martedì, luglio 12, 2016

Maratona delle notti bianche San Pietroburgo

Edi, Kauko e Igor al traguardo
Alla quarta settimana di gare consecutive, mi sono concesso la partecipazione alla maratona delle notti bianche nella città di San Pietroburgo in Russia. L'occasione è stata quella di festeggiare il cinquantesimo compleanno del mio amico Edi con una maratona un po' fuori mano.
Con un tempo di 5h:51':04" abbiamo terminato brillantemente anche questa maratona contrassegnata da un gran caldo.

Qualche nota sulla logistica della gara

Ho organizzato la maratona per conto mio, senza appoggiarmi a nessuna agenzia, anche se mi sono aggregato al gruppo del mio amico Edi. La parte più complicata è stato il visto. Un visto che ho ottenuto direttamente all'ambasciata russa di Vienna. Per il visto russo a Vienna da italiano, occorre un Meldezettel non più vecchio di sei mesi. Senza Meldezettel, l'ambasciata di riferimento è quella di Roma, non quella russa a Vienna. Per prima cosa ho prenotato l'albergo (hotel Moscowa) con booking.com, così ho ottenuto l'invito per il soggiorno, invito che ho pagato 700 rubli extra.
Poi, siccome non ho altre assicurazioni sul viaggio tipo quelle che offrono le carte di credito, ho stipulato un'assicurazione extra da 10 euro per quattro giorni con la compagnia Uniqa. La sanità austriaca non era sufficiente. Con questi documenti ho compilato la domanda del visto online, rispondendo a tutte le domande e poi stampato il risultato. Poi vi ho incollato sopra una mia foto recente valida per il passaporto. Ho anche compilato un foglio in word (russo-inglese) trovato online con sopra le estremità della mia assicurazione del viaggio. Poi ho prenotato online la visita al consolato russo di Vienna, dove poi mi sono recato con tutti gli incartamenti (meldezettel, richiesta visto con foto, invito hotel, foglio assicurazione, copia contratto assicurazione e passaporto). Il primo appuntamento disponibile in aprile era dopo sette giorni, ma a fine maggio era diventato di tre mesi.
Al consolato hanno controllato che avessi l'appuntamento, poi dopo aver pagato 35 euro con il bancomat (contanti non vengono accettati) e consegnato la documentazione sono tornato a casa senza passaporto. Dopo sette giorni sono ritornato al consolato per ritirare il mio passaporto con il visto.
Alla maratona mi sono iscritto dal sito ed è costata 20 euro e non era necessario presentare un certificato medico.
Dall'aeroporto di San Pietroburgo all'hotel ho preso un taxi con il mio amico Edi, che era già prenotato per lui, un servizio che offrono i pacchetti delle agenzie. Però è possibile senza grandi problemi prendere il bus fino alla stazione della metro e da lì arrivare fino all'hotel Moscowa passando dalla linea 2 alla 4. Le stazioni sono scritte in cirillico ma anche in inglese e non è difficile salire sul treno giusto. Per il biglietto metro singolo, lo si compra dallo sportello della stazione (gettone). Nelle macchinette si compra la scheda (60 rubli) vuota che poi va ricaricata sempre nella stessa macchinetta (5 corse 170 rubli). Il menu della macchinetta era anche in inglese e quindi utilizzabile, per chi come me, non conosce il russo. Al ritorno sono andato all'aeroporto con la metro e bus. Il biglietto del bus l'ho fatto direttamente sull'automezzo, come tutti gli altri passeggeri.
Al ritiro pettorale e alla partenza sono andato in metropolitana e non ho trovato difficoltà. Al ritiro pettorale, nell'Expo maratona, ho anche usufruito di un massaggio di un'ora a 800 rubli.
In gara, ai rifornimenti abbiamo trovato acqua in bottiglie da mezzo litro, qualche banana e pane nero. La medaglia è bella e dopo l'arrivo abbiamo ricevuto, oltre all'acqua, del tofu. Per 20 euro di iscrizione oltre alla maglietta, non ci si può aspettare grandi rinfreschi, ma tutto il blocco del traffico della città sono valsi molto di più del prezzo dell'iscrizione. Il chip del tempo era legato al pettorale, in alcuni tratti mi sono messo la maglia sopra la testa perché mi grattava troppo, ma poi dopo una settimana mi sono trovato squalificato nella classifica ufficiale. Probabilmente il chip non ha segnato il tempo nel passaggio alla mezza o il pettorale non era sempre visibile.
Il percorso della gara è molto scorrevole, passa vicino a molti punti turistici ma il problema quest'anno è stato il gran caldo. In più le splendide notti bianche pregara non garantiscono molto riposo. Per me è una competizione per ammirare la città.

