martedì, aprile 23, 2019

E ora?

VCM: primo giro di boa
Terminata il passaggio alla prima boa stagionale, con la maratona di Vienna, è l'ora di ricalibrare la direzione dei prossimi appuntamenti. Parlo di boa in quanto abitualmente la maratona di Vienna segna un cambio nella gestione delle gare e degli allenamenti. Ora il fulcro si sposta decisamente nella preparazione delle ultra. Mozart100 (15 giugno) è senza dubbio il mio prossimo obbiettivo. Ma nel frattempo ci sarà tempo per la maratona del Welsch (4 maggio).
Però, visto il calendario, può darsi che sia anche ai nastri di partenza dell' Ötschermarathon (25 maggio), la mia prima ultra in assoluto della carriera alla quale non sono mai più tornato. Magari solo al primo giorno per una rifinitura in vista di Salisburgo, che quest'anno si prospetta una Mozart100 molto tosta.

Anche se, vedendo quello che sta facendo il settantenne Gene Dykes, che fa il personale sotto le tre ore in maratona a settantanni usando come preparazione le ultra, invece dei lunghi, viene voglia di imitarlo. Un tipo di preparazione che, per quanto mi riguarda, non mi ha sorpreso più di tanto. Anzi, comincia a farmi considerare le mie prestazioni su gare brevi ottenute dopo le ultra in modo diverso.

martedì, aprile 09, 2019

VCM 2019

Tempo: 3h:47':35".
prima mezza 01:43:50

seconda mezza 02:03:45

Splendidi i tratti senza sentire l'aria molesta.








martedì, aprile 02, 2019

Ultimi giorni prima della maratona di Vienna

Sono questi gli ultimi giorni prima della mia prima maratona stagionale. Non sarà per me un debutto nella distanza, tanto meno nella manifestazione, che mi vedrà alla partenza per la settima volta consecutiva.
Quest'anno, però, le motivazioni sono diverse. La disciplina in se, intesa come ricerca del personale  sui 42,195km, non fa parte dei miei programmi stagionali. In aggiunta, in questo periodo dell'anno mi trovo alle corde con un aria primaverile che mi fa funzionare molto male i polmoni. Allergia.
Però questa volta, non come lo scorso anno, il fenomeno non mi ha colto di sorpresa. Anzi, mi sta affiancando da diverse settimane costringendomi a limitare gli allenamenti o, a volte, anche cancellarli. Ci sono stati giorni in cui credevo veramente che rimandare la partenza non sarebbe stata affatto una cattiva idea.

Poi ho cominciato ad analizzare la situazione, che ha origine da una causa che non posso controllare e colpisce solo determinate persone con diverse intensità. Un'origine molto iniqua, rampa di lancio ideale per interpretare il ruolo della vittima. Quello del sarei perfetto se non fosse per l'evento xy che mi tocca subire. Del sarei stato incredibile se non fosse stato per quest'altro evento yz che ho dovuto subire. E via di questo passo.

Qui ho cominciato a cambiare il modo di vedere la gara di domenica prossima. Non come l'ennesima occasione mancata, ma la sfida contro circostanze sfavorevoli. Non che con un mio determinato atteggiamento esse possano cambiare, anzi, se c'è un punto fisso è che mi mettono in croce, volente o nolente. Coi farmaci meglio sorvolare. Non che quelli comuni funzionino, ma neanche quelli  prescritti dal medico e magari sulla lista del doping, a me, servono a ben poco.

Ma è proprio in mezzo a  queste circostanze sfavorevoli che ho trovato la motivazione alla battaglia. Del nonostante tutto, alla fine, la voglia di dare il massimo anche quando basta un niente per annullare il mio rendimento e umiliarmi nel cronometro.  Circostanze che avranno in pugno il tempo col quale taglierò il traguardo, ma che, invece, non avranno nulla da dire sulla mia voglia di partire. Neanche sulla gioia che assaporerò ad ogni sottopassaggio o passaggio cementificato in cui i polmoni avranno la loro estate di San Martino. E se anche dovessero essere 42km e rotti di colpi di tosse e respiro affannoso, alla fine sarò sempre io a decidere, e non le circostanze, se la mia gara sarà un successo oppure no. Non vedo l'ora.

