martedì, maggio 16, 2017

Prossimo

35000 medaglie pronte per la distribuzione al Frauenlauf
Archiviata la fase delle maratone, ora riprendo il filo delle ultra, anche se quest'anno la mia stagione inizierà solo il 18 giugno con la Mozart 100. Poi proseguirà in agosto con il Dirndltal Extreme, in settembre con l'Adamello 180 per finire in ottobre con il Rund Umadum a Vienna.
Come preparazione, mi sono iscritto per il secondo anno consecutivo al Trail del Salame a fine maggio, mentre domenica prossima sarò impegnato nel Frauenlauf.
Manca quest'anno una corsa inedita, chissà che strada facendo non mi capiti l'occasione.

martedì, maggio 09, 2017

Maratona del Welsch

A pochi metri dal traguardo
Dopo due settimane dalla maratona di Vienna, sono tornato a cimentarmi nella distanza regina nel sud della Stiria per la classica maratona del Welsch, giunta ormai alla 23-ema edizione. Per me è stata la quarta presenza, la terza da Ehrenhausen a Wies.
Quest'anno il mio gruppo sportivo Freunde Des Laufsports non ha iscritto nessun gruppo, così mi sono presentato ai nastri di partenza senza nessun obbiettivo particolare, se non quello di incrementare l'altimetria in vista della prossima Mozart100 in giugno.
La gara è stata contrassegnata da un bellissimo meteo che ha messo a dura prova la mia gestione di gara. I primi chilometri li ho corsi ad un ottimo ritmo e alla mezza, il mio TomTom segnava un tempo di 1h:50', avendo affrontato le salite con un ritmo deciso e controllato in discesa. Poi dopo i primi sintomi di stanchezza alle gambe, ho provato a tenere duro fino alla salitona del km 32, dove poi sono passato al passo chiudendo di fatto la mia prestazione. A questo punto non sono quasi più riuscito a tornare alla corsa, precipitando in uno split positivo di 27'. L'ultima spiaggia è stato il ristoro del km 40, dove sulle ali dell'entusiasmo per essere tornato alla corsa per inerzia (discesa), ho provato il turbo con un bicchiere di vino bianco Welsch Riesling. Il risultato è stato catastrofico e per poco non sono dovuto andare infermeria per problemi intestinali. Sempre di buon umore ho tagliato il traguardo dopo 4h:08', mantenendo comunque delle riserve per la festa finale sotto il classico tendone allestito nella piazza di Wies.

Anche se la tenuta sulla distanza non è stata delle migliori, la maratona del Welsch è stata una buona tappa di avvicinamento alla prima ultra stagionale. Dopo le mie precedenti passate apparizioni al Welsch, che per diverse ragioni le ho sempre affrontate tirando fino all'ultimo, questa volta volta mi sono concesso un approccio più soft cercando sempre di gustarmi la corsa nonostante le difficoltà incontrate. Da bocciare tutte le prove che ho fatto col vestiario, dalla canottiera alle calze che mi hanno quasi dissanguato. La classifica finale si trova qui.

 
Seconda parte di gara
Welschriesling: c'è una ragione per cui questi tipi di bicchieri
e bevande non si trovano spesso nei ristori delle maratone  

giovedì, aprile 27, 2017

VCM 2017

Nel Prater
La 34-ema edizione della Vienna City Marathon è ormai storia. Dopo la nevicata di mercoledì in città, il tempo si è un po' aggiustato alla domenica, con sole, basse temperature e un vento quasi sempre contrario molto fastidioso.
È sempre bello partire la domenica mattina presto per portarmi alla partenza ed incontrare solo corridori. La metropolitana era intasata, ma lo stesso sono riuscito a riconoscere qualche amico prima della partenza per gli ultimi saluti prima del via.
La temperatura era quella ideale per le grandi prestazioni, il vento forte, invece, proprio no. Sono partito dal secondo blocco senza particolari problemi ed ho tenuto il mio ritmo con un po' di riserva per i momenti migliori del fine gara, che però non sono mai arrivati. Nella ricerca delle scie sono andato un po' troppo a sprazzi e alla fine le gambe pesanti mi hanno impedito di correre il mio miglior tempo nella maratona di Vienna per un minuto e mezzo finendo in 3h:23', alla mia quinta partecipazione consecutiva. Però dopo due anni filati sopra le tre ore e mezza, con il miglioramento di quest'anno quasi quasi mi è tornata la voglia di continuare con l'allenamento della maratona, anche se gli stimoli per correre contro il tempo non sono mai stati il mio forte.
Col fatto di aver anche partecipato alla staffetta aziendale con il parziale dei primi 15km, ho avuto, oltre alla doppia medaglia, un seguito nel classico locale del Prater.
In ogni modo il dopo gara è stato un tour de force, con visita medica immediata per lo studio scientifico ULTRON e annesso buffet, poi un passaggio al locale Shuttel dei Freunde Des Laufsports con tanto di birra post VCM e alla fine nella Schweizerhaus per concludere in bellezza la giornata.