Per chi non è mai stato a S. Peitroburgo, penso che un pacchetto organizzato sia il modo migliore per partecipare alla maratona delle notti bianche. Per quelli come me, invece, che hanno già visitato le classiche attrazioni turistiche della città, magari il viaggio organizzato in proprio offre la possibilità di vedere attrazioni alternative, come una visita sui tetti dei palazzi o il museo di Dostojewski.


Al ristoro


Sulla nevsky prospekt
Al traguardo


martedì, giugno 28, 2016

Veitsch 2016

In azione sul Teufelsteig
Come lo scorso anno sono qui sulla frontiera del monte Veitsch per completare l'abbinata Mozart -Veitsch in una settimana. Questa volta ho delle sensazioni migliori, anche se i problemi che ho avuto a Salisburgo alla gamba sinistra non sono del tutto scomparsi. Con Michele arriviamo in tempo per ritirare il pettorale e scattare una foto prima della partenza. Quest'anno è la trentesima edizione della gara e i partecipanti sono numerosi. Con un sole quasi prepotente partiamo alle nove in punto, il mio obbiettivo di giornata è quello, oltre  terminare la gara di 54km e 2200 metri di dislivello, quello di correre più possibile in salita. Nella prima sezione mi riesce a meraviglia, ma alle prime discese comincia a darmi fastidio qualcosa nella coscia posteriore, è il riaffiorare dei problemi sentiti la settimana scorsa a Salisburgo.
Al primo passaggio di consegna della staffetta mi ritrovo con un ottimo tempo intermedio ma con le gambe usurate. Così cambio strategia e da qui in avanti cerco di prenderla comoda, ma il dolore diventa sempre più insopportabile. Sul plateau del monte Veitsch la crisi diventa preoccupante, mentre la corsa è solo un bel ricordo, anche il passo diventa problematico con numerosi inciampi e la difficoltà di alzare la gamba sinistra. Mi chiedo se valga ancora la pena continuare, se sia arrivato finalmente il momento di accettare il primo DNF della carriera. Con uno degli ultimi tempi intermedi di sezione, arrivo al secondo passaggio di consegne della staffetta, il posto adatto per staccare il pettorale dalla maglia.Qui sorprendentemente ritrovo la compagnia di Michele, dove anche il suo trail di Zugspitz  della settimana scorsa non sembra così ben digerito.
Nel terzo e ultimo tratto il tipo di terreno cambia e così provo a continuare. In effetti la discesa nel bosco su terreno morbido non è dolorosa e  ritrovo fiducia. Che però i problemi non siano svaniti nel nulla, me ne rendo conto quando mi trovo sul piano delle forestali, ma ormai non vedo più nessun ostacolo per raggiungere il traguardo. Traguardo che taglio in solitaria dopo 6h:48' con grandissima gioia e per la prima volta mi sento di baciare il terreno dell'arrivo.  La classifica finale si trova qui.

