domenica, agosto 22, 2021

Pronti per lo Swiss Peaks 360


Terminati gli ultimi allenamenti e rimesso in sesto l'apparato dentale, ormai mancano solo pochi giorni prima del mio via allo Swiss Peaks 360. Non credevo che i problemi dentali portassero via così tanta energia, ma il peggio dovrebbe essere alle spalle. 

Lo Swiss Peaks 360 è una gara non-stop che prende il via domenica 29.08.2021 a mezzo giorno e termina sabato notte 5 settembre a mezzanotte (156 ore il limite). Il percorso si snoda lungo 360 chilometri con 26583 di dislivello positivo nelle Alpi Svizzere Vallesi, la parte francese. Partenza da Oberwald e arrivo a Le Bouveret, la sorgente del lago di Ginevra. Una zona della Svizzera per me tutta da scoprire. Il passaggio a Champex sarà lo stesso della gara UMTB, che però si svolgerà qualche giorno prima.

Difficile, per me, fare previsioni in una gara del genere. Un mese fa al Großglockner navigavo nelle retrovie in una gara di un singolo giorno e, in  Svizzera, già finire la gara sarebbe un gran risultato. La mia strategia sarà molto semplice, vale a dire andare piano e costante tra le 6 basi vita. Nelle basi vita riposare il tempo sufficiente per riprendere il cammino senza raggiungere lo stato di zombie. Più facile a dirlo che a farsi.

 Il live Tracker  è quello consolidato del Legendstracking e per chi avesse dei problemi di insonnia, potrebbe provare con la cura del Live della gara per una settimana intera. Si trova su:

https://360swisspeaks.legendstracking.com/#

Pettorale Nr: 331


Traccia degli ultimi chilometri

mercoledì, agosto 04, 2021

Großglockner Ultra Trail - GGUT

  

La bella notizia, in questo viaggio di cinque ore che da Vienna mi porta a Kaprun, dove parte la gara GGUT, è che la gara si farà. Sono quasi arrivato, ma fino a questo momento non avevo ancora la certezza di prendere il via. La ragione? Il meteo. Non sono mai stato a Kaprun o Zell am See, stazione invernale di grido che di solito registra il tutto esaurito. Anche perché tutte queste ore in macchina, in questo periodo migratorio, non è che agevolino la decisione. In tutti questi anni non sono riuscito a partecipare in quanto ho sempre preferito prendere il via al DirndltalExtreme, che si svolgeva a pochi giorni di distanza. 

Due filosofie di gare completamente diverse. Il  DirndltalExtreme  che nasce dalla passione per le Ultra dell'organizzatore Gerhard e la sua voglia di far provare nuove emozioni ai suoi partecipanti. Le stesse che ha provato sulla sua pelle in giro per il mondo in gare come Bad Water.  Dall'altro lato il GGUT con una potente macchina organizzativa, uno sfondo fantastico con le montagne più alte di tutta l'Austria, che non lascia nessun desiderio insoddisfatto.  

È il turismo industriale che marcia a vele spiegate da queste parti, dove, nell'offerta estiva non può mancare anche il Trail. Sembra tutto uscito da un master in Event Management, tutto perfetto e professionale. Ma c'è qualcosa che sembra non essere in sintonia, una voce che si ribella ed è il meteo della montagna. Spietato. La gara dei 110Km alla quale ero iscritto, doveva partire alle 22, ma alle 21:45 un signor temporale, come solo le alte montagne sanno regalare, ha messo in chiaro chi è che comanda.  L'organizzazione non si lascia prendere dal panico, sposta la partenza di qualche ora, accorcia il percorso di trenta chilometri e fa partire la gara dei 110 assieme a quella degli 80. Trenta ore era il tempo limite iniziale, dieci ore in meno con il taglio, tanto per non fare aspettare troppo per il prossimo temporale. 