Il 6 maggio si replica con la maratona del Welsch.



domenica, aprile 02, 2017

Comincia la stagione del Trail: Lindkogel Trail

Prima salita Jubiläumskreuz
Nel pieno della preparazione della maratona di Vienna, ho deciso di aprire una parentesi nella tipologia di allenamento recandomi alla vicina Bad Vöslau per partecipare al Lindkogel Trail, gara di apertura della stagione trail da 32,8km e 1300 metri di dislivello positivo. È stata la mia terza gara in tre settimane, dopo una breve parentesi a Fischament per classici 10km, terminati con un tempo di 43':16"  non proprio brillante come le altre volte.
La prima edizione del Lindkogel Trail ha visto la partenza di oltre 160 trailer, un numero non male, dove il percorso non ha mai lasciato il tempo per trovare un ritmo tranquillo.
Interessante è il fatto che le mie gambe si siano comportate meglio su terreni che quest'anno non ho ancora provato, come le discese e le salite ripide. I problemi maggiori, invece, li ho avuti nel finale, dove le gambe erano bollite, ma anche nelle parti di leggera pendenza, sia in salita che in discesa.

Altra gara dalla navigazione eccellente, dove alcuni hanno accennato a dei problemi di balissaggio, che per me erano inesistenti. Gara passata assieme a Michele dove per lunghi tratti abbiamo condiviso lo stesso ritmo, ma alla fine ero proprio piantato e non sono riuscito a tenere la sua scia, terminando comunque in un ottimo 3h:39':06".
In ogni modo questo è stato solo un assaggio del prosieguo della stagione improntata ancora sull'ultratrail. Nelle prossime settimane, invece, la divisa è quella di finalizzare la preparazione alla maratona di Vienna ormai alle porte.
La classifica finale del Lindkogel Trail si trova qui.

Al traguardo

domenica, marzo 19, 2017

Ritorno alla gare con la mezza maratona

LCC Eisbäerlauf  3
Dopo diverse settimane di ininterrotto allenamento, ho trovato finalmente il tempo e la voglia per tornare a gareggiare in una mezza maratona. Era dal 2012 che non partecipavo più a questo tipo di gara, e oggi, col numero attaccato alla maglia, mi è tornato subito chiaro il motivo. Per me stare più di novanta minuti ad una frequenza cardiaca vicina, o sopra, al 90% della frequenza massima, è uno sforzo che non riesco ad improvvisare. Sui 5, o magari 10 chilometri, mi risulta più facile, mentre nella maratona il mio ritmo è più tranquillo, senza parlare delle ultra.  Siccome quest'anno sono riuscito ad effettuare delle sessioni in soglia, ho voluto vedere il peso che hanno avuto sulla mezza. Il meteo è stato fresco e decisamente umido, condizioni ideali per scartare un possibile influsso dei pollini, ormai in piena stagione.
In gara sono tornato ad usare un orologio gps, nel mio caso un tomtom 3 nuovo. Non ha avuto molto peso rispetto alle gare fatte senza orologio perché il pace che indica il tomtom è costantemente sballato. Invece quando poi scarico i dati sul computer, i dati risultano corretti. Per me è solo un dispositivo di tracking o al massimo per controllare il tempo trascorso durante la gara.

La gara LCC Eisbärlauf 3 l'ho conclusa in 1h:32':51", solo venti secondi in più rispetto al mio personale segnato nel 2012, con tre giri da sette chilometri fatti sempre impiccato (30':09",30':51' e 31':45"). Al primo giro non sono neanche riuscito a riconosce Michele che mi ha accompagnato per un breve tratto. Un risultato alla vigilia inaspettato. La classifica completa della gara si trova qui.