In difficoltà
Pronti per partire

domenica, giugno 19, 2016

Mozart 100

Al secondo ristoro
Era da un po' di tempo che aspettavo quest'appuntamento per la mia seconda presenza a Salisburgo per partecipare alla Mozart 100, quest'anno con un tracciato leggermente modificato rispetto allo scorso anno, un po' più lungo e duro. Per l'occasione ho sfoggiato il mio nuovo vestiario, acquistato apposta (attenzione, non rientra nel materiale obbligatorio) per partecipare alla gara nella città di Mozart, una sorta di copia del vestito tradizionale ma di un materiale adatto alla corsa.
Quest'anno il meteo è stato molto differente, con uno splendido sole che nel pomeriggio ha lasciato spazio ad un piccolo temporale, ma niente di paragonabile al diluvio dello scorso anno. Tra le chiacchiere tra i soliti ultras e foto, è arrivata in un attimo l'ora di partire, le cinque del mattino, per i classici due giri nei dintorni delle città, con un totale di 104km e 3000 metri di dislivello positivi.
Quest'anno ho scelto una tattica molto semplice a livello teorico, vale a dire correre su ogni salita e andare tranquillo del mio passo in pianura e discesa. Già dall'inizio mi sono sorpreso della facilità di corsa in salita, mentre sono rimasto un po' perplesso sul mio ritmo sulle strade asfaltate pianeggianti. In ogni modo, la parte nuova del percorso, un misto di sentieri abbastanza impegnativi, mi ha entusiasmato. Forse un po' troppo, perché il quadricipite posteriore sinistro si è malmesso, un infortunio che conoscevo solo nei miei trascorsi calcistici. In ogni modo il primo giro l'ho concluso con un buon ritmo e magari un po' troppo brillante, anche se per due volte ho sbagliato strada per aver interpretato male i segnali (tre frecce nella direzione giusta e una in quella sbagliata, ho visto solo quella; una freccia che indicava dritto, l'ho interpretata come andare su in alto).
Nel secondo e più impegnativo giro, teoricamente si trattava di ripetere lo stesso ritmo, cosa che mi è accaduta fino ad un certo punto. Il sole e muscolatura hanno cominciato a farsi sentire, ma pensare di farsi più di dodici ore di corsa senza problemi è un po' come chiedere la luna. Così, al primo incontro ravvicinato con il lago Fuschl, quasi tutte le salite lasciate alle spalle, non ho resistito alla tentazione ed ho fatto un bel bagno rinfrescante. Esperienza che mi ha rimesso in carreggiata, bissata pochi chilometri dopo al ristoro della cittadina Fuschl am See.
Col secondo passaggio al circuito automobilistico è arrivato un temporale, il quale mi aspettavo più rinfrescante, invece, oltre a rendere l'asfalto viscido, mi ha creato qualche problema respiratorio. All'ultimo ristoro alle porte della città sono arrivato bello cotto, ma carico di speranze in quanto il percorso era ormai abbastanza agevole. Invece, appena uscito dal ristoro, non sono più riuscito a correre, almeno fino a quando i gels presi per disperazione non hanno cominciato a fare effetto. Così, sui ripidi gradini della montagna cittadina a due km dal traguardo,  ho provato ad andare a tutta, compreso un paio di scivolate sulla scalinata della discesa finale. Sforzo che a grandi linee ha avuto la stessa utilità della crema solare per i cani.
Comunque nel centro storico di Salisburgo ho poi avuto il tempo per tornare ad un ritmo ragionevole, salutare personalmente almeno due terzi dei turisti in piazza e tagliare il traguardo prima che iniziasse la seconda partita dell'Europeo di giornata.
12h:34' il tempo che ho impiegato per la 22-ema posizione generale, subito immortalato da una bella foto con tanto di cornice che è stato il regalo, oltre alla medaglia, per tutti i finisher. La classifica finale si trova qui.

Per concludere. Alla fine non ho potuto non ringraziare gli organizzatori della Mozart100 che hanno tolto, seppure per un giorno, il centro storico di una città come Salisburgo ai turisti per consegnarlo nelle mani di corridori ultra, che magari sono abituati ad andare nei posti più improbabili per trovare un po' di tranquillità in mezzo la natura o passare qualche ora girando intorno.


Incitamento personale per attraversare la strada

Punzonatura





giovedì, giugno 09, 2016

Mozart100 pronti al via

Dalla pagina FB Mozart100
Tutto è quasi pronto per la mia seconda partecipazione alla Mozart100, in quei di Salisburgo, il prossimo 18 giugno.

Per scaldare i motori, ho scelto una breve gara di rifinitura a Siegenfeld per il tradizionale Wappenlauf.
Gara che si è allungata rispetto agli anni scorsi e che quest'anno ha presentato l'insidia del terreno bagnato.
Ho provato il nuovo abbigliamento in versione Mozart e con una 27-ema posizione finale in 51':28" posso dire che tutto è ormai pronto per Salisburgo.

Sul Wappenlauf

lunedì, maggio 30, 2016

Trail del salame

Appena partiti

Domenica 29 maggio, approfittando di un allungo di una mia breve visita in Italia,  ho partecipato al Trail del salame, corsa in natura con partenza e arrivo a San Michele Tiorre nell'Appennino parmense. 36km con 1600 metri di dislivello positivi erano i dati salienti del percorso che ho scelto di disputare.

