' è ormai ad un tiro di schioppo, ma all'uscita dal Prater m'inchioda il viale parallelo alla Schuttelstraße dove non riesco più a respirare. Al km 38 ho ormai le gambe di legno, mentre un idrante, poco dopo, mi risparmia la doccia del traguardo. Gli ultimi chilometri sul Ring davanti all'Opera e i suoi ballerini, al Parlamento e al Teatro Burg  sono un piacere che valgono tutto il rallentamento finale. Con grande soddisfazione taglio il traguardo, per la decima volta di seguito nella maratona di Vienna, con il tempo, che apprezzo molto, di 3h:40':37" e uno split negativo di 3 secondi.


Partenza vista dall'elicottero

Davanti all'Opera, km 10 e 40

Marx

Prova lo sgambetto. Non riuscito.

     Il dettaglio dei vari passaggi:

5 km09:29:2800:26:3126:3105:1911.31
10 km09:55:3000:52:3226:0105:1311.53
15 km10:22:0101:19:0326:3105:1911.31
20 km10:47:4701:44:4925:4605:1011.64
Split HM10:53:1801:50:2005:3105:0211.93
25 km11:12:2202:09:2419:0404:5412.28
30 km11:37:2602:34:2825:0405:0111.97
33 km11:53:1802:50:2015:5205:1811.34
35 km12:02:5602:59:5809:3804:4912.46
40 km12:30:5703:27:5928:0105:3710.71
Ziel12:43:3503:40:3712:3805:4610.421570


sabato, marzo 25, 2023

Mezza Maratona a Vienna Nr 3

Ciao mi chiamo Christian e sto partecipando alla mini serie delle mezze maratone a Vienna consacrata all' Orso Polare. La prima mezza di gennaio è andata bene, intorno all' 1h:41', la seconda meglio ma non sotto l'ora e quaranta di un nulla. Altra beffa,  alla fine un tizio che sembrava mio nonno mi ha rapinato la posizione sulla linea del traguardo per un decimo di secondo. In questa terza ed ultima gara della mini serie proverò finalmente a stare sotto l'ora e quaranta. Parto bene, tranquillo e riconosco subito il tizio della rapina della gara precedente: porta una divisa di un gruppo sportivo che non esiste neanche più. Ce l'ho sott'occhio e si vede che è partito più forte di quanto riesca a tenere. Tant'è, inizia il secondo giro e si vede che cala, adesso lo supero. Non un gran affare, questo qui mi s'incolla dietro e gli faccio da scia, aspetta che faccio il contrario. Lo lascio passare e vediamo cosa succede. Il ritmo è ottimo, molto meglio delle altre volte e in questo terzo e ultimo giro non voglio mollare la presa. Mancano quattrocento metri al traguardo e un paio di persone ci hanno già superato. Questo qui davanti è già bello cotto, adesso lo supero. Facile facile, ora non mi resta che tenere. Ups, ma da dove salta fuori questo? Mi supera ai 150 metri come se niente fosse? Mi dispiace per te, ma oggi non mi va di farmi fregare ancora la posizione sul traguardo. Gli mollo uno scatto che gli sbianco gli ultimi capelli di altro colore che gli sono rimasti e vediamo cosa risponde.  


Alla mia terza mezza maratona di Vienna sono fiducioso di fare bene, le gambe riescono finalmente a digerire degli allenamenti decenti e sono curioso di vedere il risultato in gara. Finalmente riesco a partire con un ritmo costante che tengo per i primi due giri. Al terzo giro non vedo il perché dovrei mollare. All'ultimo chilometro prima del traguardo, però, sono già cotto e nella vaschetta. Mi sa che oggi lo sprint finale lo risparmio per la maratona di Vienna. Però sto tizio qua che ai 400 metri mi supera come se fossi alla frutta proprio non mi va giù, anche perché rimane nel mirino. Apetto i 150 metri e parto in progressione. Visto, l'ho bruciato. Momento, ai 70 metri mi risupera con un scatto che mi pietrifica. Rispondo per quel che posso ma mi guarda, sorride e mi tiene a bagno maria. Il crononometro impietoso (come se non lo sapessi) dice venti centesimi dietro. Però caro Christian mi sono proprio divertito e ti faccio i miei complimenti con stretta di mano e abbraccio.   