Prossimi appuntamenti con le gare: domenica prossima con la 10km a Fischament, un classico che ho affrontato già tre volte, e la novità del Lindkogel trail la settimana dopo.




mercoledì, febbraio 15, 2017

Vita da maratoneta

Studio di tabelle col solito risultato: infortunio.
In questo frangente della mia carriera di podista post mezza età, il ritorno ad un regime di allenamento pre-maratona, che qualcuno magari arditamente definirebbe quasi serio, ho potuto riassaporare sensazioni già provate, che ahimè avevo quasi dimenticato. Vale a dire il classico infortunio di febbraio/marzo in vista della preparazione della maratona primaverile, quando il mio fisico, finalmente, comincia a rispondere bene agli allenamenti.
Non è stato un caso, infatti, che negli ultimi due anni passati non mi sia infortunato affrontando la preparazione all'acqua di rose. Magari con un'ultra in mezzo tanto per rallentare un po' le gambe, cancellare vecchi dolori e pervenire sessioni che nel giro di pochi minuti mi mettono subito KO, come neanche giorni interi passati senza recchia su valli e creste, mi hanno mai fermato.

Non che a correre ultra non mi sia infortunato, anzi, ma posso capire un piede che si prende un paio di mesi di vacanza dopo una serie di gare come Davos, Adamello e WRU. Ma non una gamba, che neanche dopo venti minuti, pretende tre settimane di relax perché quella sera gli girava così.
Solo per questo mi verrebbe voglia di iscrivermi ad una 500 miglia. Poi vorrei vedere se alla fine non riesco a far digerire, a queste signorine gambe così delicate, che magari non sia meglio una gara come la maratona invece di un'ultra. Ma alla fine lo so, che per ripicca sui piedi, faranno finta di niente e gireranno giorni interi come se niente fosse.
  

domenica, gennaio 22, 2017

Vita da ultra, vita da maratoneta

Se c'è un aspetto della vita da ultra-trailer che mi piace è che è inutile parlare di questo strano hobby con la gente che mi circonda in quanto difficilmente si viene capiti, sempre che ci sia qualcosa da capire. Alcuni colleghi ci provano arrampicandosi sugli specchi della forza della mente, della resilenza, che neanche il correttore ortografico di google sa cosa sia, magari davanti ad un pubblico composto da venditori di mobili. Ma è durissima.

Non come quando ho cominciato a correre con la prospettiva di affrontare la mia prima maratona, dove tutto il mondo doveva sapere quali sono stati i miei progressi di allenamento, le mie tabelle e così via. I social network hanno così un senso, spazio ideale per i primi successi, la tabella di allenamento e la dieta che si sta usando. E poi è molto facile incontrare qualcuno che si trova nella stessa situazione e ci si capisce subito. "Oggi ho fatto un lungo che ho finito alla Tergat", "Ieri sette ripetute sui mille metri ai tre e cinquanta al km", "Mi fa male il ginocchio, sarà colpa del drop elevato?".
Come si fa, dopo, a non ricevere un accenno di solidarietà, un consiglio sulle nuove scarpe o un'idea per un nuovo tipo di preparazione. 

Stiamo parlando di movimento fisico, il corpo apprezza, abbassa il colesterolo, riempie il fisico di endorfine e non può che non fare bene alla propria salute. Perlomeno così stà scritto in tutti i manuali della corsa e nella sezione salute del giornale gratuito della metropolitana, appena sopra alla foto del siluro d'acciaio che permette di perdere 20kg a seduta. "Basta non esagerare" dice sempre il mio medico prima di firmare il certificato per l'Adamello Ultra Trail 180. 

Perché anche il maratoneta più sprovvisto sa che che il carbo-loading si fa qualche giorno prima della gara, le vesti col numero, senza strapparle, si preparano la sera prima e non si gioca a dadi nelle ultime 12 settimane prima del giorno X, questo per far si che si avverino le scritture della "Maratona in 6 mesi".

In fondo, è quello che più mi piace della preparazione alla maratona di Vienna: un ritorno alla normalità della vita da podista. Qualche settimana di serio allenamento, come vogliono i professori, guru, radiocronisti e ingegneri, prima di tornare alla malsana vita da ultra, dove per preparare una gara tipo T201 passo più tempo a leggere Thomas Mann e guardare il film di Sorrentino girato a Davos, che sulle montagne.