martedì, maggio 08, 2012

Welschmarathon: la maratona del Welsch-Riesling

Sabato 5 maggio la sveglia è alle 4:40, perché così presto? Perché devo andare nel sud della Stiria, vicino al confine con la Slovenia per partecipare alla maratona Welschlauf. La gara si svolge tra le montagne della strada del vino, con partenza, per i maratoneti, a Wies e arrivo a Ehrenhausen. In auto arrivo alla stazione del bus navetta che dal traguardo mi porta alla partenza. Già sul pulmann si possono intravedere le strade da percorrere e il pensiero è quello di quanta strada ci sarà da percorrere, con delle belle salite. In ogni modo la distanza di ogni maratona è sempre quella: 42,195 km. Qui però ci sono delle salite da fare, 1440 metri di dislivello secondo l'organizzatore. A Wies, c'è già pronta la banda, che suona il suo repertorio. Qui incontro gli miei soci della mia società sportiva. Loro correranno, oltre che singolarmente, anche per la speciale classifica dei gruppi, dove il tempo viene preso sul quinto arrivato della squadra. In tutto la società ha iscritto due gruppi da cinque e due solitari, tra i quali ci sono io. Foto di rito e via che si parte sotto uno splendido sole, a mezzogiorno ci aspetteranno 25 gradi senza nuvole. L'ambiente è veramente molto bello, piccole strade asfaltate con saliscendi in mezzo ai boschi e vigneti. In queste valli la risorsa principale è la produzione vinicola di qualità, così come il turismo legato all'agricoltura. Questa manifestazione è un grande evento pubblicitario per tutta la regione. Ogni paese toccato allestisce il banchetto del ristoro, una doccia volante e magari qualche elemento musicale. I miei soci partono forte, vogliono fare un gran tempo, mentre io voglio fare un buon allenamento in vista di giugno e capire quanto posso tenere su salite e discese distribuite su più di quaranta chilometri. Fino al km 14 viaggio nelle retrovie al ritmo di 5:30, poi quando la strada comincia a salire, provo un cambio di marcia. Mi sento molto bene e riesco a recuperare molte posizioni e tutti i miei soci. La mezza maratona della settimana scorsa con trenta gradi mi ha fatto capire come si corre col caldo, vale a dire cappello sempre in testa, non saltare neanche una doccia per togliersi il sale dalla pelle, bere gatorade, acqua sulla testa e non mangiare nulla per evitare problemi allo stomaco. In discesa cerco di non forzare, almeno fino al km 35, per riuscire ad andare meglio in salita. Il passaggio più difficile è lo strappo che arriva dopo una lunga discesa, il cambio di pendenza inchioda le gambe. L'arrivo a Ehrenhausen dopo 3h:40 e più di mille metri di dislivello positivo, in mezzo a tutto il pubblico e speaker, è fantastico. Poi doccia freddissima e mangiata sotto il tendone con tutti gli altri soci, che tra l'altro hanno vinto la classifica dei gruppi. È un'interpretazione diversa della classica maratona piatta e veloce, dove si cerca di fare il proprio personale, ma è un modo di fare festa con la gente e la cultura di una regione, passando una bella giornata di sport. La classifica finale si trova qui, i dati del mio garmin qui.













sabato, maggio 05, 2012

Mezza maratona a Mörbisch


Sabato pomeriggio 28 aprile è arrivata l'ora di partire. Arrivo alla stazione di Meidling con la bici, il biglietto ce l'ho già e non mi devo preoccupare di quando arriverò, ho già avvisato che arriverò tardi al ritiro del pettorale. Parto per la terza tappa, sulle otto in programma, della Ost-Cup (Coppa dell'Est) manifestazione che ho deciso di portare fino in fondo. Questa volta vado in Burgerland, al confine con l'Ungheria, precisamente a Mörbisch, un piccola cittadina turistica sul lago di Neusiedl dove mi aspetta una mezza maratona. Il tempo è pesantemente estivo, sopra i trenta gradi con un vento caldo da sud e cielo senza nuvole. Il treno non mi porta fino a destinazione, ma scendo in un paese vicino che dista tanto quanto Viadana da Breda Cisoni. Ho preso su la bici apposta. Una volta sceso a Wulkaprodesdorf, con l'aiuto del gps, riesco a trovare la giusta strada pedalando perlopiù controvento. Il percorso si snoda in mezzo alla campagna piena di colza in fiore, su una dolce collina, attraverso una strada dismessa, che la via dei Campetti al confronto sembra un bigliardo. È la via della cortina di ferro, direttamente lungo il confine con l'Ungheria. Del filo spinato e delle mine non è rimasto nulla, ma solitamente le strade campagnole della regione sono molto più agevoli. Quando ancora sedevo sui banchi di scuola a preparare l'esame di maturità, qui, i tedeschi della Germania dell'Est, dopo un lungo viaggio, trovavano un buco nella cortina nel quale passare per raggiungere poi la Germania dell'Ovest. Chissà quante storie di persone in fuga, alcune tragiche, sono racchiuse in queste colline. Ora queste vie sono percorse dai guardia caccia, paisan, cicloturisti o chi come me si deve presentare alla partenza di una gara podistica. Alla partenza mi accorgo che ho dimenticato il cardiofrequenzimetro, così faccio la mia prima gara a sensazione. Conoscendo qualche podista e sapendo più o meno che ritmo fanno decido di seguirli e vedere come si evolve la situazione. Fa un gran caldo, si parte col fresco delle 15:30 e molti dopo un po' si ritirano. A me va bene fino al quarto e ultimo giro, qui perdo la scia giusta e rimango solo controvento perdendo energie e velocità. Un vento micidiale, saranno contenti quelli che, dall'altra parte del lago, stanno svolgendo i campionati di windsurf. In ogni modo, alla fine riesco a tenere la decima posizione assoluta, mai così avanti in una mezza maratona, con un tempo di 1h:40', un po' lontano dal mio primato, ma anche il primo classificato ha finito in 1h:24', sicuramente dieci minuti in più di quanto aveva previsto. Oggi non era proprio un meteo da primati personali. Dopo una rinfrescata ho ancora energie per prendere la bici e tornare alla stazione, la mia gita pomeridiana finisce qui, al distributore delle bibite.
La classifica generale si trova qui