domenica, marzo 24, 2019

Inizio stagione trail: Lindkogel Trail

Con la medaglia di legno al collo
Se l'inizio si vede dal mattino, questa si prospetta una stagione molto dura. Oggi mi sono presentato ai nastri di partenza del Terzo Lindkogel Trail, gara a cui ho già partecipato due anni fa, per tornare ad assaporare il clima del trail con un numero di gara. Ma anche per testare un po' il mio stato di forma.
Il mio risultato, però, è stato molto scadente. Dalle 3h:39' del 2017 sono passato a 4h:28' nel 2019 sullo stesso identico percorso e meteo simile. Non è stata una bella corsa, ma semplicemente una tortura. Un ambiente così ostile, per quasi la totalità del percorso (in tutto 33km con 1300D+), non l'avevo mai provato. Già al secondo chilometro potevo già tornare a casa a respirare aria più adatta al mio sistema immunitario, che con certe piante proprio non va d'accordo. Per questo motivo ho già quasi cancellato dalla mia agenda le gare in maggio e fine aprile, ma per i prossimi anni penso di farlo anche per marzo. La classifica finale si trova qui.
A due settimane dalla maratona di casa, qui a Vienna, questo risultato è tutt'altro che incoraggiante.

Unica nota positiva della giornata, la bella gita fuori porta organizzata dal Team "Grazie Mille" che per l'occasione, a gara terminata, si è riunito in una bella gelateria di Bad Vöslau.




martedì, marzo 05, 2019

Preparazione

In ogni preparazione
non può mai mancare
Come ogni anno questo è il periodo della preparazione alla maratona di Vienna. Come sta procedendo? Beh va. Nessun problema in particolare, magari qualche tendine mugugna un po', ma niente che mi abbia ancora fermato.
Il fatto è che se i volumi sono molto bassi mi risulta abbastanza semplice rimanere lontano dagli infortuni. Infatti, dopo dieci anni di corse ininterrotte, non mi sono ancora infortunato guardando la champions in tv, o meglio, visto che i tempi sono cambiati, sui siti di streaming. La pubblicità della pay-tv dovrebbe provare questo tasto, altro che dieta vegana, scarpe a drop zero, HIT training, uova alla Rocky Balboa, personal training e le ultime novità degli studi danesi sulle corse in montagna.  Il vero allenamento a prova d'infortunio è quello delle ripetute davanti alla vecchia tv, che lo smartphone fa ingobbire e ne risente lo stile della falcata. Qualcuno ha mai visto un keniano che manda i messaggi  whatsup o si collega con runstrassic? Ecco questa è la verità.

Lo scorso anno di questi tempi viaggiavo a ritmo del personale nella mezza e nella sei ore. Quest'anno, invece, uso il metodo easy cheesy: "Rimanda a dopodomani l'allenamento che hai pensato per domani, perché l'overtraining è meglio prevenirlo che curarlo".
Sono così curioso di vedere i suoi frutti, magari già nel Lindkogel Trail il prossimo 24 marzo. Per la maratona di casa dovrò pazientare altre due settimane fino al 7 aprile.

Poi vedrò cosa mi porterà giugno quando inizierò con le ultra. Per luglio, invece, ho in programma delle novità, ma c'è ancora tempo per definirle a modo.




venerdì, febbraio 22, 2019

Spine: sfida accettata!

Ora il mio programma stagionale è definito. Il mio finale di stagione sfiorerà il 2020 in quanto la mia sfida della Spine Race è stata accettata.
E allora l'undici gennaio 2020 sarò al via della Spine Race.





domenica, febbraio 10, 2019

Cricket Cross Gara 3

Ultima gara della serie cross sul percorso della società di atletica di Vienna. Molti più partecipanti rispetto la seconda gara, in tutto 31 e tutti molto tosti. Per quanto mi riguarda, netto miglioramento rispetto alla gara 2. Ho completato il percorso da 9350 metri in 40':37" che mi è valsa la 17-ema posizione finale. L'unica nota negativa è che alla fine, a pochi metri dal traguardo, ho accusato una contrattura alla Bolt che mi è costata secondi e sprint. La classifica finale si trova qui.