Alle 2:30 sono già bello sveglio e pimpante dopo una bella dormita nel baule della macchina. Mi lascio abbindolare dal briefing online  e alla partenza sono l'unico che si presenta con la giacca Gorotex a tre strati e pantaloni lunghi in nylon anti pioggia. "La crema solare oggi non servirà proprio", con queste parole l'addetto all'organizzazione ci saluta sul bus navetta che ci porta alla partenza. Non faccio neanche in tempo a vomitare per il mal di autobus, che si parte. Siamo un serpentone enorme che parte lungo la ripida pista da sci e dopo alcuni minuti sudo già come una bestia, alla faccia  del freddo e della pioggia che non sembrano mai esistiti.

Al primo ristoro decido che il serpentone è meglio lasciarlo andare avanti, che intanto cerco di fare entrare la mia giacca invernale nello zaino. Missione impossibile e così mi tocca metterla a tracolla. Intanto ho già inquadrato il tipo di gara. Salite molto lunghe da camminare coi bastoni, specialità nella quale proprio non primeggio. Le discese, invece, ripide, lunghe e spacca quadricipiti con l'inciampo sempre dietro l'angolo non sono da meno. Insomma, tranne qualche rara e facile forestale, non è che abbia tutta quella voglia di spingere. Faccio il turista, mi gusto il paesaggio e mi abbrustolisco le braccia e il naso sotto il sole cocente dei duemila metri, con la giacca gorotex sempre nei piedi che sbatte dappertutto.

Nel primo pomeriggio comincio a prenderci gusto e passo il punto più alto ai 2600 metri prima del maltempo, così da essere sicuro di non essere fermato per evitare pericoli. Quello che mi sorprende, qui, è un passaggio sulla neve in discesa in grande pendenza, che è diventato un binario da pista da fondo. Impossibile stare in piedi e così scendo come i miei soci di fianco, vale a dire da seduto, ma senza slittino, tanto per scaldare i glutei e decidere che ho bisogno di nuovi pantaloni. E pensare che mi ero portato anche i ramponcini sperando che  l'organizzazione ci obbligasse a metterli nello zaino. 

Sono qui al Großglockner sopratutto per provare un po' tutto in vista dello SwissPeak. Così tiro fuori una borraccia con filtro nuova di zecca e provo a filtrare e bere acqua che trovo in giro. L'attacco di diarrea che mi viene dopo, magari potrebbe non avere niente a che fare. Nella lunga discesa da 1900 metri di dislivello provo finalmente a  forzare. Un appoggio sul bordo un po' troppo ardito e subito precipito di sotto. Ma con due giravolte mi trovo nel tornate di sotto e posso continuare come se niente fosse a distruggere, per il nulla  della gloria, le dita dei piedi. Posizioni conquistate duramente e perse in un attimo per un lungo pitstop nel punto più facile e veloce della gara, col pensiero se non sia capace di filtrare l'acqua oppure dare la colpa agli antibiotici che ho appena finito di prendere per un ascesso dentale. 

Con il morale sotto i tacchi e l'unico pensiero di non finire oltre il tempo massimo, affronto gli ultimi venti chilometri con il meteo che ha deciso, finalmente, di vendicarsi sui polentoni. Quando i primi sono già arrivati sotto il sole per la gioia dei fotografi e fiumi di birra, ecco che la montagna decide di dare un taglio a questo brodo di giuggiole. Oppure dare un senso al materiale che mi sono portato durate tutta la giornata. Così arrivo all'ultimo ristoro che piove a dirotto, vento freddo e tuoni in lontananza in sottofondo. Alcuni decidono subito di abbandonare, un altro paio decide di prendere il "tele trasporto" in coppia che permette di guadagnare mezz'ora e superare con il dono dell'invisibilità. Però questo clima e tipo di terreno comincia a farmi ricordare che sono ancora in gara, e nella discesa fangosa trovo finalmente un terreno adatto per recuperare diverse posizioni pensando in inglese. Concludo dopo 18 ore e 21 minuti con la 229-ema posizione finale, che se ci fossero stati ventimila partecipanti non sarebbe poi stata così male. Ma su 314 partenti, non è che poi mi dia tutta questa fiducia in vista dei prossimi appuntamenti. 

