venerdì, febbraio 08, 2013

Cross sulla neve



Domenica 27 gennaio voglio debuttare nello sci di fondo, ho già noleggiato gli sci e la neve veramente non manca. Così come non manca la voglia di partecipare ad una gara di cross, sempre al cricket, ma questa volta con un paesaggio completamente diverso, completamente bianco. Allora prima di arrivare nel Wienerwald sulla pista da fondo, passo per il cricket e m'iscrivo alla gara 2. Alcune facce note, molta voglia di scherzare e prima di partire provo le calze Leguano per vedere se c'è margine per usarle in gara. La temperatura è gelida, il percorso è completamente bianco e in parte non battuto. Serve molta trazione, quella che non offre le mie calze. Ma la voglia di provare è così tanta che alla fine decido di tenerle anche in corsa. Parto abbastanza bene, ma dopo qualche giro la corsa diventa affannosa, l'equilibrio è precario e non ho nessuno slancio nei saliscendi. Non recupero posizioni, al contrario all'ultimo giro perdo anche una posizione. Finisco 4':30" sopra al tempo della prima gara. Troppo anche se c'è la neve. Altri corridori hanno avuto uno scarto tra i 2 e 3 minuti o anche meno. In ogni modo, correre in mezzo alla neve è sempre bello, in più ho molta voglia di sperimentare. Per una prestazione cronometrica migliore l'appuntamento è rimandato. La classifica finale si trova qui.
La giornata prosegue poi sulla pista da sci di fondo, dove provo ad improvvisare qualcosa che dovrebbe assomigliare al passo classico. Come si dice in questi casi? I margini di miglioramento proprio non mancano.

giovedì, gennaio 24, 2013

La stagione del cross



Gennaio è il mese in cui mi dedico al cross. Domenica 13 ho partecipato alla prima gara del Cricket Club ottenendo un ottimo sedicesimo posto e confermando il miglior tempo dello scorso anno. Al via decido di provare le nuove scarpe Mizuno Universe. Non sono ideali per il tipo di terreno, l'erba e terra, ma siccome il fondo è gelato e la prova del riscaldamento mi lascia soddisfatto, decido di provare. Gli atleti migliori, che gareggiano anche in pista, calzano le scarpe chiodate, l'attrezzo ideale in queste condizioni. Alla partenza riconosco un socio della corsa sul monte Ötscher, scambiamo qualche parere sulle varie corse effettuate e partiamo assieme in fondo al gruppo. Nelle gare di cross di solito si parte a razzo e anche questa volta è così. Dalle retrovie decido di mantenere la calma e di incrementare il ritmo nei saliscendi. Tattica ottima, invece di sfiancarmi nel cercare di agganciarmi nel rettilineo a chi mi sta davanti, tengo il suo ritmo per poi cambiare passo nelle piccole discese secche. Funziona decisamente. Nei giri finali riesco ad agganciare e staccare chi è partito troppo forte, anche se all'ultimo giro, complice il terreno che, causa neve e calpestio è diventato scivoloso, al tornantino volo in terra. Niente di grave, ma il corridore che avevo quasi raggiunto è già via e quello che avevo appena staccato mi è già sul collo. Però sono entrambi al gancio e con un finale a tutta riesco a lasciarli dietro entrambi. La classifica finale è qui. Domenica 27 seconda tappa con terreno sicuramente innevato, cercherò di non mancare.

