lunedì, maggio 30, 2016

Trail del salame

Appena partiti

Domenica 29 maggio, approfittando di un allungo di una mia breve visita in Italia,  ho partecipato al Trail del salame, corsa in natura con partenza e arrivo a San Michele Tiorre nell'Appennino parmense. 36km con 1600 metri di dislivello positivi erano i dati salienti del percorso che ho scelto di disputare.

Alle otto e trenta siamo partiti sotto una leggera pioggerella, condizioni meteo che non mi hanno messo in allarme più di tanto. Dopo il passaggio attorno al primo castello, quello di Felino, ho dovuto invece constatare che ho sottovalutato la situazione, occhiali appannati e fango, che in alcuni tratti era davvero insidioso, mi hanno mostrato che avrei dovuto fare scelte diverse sulle scarpe e lenti. Però il bello della pioggia è che ha cancellato di colpo tutti i problemi respiratori che ho avuto nelle gare delle settimane scorse. Così, di ottimo umore, ho cercato un ritmo tranquillo ma costante, specialmente in salita. Il percorso è stato sempre vario, con la particolarità di essere spesso fuori dal bosco così da poter ammirare la bellezza dell'Appennino del quale sono sempre più fan. In alcuni tratti il fango era davvero insidioso e senza l'uso di corde appositamente collocate, non so come avrei fatto a salire.
La discesa su terreni scivolosi non è proprio il mio forte e nemmeno posso usare la scusa delle scarpe (vedi foto sotto), in quanto la seconda delle donne mi ha superato con estrema disinvoltura con le mie stesse calzature su tratti molto scivolosi. Ho provato anche un po' a tenere il suo ritmo, ma alla prima indecisione sono finito subito a terra. Così ho lasciato perdere la discesa e mi sono concentrato sulla corsa in salita, cercando di non usare mai il passo per quanto possibile. Tattica non del tutto strampalata che mi ha regalato un piazzamento nei primi trenta col tempo di 4h:08'. La classifica finale si trova qui.

Per concludere,  la levataccia della domenica mattina e il conseguente rientro a Vienna col treno notturno ne sono valsi la pena, il trail del salame è una gran bella gara con un'ottima organizzazione e uno splendido percorso.

Dormitina prima della partenza


Vista appannata

Scendere a razzo: a sinistra senza volo, a destra meglio dimenticare

A pochi chilometri dal traguardo
Una delle tante discese infangate




mercoledì, maggio 25, 2016

Berndorf Sunset Run per le 100 gare

Alla partenza
Dopo aver controllato la mia personale statistica di tutte le gare fin qui disputate, senza mai lasciare scampo al DNF, mi sono accorto che ormai ero in prossimità della centesima gara.
Così, per fare cento, ho preso la bicicletta e, dopo una bella scampagnata da quaranta chilometri attraverso le ciclabili delle terme, mi sono recato a Berndorf per disputare la mia terza Sunset run da 8.7km. Al via, ho ritrovato e salutato volti conosciuti per poi partire per i tre giri previsti. Il meteo era ottimo, ma non per il mio apparato respiratorio e dopo un buon primo giro, tosse e fitte allo stomaco mi hanno costretto a ridurre l'andatura terminando con grande affanno in 38':36" per la 42-ema posizione finale.
Il confronto con la mia prima apparizione è impietoso, anche se lo scorso anno ho fatto anche di peggio, ma è ormai evidente  che l'allergia alle graminacee mi causa una tosse fastidiosa con effetti negativi sulla prestazione.

La mia prossima gara sarà di nuovo in Italia, sull'Appennino Parmense, per il Trail del Salame, una gara per me inedita.


domenica, maggio 15, 2016

Velorun, debutto in una gara ciclistica

La partenza
Dopo aver concluso la mia seconda ultra annuale a tre cifre, ho deciso di concedermi uno svago in una gara ciclistica, specialità alla quale non avevo mai partecipato prima, se non in combinazione con la corsa.
Lo stimolo decisivo è stata la velorun a Baden, gara in linea di 37.4km con 400 metri D+, che si svolge in gran parte sulle strade che percorro quando di solito faccio un'uscita con la bici da corsa. In questo 2016 ho contato solo una uscita in bici da corsa, ma in quell'occasione ho testato gran parte della gara.
Al via ho cercato di tenere, per quanto possibile, una scia fattibile per le mie gambe e cercare di dare il meglio in salita, la parte centrale dove sono riuscito ad improvvisare meglio. Nella successiva discesa pedalabile, sapevo che sarebbero stati dolori, ma con il gioco delle scie sono riuscito a tenere il contatto con un gruppo che man mano aumentava di numero. Il finale è passato su un tracciato in mezzo a dei vigneti che proprio non conoscevo e con il fatto di voler stare coperto, mi sono trovato davanti improvvisamente l'arrivo, dove ho conseguito una buona 65-ema posizione in 1h:08', rimandando lo sprint finale al 2017. La classifica finale si trova qui.

Per concludere, la gara ciclistica mi è proprio piaciuta, c'è molta tattica e competizione, e su un percorso breve e ondulato, sono riuscito a nascondere molte lacune. Il prossimo anno mi piacerebbe essere di nuovo al via, magari con dei rapporti un po' più consoni ad un ciclista, per tenere il passo in pianura.

Così in scia che non mi si vede (terza posizione)