Che dire alla fine di questo GGUT. Solo per il fatto di non aver potuto disputare la 110, mi fa venir voglia di tornare subito l'anno prossimo. E poi l'anno ancora dopo, perché magari ci sarà una sospensione o un blocco per il temporale.  Ma prima di guardare avanti, un po' di nostalgia in quel DirndltalExtreme c'è ancora tutta. Le sue montagne particolari, il ritrovo,  il gruppo ridotto, le lunghe ore di corsa continua sui dolci profili, la fibia finale e il Käserkrainer  all'arrivo. 

Guardiamo avanti.

Dirndltal Ultima edizione 2019.
Ultimo abbraccio finale con l'organizzatore Gerhard Lusskandl


Giacca a tracolla e via sul salitone GGUT



mercoledì, luglio 28, 2021

GGUT 2021 pronti alla partenza

Venerdì  mattina 31.07 partirò da Vienna con destinazione Kaprun per partecipare al Großglockner Ultra Trail. Saranno 110 km per 6500D+ tutti in ambiente alpino alle pendici del  Großglockner, la vetta più alta austriaca.

Partenza in notturna alle ore 22 di venerdì, con il live della gara al link di datasport (pettorale 40).

Oppure, ancora meglio, con link live gold


venerdì, luglio 09, 2021

Avanti

 Archiviato l'Hochwechsel Trail, luglio continua con l'avvicinamento allo Swiss Peak360 per la fine di agosto.

Lo scorso fine settimana sono passato a Bad Blumau per assistere alla gara delle 24h/12h. Quest'anno mi sono accontentato del pettorale di beneficenza per accompagnare  amici durante la competizione delle 12 ore, senza, come ho fatto lo scorso anno, provare delle avventure nella gara delle 24 ore. 

La prossima tappa, per me,  sarà il Großglockner Ultra Trail che si svolgerà   il prossimo 31 luglio.

domenica, giugno 13, 2021

Hochwechsel Trail, un weekend di gare

 Sono appena tornato da Kirchberg am Wechsel dopo un fine settimana di gare. Ho partecipato a tre delle quattro gare in programma e sono stato l'unico, tra tutti i partecipanti, che ha fatto questa scelta:

1 giorno: gara trail da 10km, 260 D+ (classifica 10km)

2 giorno: gara trail da 79km, 3300 D+ (classifica ultra trail)

3 giorno: gara trail da 25km, 1120 D+ (classifica mezza maratona trail)

Era anche possibile partecipare ad una classifica Titan completa sui tre giorni, ma bisognava scegliere, per il secondo giorno, la variante maratona da 44km, anziché quella ultra da 79 Km. Visto che l'unica gara che a me veramente  interessava era la Ultra, ho deciso di aggiungervi anche la gara del giorno prima e quella del giorno dopo, rinunciando purtroppo alla classifica Titan della combinata.

L'aspetto più difficile, nel mio caso, è stato quello di prendere il via in gare di diversa lunghezza con partecipanti freschi e motivati a dare tutto nell'ambito della stessa giornata. Unica eccezione i dodici partecipanti alla classifica Titan, coi quali ho condiviso la partenza del primo e del terzo giorno.

Il primo giorno, sulla gara dei 10km, l'unica incognita che mi riguardava è stato il ritmo da tenere in gara. Ho scelto di stare sempre tranquillo sia in salita che in discesa per non compromettere le gambe nei giorni successivi. Strategia che mi è riuscita fino al km 9 dove poi ho deciso di fare l'ultimo chilometro a tutta. Tanto per recuperare un po' di posizioni perse nei vari tratti di discesa, ma anche caricare inutilmente i quadricipiti per il giorno successivo. Gara finita in 52':17" al 17-emo posto di categoria.