martedì, gennaio 15, 2013

Neve e piedi leggeri



A Vienna nevica, l'inverno non si è fatto scappare gennaio e uno splendido manto nevoso ha imbiancato la città. Questa è anche l'occasione per provare le mie nuove calzature Leguano in mezzo alla neve. In soldoni, le Leguano non sono altro che due calze con un pezzo di gomma attaccato sotto. Quando le ho comprate, il venditore mi disse che nella neve sono eccezionali. Già correre con delle scarpe normali, magari col Gorotex, appena un po' di umidità entra nella scarpa mi da' un gran fastidio, figurati, ho pensato allora, con una calza. Bene, ora ho potuto provare di persona sul mio percorso campagnolo abituale tutto coperto di neve fresca e in parte battuta. Il risultato è incredibile, nessun fastidio ai piedi, anzi, un gran senso di libertà e leggerezza con una gran voglia di correre in mezzo alla neve fresca che sembra polvere.
Le Leguano le ho comprate all'Expo dell'ultima maratona che ho corso a Bregenz. Era un po' che volevo provare delle scarpe che promettono il "natural running", ma fino ad ora nessun modello mi aveva entusiasmato. A dire la verità neanche le Leguano, ma un po' perché costano meno delle altre scarpe, un po' perché più naturali di così c'è solo il piede scalzo.
La prima volta che ho provato a correre dietro a casa mia sulla strada ghiaiata, ho resistito per ben 30 metri, sentivo ogni sassolino nella pianta del piede. Ho pensato che bell'affare che ho fatto. Però, a camminarci su non ho avuto difficoltà, almeno questo mi sono detto. Per arrivare a correrci su ho dovuto adattarmi piano piano. Per iniziare ho usato il tapin, prima per cinque minuti, poi dieci, quindici e così via fino a trenta minuti. Dopo tre mesi di tapin sono tornato sul mio giro ghiaioso e sono riuscito a fare tutto il giro di 6 km senza problemi. Ora sono a 9 km. Il vantaggio di questo tipo di calzature è che il piede e il polpaccio di rinforzano molto, mentre lo stile di corsa cambia. Ora appoggio molto di più sul davanti del piede e molto meno sul tallone. L'altro notevole vantaggio è che ora riesco anche a calzare scarpe come le Mizuno Universe 4, che pesano solo 110 grammi in quanto non hanno neanche la suola superiore. Questo per me era impensabile almeno fino a qualche mese fa. Le Leguano sono ancora più leggere, ma per me, per una gara veloce non sono adatte. Il piede nella calza non è fermo, mancano i sostegni laterali e alla mia velocità massima, mentre la gomma si pianta molto bene sul fondo stradale, il piede mi scivola leggermente. Così provo un po' fastidio, tipo bruciore, ma in allenamento con andature medio alte vanno benissimo, mentre la mancanza di stabilità dovrebbe aiutare a sviluppare i muscoli della pianta del piede. Vedremo se problemi come la fascite saranno solo un ricordo. Con le Universe, invece, il piede è un tutt'uno con la suola e ti viene solo voglia di spingere al massimo. Ottime calzature per gare veloci.


domenica, gennaio 06, 2013

Il 2012 è finito, il 2013 è già iniziato



Come da quattro anni a questa parte, l'ultimo atto del 2012, per quanto riguarda la corsa, è la gara attorno al ring di Vienna per la tradizionale gara di San Silvestro. Meteo magnifico, record di partecipanti e al via ripeto l'errore di qualche anno fa, vale a dire partire nella pancia del gruppo. Così i primi chilometri intasatissimi li corro più sul bordo della strada, in mezzo al pubblico o sul praticello che separa la carreggiata. Come se la stagione del cross fosse già iniziata. A metà percorso sono già bello e cotto, però mi assesto su un buon ritmo che mi fa quasi ripetere il tempo dello scorso anno per un finale da 20':52 sui 5,35km del percorso totale. La classifica finale si trova qui.
Il 2012 finisce qui con 20 gare all'attivo: 4 cross, 3 maratone di cui una in collina, 1 ultra in montagna, 2 corse brevi in montagna, 2 mezze maratone, 5 diecimila, 2 ottomila e 1 cinquemila. Gli infortuni, solo due, non sono però stati trascurabili. Una'infiammazione al tendine della rotula e una fascite plantare mi hanno tenuto fermo completamente per tre mesi.


