sabato, novembre 19, 2016

Bilancio stagionale 2016

Buone vacanze ai piedi
Anche quest'anno è arrivato il momento del post che tratta il bilancio della mia stagione appena conclusa.
Ancora da record per quanto riguarda i chilometri in gara: 1130 km e 39000 metri di dislivello positivo affrontati con un numero attaccato alla maglia.
Le ultra che ho percorso sono state 7, di cui solo una sotto i cento chilometri confermando il trend quantitativo dello scorso anno.
Devo dire che ho decisamente migliorato le prestazioni nelle gare in ambiente alpino, tra tutte un'ottima prestazione nell'Adamello Ultra Trail.
Già in gennaio ho affrontato la prima ultra just for fun, anche se con qualche problema muscolare.
Ho poi rispolverato il cross ed è stato divertente, tornando addirittura sul podio di categoria in una gara sotto i venti minuti.
Aprile, invece, si è confermato un mese problematico con un clima primaverile per me ostile, dove la maratona di Vienna e l'Abbots Way ne hanno risentito, anche se in quest'ultimo ho fatto molto meglio rispetto al 2015.
A fine maggio è stato il periodo di massima forma, con un ottimo piazzamento al Trail del Salame. Forma che ho cercato di mantenere per qualche settimana fino alla Mozart100, una delle due gare in cui ho cercato di andare sempre al limite, ma con una prestazione non esente da problemi. Problemi muscolari che non si sono risolti nei giorni successivi, e così mi sono ritrovato sul Veitsch a combattere, con successo, contro il mio primo DNF della carriera.
Agosto è stato il mese dell'Iron Trail, una gara che ho svolto con l'handicap della quota, ma che ho affrontato con lo spirito di finirla, trovando anche un ottimo inaspettato finale. Ma 200 chilometri in ambiente alpino, a tratti con maltempo, lasciano il segno.
In settembre sono tornato a gareggiare sulla Rax, gara dove mi aspettavo un tipo di prestazione che proprio non è arrivata. Ma forse è servita per poter affrontare con più umiltà l'Adamello, una gara nella quale ho avuto veramente ottimi momenti, anche se inframezzati da una crisi micidiale di stomaco, dove alla fine sono andato oltre il limite di sopportazione dei miei piedi ottenendo un piazzamento inaspettato.
In questo stato ho voluto lo stesso affrontare la preparazione al Wien Rundumadum sulla falsa riga dello scorso anno, ma il mio piede sinistro non me l'ha consentito. Così non mi è rimasto altro che affrontarla con l'obbiettivo, se possibile, di finirla per la terza volta consecutiva.

E le gare su strada? Tranne la Mozart, che però aveva solo il 40% di asfalto, sono andato decisamente peggio rispetto agli anni passati. Chissà che non sia lo stimolo per tornare a fare meglio in questa tipologia di gare.
 
 

martedì, novembre 01, 2016

Wien Rundumadum terza edizione

Classico arrivo in palestra al sabato sera dopo oltre 16h di gara
Ci sono gare con le quali faccio fatica a capire come mai abbia deciso di presentarmi al via, ma se il DNF (do not finish - ritirato in gara) non fa parte del mio curriculum, dopo una miriade di gare, anche il DNS (do not started - non partito)  mi risulta sempre più indigesto.  Così, con un allenamento in dosi omeopatiche nelle gambe, 3 uscite da 10km e una gara da 8km in 5 settimane, ma sopratutto un dolore al piede che non mi abbandona dal dopo Adamello 180, mi presento al ritiro pettorale di questo Wien Rundumadum edizione 2016, 130Km e 1800 D+ attorno a Vienna. Con Michele affrontiamo la notte in palestra, dove al rientro dalla cena dal ristorante indiano, la ritroviamo già in profondo sonno e quasi rimaniamo chiusi fuori. Prima del via, saluto e scambio qualche impressione sulla stagione appena trascorsa con molti personaggi conosciuti, per poi ritrovarmi all'inizio del breefing che non sono ancora pronto. Al via, anticipato di un'ora rispetto agli anni scorsi, sotto una fastidiosa pioggerellina, sento i primi mal di pancia. Forse il freddo, infatti ho dimenticato a casa i manicotti, oppure il cibo ingerito, non mi fanno stare bene per i primi chilometri. Che non sarebbe stata una gara comoda lo avevo già preventivato, ma almeno all'inizio speravo in qualche momento di relax, invece neanche il meteo è di conforto. Le suole delle scarpe non sono a posto e scivolano, l'intestino richiede soste extra nel bosco e allora mi tocca chiamare la moglie per farmi portare del materiale nuovo, un vantaggio nella gara che passa sotto casa, ma in altre gare lontane certi errori non li ho mai fatti. Col nuovo materiale e vicino ai miei terreni di allenamento, ho un piccolo momento dove mi sembra che tutto stia volgendo finalmente per il meglio. Helmut ci accompagna per un tratto lungo il Liesing e molti amici dei Freunde des Laufsports ci incitano sulla strada.
Invece nella Lobau, passata la metà della gara, vecchi dolori lasciano spazio a quelli nuovi con le gambe che non mi lasciano scampo costringendomi ad alternare la corsa alla camminata. Michele, però, non va molto meglio e così rimaniamo insieme, visto che entrambi andiamo a sprazzi. Forse è proprio in questi frangenti che l'esperienza gioca un po' a favore e senza perdere la testa, andiamo avanti aspettando momenti migliori.
Dopo tre edizioni, con molti test sul percorso in MTB senza segnali, la navigazione risulta invece ottima e rimane uno dei miei grandi vantaggi.  Anche in condizioni menomate di tanto in tanto si aggiunge la compagnia di qualcuno che vuole andare sul sicuro senza conoscere la strada.
Appena ne ho l'occasione, provo ad usare il ritmo che avevo lo scorso anno, ma sono fuochi di paglia. Arriva l'ultima discesa dal Bisamberg che mi distrugge gli ultimi pezzi funzionanti di muscolatura, ma ormai il traguardo non scappa più. Dopo 16h:39':39" tagliamo il traguardo nella palestra che ci ha ospitati nella notte precedente, e lo sforzo pagato si sfoga in grandi emozioni.
Prima di affrontare il check-up medico finale, ho bisogno di una lunga pausa da passare disteso in quanto non riesco a stare in piedi.
La classifica finale si trova qui.

Corsa sul Nase per la foto