I mio tempo finale è di 1h:36':53". Dettaglio dei giri: 31':54", 32':31" e 32':27". La classifica finale si trova qui. Nella classifica della serie (vengono presi i due migliori risultati) un ottimo 18-emo posto con la graduatoria completa qui.

Riscaldamento

Metà gara

Col patron della corsa



venerdì, marzo 10, 2023

Mezza Maratona a Vienna Nr 2

 


Seconda tappa dell'Eisbärlauf di metà febbraio. L'allenamento procede bene e mi chiedo se in gara 2 riuscirò a fare meglio dell'appuntamento di gennaio. Un clima questa volta molto diverso, che non ha niente a che vedere con un  meteo caro gli orsi polari, che poi sono la mascotte di queste mezze maratone. Mi trovo pioggia, sole e vento così che ogni giro da sette chilometri ha la sua stagione. Il primo giro in 31':59" è una mera illusione, il secondo in 33':21" mi fa sperare di tenere e il terzo in 34':31" è da vero panico. In ogni modo il tempo finale netto è di 1h:39':53", che è ancora un tempo con un tre che segue l'uno, mi va più che bene. La classifica finale si trova qui. L'ultima tappa della serie a metà marzo.

domenica, gennaio 29, 2023

Mezza Maratona a Vienna Nr 1


Non è quasi cominciato il nuovo anno che già mi ritrovo in gara. Questa volta una mezza maratona qui al Prater di Vienna. Una giornata uggiosa, fredda che non fa venir voglia di alzarsi presto per andare a ritirare il pettorale e presentarsi al via. Rimango stupito dal gran numero di persone che, come me, questa mattina hanno fatto la stessa scelta. Evidentemente il clima delle gare podistiche sta cambiando. 

Per quanto mi riguarda sono veramente curioso di vedere quello che riuscirò a combinare. Nella gara di San Silvestro sui 5 km  e rotti mi sono trovato al traguardo un tempo abbastanza lento e non ho grandi aspettative. Il mio orologio, che vuole fare lo smart,  mi dice che nella mezza maratona non mi devo aspettare più di un 1h:44'. Gli do fiducia e mi dico che sarebbe già un ottimo risultato nel caso ci riuscissi. 

Il percorso prevede tre giri da 7km al termine dei quali è facile vedere con quale ritmo si sta andando. Riesco ad effettuare i primi due giri in 32' e in 33'. All'inizio del terzo e ultimo giro mi sembra proprio realistico un tempo finale con 1h e un 3 subito dopo, basta non crollare. Ci riesco bene e così mi aggiudico un bel 1:39':12" che mi garantisce il 50-emo posto e il 15-mo di categoria. La strada intrapresa per ritrovare un po' di velocità mi sembra ora quella giusta. Il prossimo 19 febbraio si replica, mentre la classifica finale si trova qui

In questo periodo avrei dovuto partecipare alla Grande Corsa Bianca sull'Adamello, ma anche quest'anno, purtroppo, non riesco ad essere al via.


mercoledì, gennaio 04, 2023

Quo Vadis

 


C'è una cosa che mi meraviglia sempre più col passare del tempo. Vale a dire che il bravo podista da crisi di mezza età prima o poi mette anche lui le scarpe il chiodo. Pensa che ormai abbia già dato. Il personal best nella maratona ormai è scolpito nel marmo più pregiato e  mai potrà più essere scalfito. Prevale una certa noia di fondo, che fa passare dal blog degli anni zero, agli amici virtuali di Facebook degli anni dieci, ai follower su Instagram alla soglia degli anni venti, magari con qualche avventura su Youtube grazie alla nuova Go-Pro trovata sotto l'albero di Natale. Ma social o non social qualcosa sembra incepparsi nell'ingranaggio motivazionale. Certo l'over training è sempre in agguato, e rimandare un allenamento non è mai sbagliato, ma il tasto del telecomando con la scritta Netflix è un serpente che non molla. Le uscite latitano, le iscrizioni alla gare non hanno seguito in quanto si fa fatica a raggiungere perfino la linea di partenza (DNS perché la sveglia del iPhone non ha funzionato per le batterie scariche). Così piano piano altri eventi e gruppi Whatsup, quelli che scaricano le batterie dell' iPhone, hanno il sopravvento.