La befana è arrivata

La befana è passata di qui, l'ho presa per il manico della scopa e le ho fatto cadere due paia di scarpe dalla borsa:
Mizuno Universe 4 da 105 grammi per le corse più veloci



Per le corse un po' più tranquille sono arrivate le New Balance 880 V2, 311 grammi, neutre che però uso coi plantari.



Le NB880V2 le ho provate nel pomeriggio in un uscita da due ore lungo il Danubio con lo zaino in spalla. La prima impressione è veramente ottima.

martedì, dicembre 25, 2012

Avvento di corsa a Klosterneuburg




Domenica 9 dicembre, seconda domenica d'avvento, freddo, vento e sopratutto gara. Sono a Klosterneuburg per la seconda volta a correre la classica gara podistica. Anche se questa volta c'è il sole invece della neve, la costante del vento rimane. Il percorso è di soli 8 km, la prima metà a favore di vento, la seconda contro. All'inizio e alla fine la stessa salita, con annessa discesa, della rampa alla rotonda. Breve ma secca, spezza gambe. Un percorso tutt'altro che facile. Al via parto in mezzo al gruppo, molto coperto e alla prima discesa, dove inizia il percorso a favore di vento, spingo al massimo. Al giro di boa comincia la parte contro vento, qui cerco la scia di un corridore che per magia mi compare di fianco. Gli dico che non ha senso stare affiancati, che se ci alterniamo davanti andiamo più veloci. Così ci diamo il cambio ad intervalli regolari e, pian piano, andiamo a prendere i corridori che ci stanno davanti. Sull'ultima salita finale, siamo in tre, però perdo un po' il contatto. Nell'ultima discesa parto in una lunga volata, riprendo subito gli altri due soci e continuo la mia fuga. Quando il percorso però spiana, la velocità cala e il mio socio di fuga, che ne ha ancora, mi supera viaggiando indisturbato al traguardo. Un bel gioco di squadra che raramente si vede nella corsa. Alla fine arrivo 18-emo, meglio di due anni fa.


giovedì, dicembre 06, 2012

Diecimila di beneficenza



Qual è il senso della corsa?
La stagione sta per finire ed ho ancora in programma un paio di gare veloci. La prima è quella che si svolge domenica 25 novembre 2012 al Prater, organizzata dal mio club Freunde des Laufsports. Oltre all'aspetto benefico della competizione, il ricavato va tutto in beneficenza, la gara si svolge su di un circuito pressoché piatto con buone possibilità di fare un gran tempo. Riuscirò a ripetere la prestazione dell'anno scorso dove ho infranto il muro dei 40 minuti sui 10 km? Quest'anno alla partenza ci sono molti più concorrenti, c'è un pallido sole a scalfire la nebbia e la temperatura è gradevole. Ottime condizioni per premere sull'acceleratore. Al via mi presento, come faccio sempre in questo periodo, senza orologio. Mi sto allenando a sensazione e vorrei continuare con questo metodo almeno per qualche mese prima di giudicarne i risultati. La tattica di oggi è molto semplice, ci sono 4 giri, basta correrli ognuno sotto i dieci minuti e il personale è fatto. Al via parto davanti e mi lascio sfilare. Al termine del primo giro il cronometro segna 9':50", è un ottimo tempo se non fosse che sono già al gancio. Al secondo giro sono ai 20 minuti esatti, ancora perfettamente in tabella. Però non ne ho più, vorrei smettere e magari classificarmi nella gara dei cinquemila. Le gambe però sono di un altro pensiero e vado avanti. Al terzo giro comincio a gestire le forze, non vorrei rimanere piantato alla fine e magari perdere un buon piazzamento. Al quarto giro sono di nuovo in palla e provo ad aumentare, non di molto, ma mi basta per mantenere la decima posizione in assoluto, la terza di categoria con un bel podio finale.
Il senso della corsa? Durante la mia prima maratona un tizio si affacciò alla finestra e disse pressapoco questo nel suo austro-tedesco:"Se andate a lavorare fate senza correre".