Alle otto e trenta siamo partiti sotto una leggera pioggerella, condizioni meteo che non mi hanno messo in allarme più di tanto. Dopo il passaggio attorno al primo castello, quello di Felino, ho dovuto invece constatare che ho sottovalutato la situazione, occhiali appannati e fango, che in alcuni tratti era davvero insidioso, mi hanno mostrato che avrei dovuto fare scelte diverse sulle scarpe e lenti. Però il bello della pioggia è che ha cancellato di colpo tutti i problemi respiratori che ho avuto nelle gare delle settimane scorse. Così, di ottimo umore, ho cercato un ritmo tranquillo ma costante, specialmente in salita. Il percorso è stato sempre vario, con la particolarità di essere spesso fuori dal bosco così da poter ammirare la bellezza dell'Appennino del quale sono sempre più fan. In alcuni tratti il fango era davvero insidioso e senza l'uso di corde appositamente collocate, non so come avrei fatto a salire.
La discesa su terreni scivolosi non è proprio il mio forte e nemmeno posso usare la scusa delle scarpe (vedi foto sotto), in quanto la seconda delle donne mi ha superato con estrema disinvoltura con le mie stesse calzature su tratti molto scivolosi. Ho provato anche un po' a tenere il suo ritmo, ma alla prima indecisione sono finito subito a terra. Così ho lasciato perdere la discesa e mi sono concentrato sulla corsa in salita, cercando di non usare mai il passo per quanto possibile. Tattica non del tutto strampalata che mi ha regalato un piazzamento nei primi trenta col tempo di 4h:08'. La classifica finale si trova qui.

Per concludere,  la levataccia della domenica mattina e il conseguente rientro a Vienna col treno notturno ne sono valsi la pena, il trail del salame è una gran bella gara con un'ottima organizzazione e uno splendido percorso.

Dormitina prima della partenza


Vista appannata

Scendere a razzo: a sinistra senza volo, a destra meglio dimenticare

A pochi chilometri dal traguardo
Una delle tante discese infangate




mercoledì, maggio 25, 2016

Berndorf Sunset Run per le 100 gare

Alla partenza
Dopo aver controllato la mia personale statistica di tutte le gare fin qui disputate, senza mai lasciare scampo al DNF, mi sono accorto che ormai ero in prossimità della centesima gara.
Così, per fare cento, ho preso la bicicletta e, dopo una bella scampagnata da quaranta chilometri attraverso le ciclabili delle terme, mi sono recato a Berndorf per disputare la mia terza Sunset run da 8.7km. Al via, ho ritrovato e salutato volti conosciuti per poi partire per i tre giri previsti. Il meteo era ottimo, ma non per il mio apparato respiratorio e dopo un buon primo giro, tosse e fitte allo stomaco mi hanno costretto a ridurre l'andatura terminando con grande affanno in 38':36" per la 42-ema posizione finale.
Il confronto con la mia prima apparizione è impietoso, anche se lo scorso anno ho fatto anche di peggio, ma è ormai evidente  che l'allergia alle graminacee mi causa una tosse fastidiosa con effetti negativi sulla prestazione.

La mia prossima gara sarà di nuovo in Italia, sull'Appennino Parmense, per il Trail del Salame, una gara per me inedita.


domenica, maggio 15, 2016

Velorun, debutto in una gara ciclistica

La partenza
Dopo aver concluso la mia seconda ultra annuale a tre cifre, ho deciso di concedermi uno svago in una gara ciclistica, specialità alla quale non avevo mai partecipato prima, se non in combinazione con la corsa.
Lo stimolo decisivo è stata la velorun a Baden, gara in linea di 37.4km con 400 metri D+, che si svolge in gran parte sulle strade che percorro quando di solito faccio un'uscita con la bici da corsa. In questo 2016 ho contato solo una uscita in bici da corsa, ma in quell'occasione ho testato gran parte della gara.
Al via ho cercato di tenere, per quanto possibile, una scia fattibile per le mie gambe e cercare di dare il meglio in salita, la parte centrale dove sono riuscito ad improvvisare meglio. Nella successiva discesa pedalabile, sapevo che sarebbero stati dolori, ma con il gioco delle scie sono riuscito a tenere il contatto con un gruppo che man mano aumentava di numero. Il finale è passato su un tracciato in mezzo a dei vigneti che proprio non conoscevo e con il fatto di voler stare coperto, mi sono trovato davanti improvvisamente l'arrivo, dove ho conseguito una buona 65-ema posizione in 1h:08', rimandando lo sprint finale al 2017. La classifica finale si trova qui.

Per concludere, la gara ciclistica mi è proprio piaciuta, c'è molta tattica e competizione, e su un percorso breve e ondulato, sono riuscito a nascondere molte lacune. Il prossimo anno mi piacerebbe essere di nuovo al via, magari con dei rapporti un po' più consoni ad un ciclista, per tenere il passo in pianura.

Così in scia che non mi si vede (terza posizione)