Questo è anche il  periodo nel quale dovrei fare propositi per il nuovo anno. Per esempio seguire la via dei miei coetanei, semplicemente cambiare hobby. Anche il mio gruppo sportivo si è sciolto. Potrebbe servirmi iscrivermi alla Newsletter della Porsche? Prenotare una guida di una Tesla? Iniziare a farmi la cantina? Magari. Invece sono ancora su questo blog, sempre fermo agli anni zero e insensibile ai cambiamenti che mi dovrebbero portare perlomeno ad un account su TikTok. 

Non voglio però andare troppo fuori tema e intanto che aspetto il 10 gennaio, pietra tombale di tutti i buoni propositi per il nuovo anno, ho deciso, per questa mia quattordicesima stagione di corsa, di ricominciare dalla mezza maratona. Così sarò al via dell'Eisbärlauf, tre mezze, una al mese, per i prossimi tre mesi qui a Vienna. 

Per gli allenamenti ho deciso di seguire un gruppo Telegram esclusivo che riporta le più occulte tabelle d'allenamento che i vari Runners World non hanno mai avuto il coraggio di pubblicare. Rivista che una volta divoravo, ma che, purtoppo, non ha il target del podista da crisi di mezza età ormai maturo. Infatti non ho mai trovato un articolo che dicesse "Le tabelle per smettere di correre in tre settimane". Oppure nella rubrica del medico sportivo non ho mai visto un "Smettere di correre senza passare dall'ortopedico è possibile". Manca completamente anche l'articolo della neodottoressa dietologa, con tanto di foto che spiega il declino di riviste alla Playboy,  del tipo "La dieta ideale per una vita sedentaria di successo". 

Se è questo quello che passa il convento, Best Age invece di Personal Best, gli allenamenti occulti di Telegram è la mia ultima speranza, che poi proverò a documentare su questo blog.


domenica, gennaio 01, 2023

Gara di San Silvestro 2022

Dopo tre anni di pausa sono tornato ai nastri  di partenza della gara di San Silvestro qui a Vienna. Una prestazione che rivela il mio stato di forma attuale nelle distanze corte. Paragonata con la prestazione del 2017 ci sono due minuti di differenza, un po' troppi per essere giustificati con il passaggio alla nuova categoria M50.


Questo il dettaglio di tutte le mie partecipazioni:

Silvesterlauf - 5.325m

2009-12-31

0:24:47

495

Silvesterlauf - 5.325m

2010-12-31

0:21:24

139

Silvesterlauf - 5.325m

2011-12-31

0:20:44

99

Silvesterlauf - 5.325m

2012-12-31

0:20:52

110

Silvesterlauf - 5.325m

2013-12-31

0:20:03

82

Silvesterlauf - 5.325m

2014-12-31

0:20:41

87

Silvesterlauf - 5.325m

2017-12-31

0:21:28

110

Silvesterlauf - 5.325m

2019-12-31

0:26:37

805

Silvesterlauf - 5.325m

2022-12-31

0:23:37

222





lunedì, dicembre 05, 2022

Bilancio stagionale 2022


Con la gara del Wien Rundumadum (WRU) anche questa volta termina qui la mia stagione. Ora è momento di bilanci. Che dire di quest'anno appena passato. Parto dai numeri che forse è più semplice.

Gare concluse 7, tre maratone, tre ultra e, ufficialmente, anche una cinque chilometri. Un totale di 1021 chilometri col pettorale portato al traguardo. Solo nel 2016 sono riuscito a correre un centinaio di chilometri in più. 