Il secondo giorno di gara è stato, invece, il più semplice da gestire. Non molti partecipati, ma tutti super motivati. Non ricordo una partenza del genere in una gara ultra. Vale a dire, per quelli davanti, sui primi chilometri pianeggianti, un ritmo sotto i 4min/km che ha poi tirato tutto il gruppo. Così, per me, stare in fondo è stato molto semplice e dopo alcuni chilometri ho anche fatto la conoscenza della scopa, che accompagnava l'ultimo corridore. Essere ultimo al secondo ristoro dopo 20km di corsa su 80 non mi ha mosso di un millimetro e sono rimasto fedele alla mia strategia. Vale a dire gestire le gambe in vista del finale e per la gara del giorno successivo. La mia fatica è terminata dopo 12h:5' con il 12-emo posto di categoria trovando anche la possibilità di recuperare qualche posizione nelle discese finali senza strafare.

Il terzo giorno di gara è stato quello più difficile. Non per le gambe, che erano sopra le mie aspettative, ma per il fatto di partire con gente fresca pronta per una mezza maratona. Una partenza ad un ritmo allucinante che mi ha costretto a stare subito in fondo al gruppo. Al primo dei due ristori sono così arrivato ancora ultimo  assieme alla scopa. Come il giorno precedente non mi sono affatto perso d'animo ed ho continuato del mio passo. Poi, verso la fine, ho recuperato diverse posizioni specialmente nella discesa finale, dove ho lasciato andare le gambe. Gara finita in 3h:28' per la 22-ma posizione di categoria e una citazione di merito finale dello speaker.

Chiudo questi tre gironi, che hanno segnato il mio ritorno alle gare dopo mesi di pausa forzata, con un bilancio molto positivo in vista delle gare dei prossimi mesi. Anche se il terzo giorno non sono riuscito  a stare vicino a quelli che hanno partecipato alla classifica Titan, mi ha soddisfatto il controllo che ho avuto durante i tre giorni di gara.  Nei miei prossimi appuntamenti,  primo fra tutti il Peak360, saranno decisivi un'ottima gestione del fisico e un grande controllo nei diversi giorni di gara.  

Secondo giorno - pomeriggio

Arrivo terzo giorno


Primo giorno

Secondo giorno


Terzo giorno





Arrivo esausto al secondo giorno


martedì, giugno 08, 2021

Pronto al debutto 2021

 A pochi dalla partenza dell'Hochwechsel Trail ormai credo proprio che non ci saranno cambiamenti dell'ultim'ora. 

Così venerdì 11.06 sarò a Kirchberg (AUT) al via della prima giornata gare sul percorso di 10 Km con 210D+.  Questo il programma completo:

Venerdì 11.06.2021: 10 Km 210D+, partenza alle 17:30

Sabato 12.06.2021: 79 Km 3300D+, partenza alle 5:30

Domenica13.06.2021: 25 Km 1120D+, partenza alle 9:00

 Non parteciperò alla combinata sui tre giorni in quanto, per potere entrare in questa classifica, occorre essere iscritti al sabato sul percorso dei 44km, mentre, invece, ho optato per il percorso da 79km.


martedì, aprile 27, 2021

Cambia il Vento?

 

3 giorni di gare sull' Hochwechsel il prossimo 11 giugno? Senza privilegi di categorie varie? Senza che, per correre sulle montagne bisogna chiedere un favore a qualcuno, un foglio speciale o sfruttare qualche lacuna legislativa? 

Non ne ho la minima idea. 

Però mi piace molto l'idea di poter ricominciare da lì. E se anche stavolta arriverà la solita la mail, che  ricevo di solito in questo periodo del tipo "spiace ma" e via di questo passo, non farà una gran differenza di una più o una meno. 

È solo la piacevole impressione che lo "stiamo fermi per paura di" stia pian piano lasciando il passo all' "andiamo avanti nonostante che", che mi ha fatto subito iscrivere.