Parto in gennaio, a Trieste, con la prima ultra dell'anno per il trail della Bora. Qui colleziono subito il secondo DNF della carriera. Non male come inizio. Visto il tipo di gara, e gli errori che  faccio, ci sta e non mi sbilancio più di tanto. A febbraio ho una buona condizione che mi fa ben sperare per la gara scozzese di Cape Wrath, il mio vero obbiettivo stagionale. Invece colleziono una serie di intoppi, sempre fuori dal mio controllo, che mi mettono fuori servizio per qualche settimana. Tento di recuperare il tempo perduto ma m'infortuno subito. Solo in Aprile, nella maratona di Vienna, riesco a ritrovare una corsa senza dolori. Un po' tardi per la prestazione e così collezziono uno dei peggiori risultati nella gara viennese. Ormai è chiaro che in Scozia non potrò essere al meglio e così decido di spostare il clou della stagione a settembre, dove voglio tornare in Svizzera per lo Swiss Peaks 360. La maratona del Welsch, pochi giorni dopo quella di Vienna, mi dice che la strada intrapresa è quella giusta, ma manca ormai pochissimo all'appuntamento scozzese di fine Maggio. 

In Scozia riesco a partire e finire classificato per mera fortuna.  Il meteo, il tipo di gara della corsa a tappe e terreni sconosciuti sono una sfida tremenda. L'errore grossolano che faccio il settimo giorno, vale a dire partire con scarpe non mie, senza ammortizzamento e mai usate prima, lascia il segno. Riesco non so come a ricevere la medaglia, ma disintegro le suole dei miei piedi. Il danno non è indifferente e in giugno, due settimane dopo Cape Wrath, ho in programma di partire per la Mozart. Nessuna chances: non parto (DNS). I piedi finiranno di spellarsi solo a fine novembre cinque mesi dopo. 

A luglio, finalmente, riprendo a correre come si deve. Ho anche il privilegio di accompagnare Christian Magadits, alias Magi, alla sua seconda trasferta nella valle della morte in California. Gli rimango al fianco per molte ore e le sensazioni che ho, specialmente nella salita finale, sono ottime. Al ritorno dagli Stati Uniti la voglia di fare bene in Svizzera è tanta. Forse troppa. Così ad inizio agosto sono di nuovo fermo per infortunio al polpaccio. Continuo a non riuscire più a capire quando il carico d'allenamento diventa troppo.

Arrivo alla partenza dello Swiss Peaks dopo dieci giorni di stop assoluto. Qui la corsa non è così importante, mi dico, e mi propongo di trovare la condizione strada facendo. Invece sono sempre lì pronto a gettare la spugna, anche se poi le gambe mi sconfessano. La condizione, invece, questa volta strada facendo peggiora e tutto nella testa diventa difficile. La soddisfazione al traguardo è incredibile, ma le difficoltà incontrate pesano a livello psicologico come macigni. Ad un certo punto penso anche che sia arrivato il momento della mia ultima ultra della carriera.

Dopo lo Swiss Peaks, invece, la mia voglia di tornare a gareggiare è enorme. Ho voglia di rivincita. Tra condizione approssimativa, gambe stanche e pesanti, tornare a correre su dei livelli accettabili è ora veramente duro. Però ho ancora la gara del WRU e qualche settimana di tempo a dispozione. In mezzo anche la maratona di Linz. Riesco ad inannellare diverse settimane con ottimo carico e ritrovo anche accenni di qualità. Alla maratona di Linz provo di nuovo la gioia di un tempo sotto le quattro ore con split negativo. Al WRU forse sono un po' affaticato, ma ho un grande supporto su tutto il percorso. Parto, per la nona volta, con grande sicurezza. Una leggera flessione nella Lobau non m'impedisce di riconfermare il piazzamento dello scorso anno. Vale a dire decimo posto con un solido recupero negli ultimi chilometri.

Due settimane di pausa e via che riprendo la preparazione per la mia  quattordicesima stagione di gare di corsa. Sto molto bene ed ho una grande voglia di correre. Forse è questo il miglior risultato stagionale di questo, inconsueto, 2022.